Rafa Nadal e la top 10: 900 settimane e non sentirle

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Rafa Nadal e la top 10: 900 settimane e non sentirle

Sono passati più di 17 anni dall’esordio del maiorchino in top 10, che da allora non vi è mai più uscito. Connors dietro di 111 settimane da Nadal

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Rafael Nadal - Torino 2022 (Twitter @atptour)
Rafael Nadal - Torino 2022 (Twitter @atptour)
 

25 aprile 2005, una vita fa, verrebbe da dire. Nella carriera di uno sportivo, 17 anni è davvero una quantità enorme, in cui tante cose possono accadere, e ancor di più ne possono cambiare. Certamente Rafa Nadal non fa eccezione, anche lui ha visto cambiare il mondo attorno, e la sua persona, sia in campo che fuori; eppure una cosa, oggi 19 dicembre 2022, nella vita del maiorchino è rimasta uguale a quel lunedì di quasi 18 anni fa: la propria presenza in top 10. Infatti Nadal, recordman per settimane consecutive tra i primi 10 giocatori al mondo, oggi festeggia le 900 settimane di fila a queste altezze, 111 in più (poco più di due anni in pratica) rispetto a Jimmy Connors, il secondo in questa graduatoria, e 158 di distacco dalla terza piazza di Roger Federer.

Numeri di longevità impressionanti, testimoni di una costanza ad altissimi livelli spaventosa di Rafa, che entrò per la prima volta in top 10 a 18 anni come n.7 al mondo, preceduto da Roger Federer, Lleyton Hewitt, Andy Roddick, Marat Safin, Gaston Gaudio, Tim Henman, e seguito invece da Andre Agassi, Carlos Moya e David Nalbandian. Per capire la grandezza di questa striscia basti pensare che tutti gli altri giocatori che erano tra i primi 10 quel giorno si sono ormai ritirati dall’attività professionistica, e che di quelli che invece sono oggi insieme al maiorchino il solo Djokovic allora aveva più di 10 anni (e comunque, nei Major, è stato di gran lunga il migliore della stagione appena trascorsa, alla faccia dell’età). Numeri che evadono dagli schemi e dal tempo per porsi direttamene nell’immortalità, che viene certificata ancora meglio andando a vedere in che posizione Nadal abbia passato questi ultimi quasi 18 anni.

Per 209 settimane è stato n.1 al mondo, anche se ne ha passate di più (382) al n.2, dove si trova anche oggi, nella continua sfida con Federer prima e con Djokovic poi. Ma al di là della posizione specifica, c’è un dato percentuale che ancor di più testimonia la costanza irrazionale della carriera del mancino di Manacor: solo il 7,6% del totale, cioè 68 settimane su 900, lo ha passato fuori dalla top 5. Dunque non solo longevità e quantità, ma anche certezza ad altissimi livelli e qualità emergono da questi incredibili numeri di una carriera probabilmente irripetibile, che è ancora ben lontana dal finire. E se queste statistiche non sono abbastanza per arrivare a comprendere la grandezza di essere capaci di passare 17 e più anni consecutivi in top 10 (oltre a 22 titoli Slam), basti pensare che la prima volta in cui Nadal vi entrò, ancora dovevano uscire gli episodi piloti di due cult delle serie TV americane come “How I met your mother” e “Breaking Bad“. Che, per inciso, nel frattempo sono terminate, a differenza della striscia del maiorchino.

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