United Cup, l'Italia verso la City Finals. Berrettini: “Ho molta fiducia in questa squadra”

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United Cup, l’Italia verso la City Finals. Berrettini: “Ho molta fiducia in questa squadra”

Nella conferenza stampa del Team Italia presenti capitan Santopadre, Matteo Berrettini, Lucia Bronzetti e Martina Trevisan. Regna serenità e ottimismo tra gli azzurri che attendono la vincente tra Polonia e Svizzera

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Matteo Berrettini of Team Italy celebrates after winning his match against Casper Ruud of Team Norway on Pat Rafter Arena during their Group E match on Day 6 of the 2023 United Cup in Brisbane on Tuesday, 03rd January, 2023. MANDATORY PHOTO CREDIT Tennis Australia/ Scott Davis
 

La conferenza stampa del Team Italia dopo la vittoria schiacciante sulla Norvegia per 5-0 è la fotografia del clima di serenità e fiducia che ha accompagnato la spedizione guidata da Santopadre in questa prima edizione della United Cup. Nella City Finals di Brisbane, che si giocherà nella notte italiana tra martedì e mercoledì, gli azzurri sfideranno Svizzera o Polonia per guadagnarsi l’accesso alle semifinali che si giocheranno a Sydney.

Matteo Berrettini si è detto molto soddisfatto del livello espresso nella sua partita contro Casper Ruud. Trova spazio anche qualche consiglio per un giocatore junior presente in sala stampa.  

Santopadre: “Siamo qui per andare più lontano possibile e dobbiamo essere contenti e allo stesso tempo pronti per fare sempre di più e sempre di meglio, senza accontentarci. Per ora, ci possiamo godere per qualche minuto questo successo perché è giusto farlo. Poi penseremo a domani. Siamo molti contenti della semifinale e vogliamo provare a superarci ogni giorno.”

Bronzetti: “è molto bello essere arrivati fino qui e poter continuare a sperare di poter andare avanti e provarci. Sicuramente sia con Teichmann che Linette saranno due match difficili, sono due giocatrici esperte e molto brave che sono nel circuito da anni. In ogni caso, proverò a mettere in campo tutto quello che ho e sarà una partita interessante.”

Trevisan: “Contenti, ci possiamo godere per qualche minuto questa vittoria ma domani arriva presto ed è giusto pensare all’incontro di domani. Bisogna continuare a lottare come in questi giorni.”

Berrettini: “Molto felice di aver vinto oggi e di aver giocato una partita molto buona da tutti i punti di vista. Non sapevo dove fosse il mio livello, perchè non lo puoi sapere ad inizio anno finché non giochi con i migliori, quindi contento, contento di aver vinto tutti insieme. Credo sia questa la chiave per battere la Svizzera o la Polonia. Dobbiamo continuare a giocare uniti come stiamo facendo, lottare. Le ragazze sono state davvero molto brave, hanno lottato contro le avversarie e contro se stesse. Il tennis alcune volte ti mette davanti a queste sfide. Ho molta fiducia in questa squadra.”

Moderatore: Capitano, tre vittorie su tre oggi. Quanto sei contento dei tuoi giocatori oggi?

Capitano Santopadre: “Mi dispiace, ma devo dire le stesse cose che ho detto ieri perché loro hanno fatto ancora una volta un ottimo lavoro incredibile. È la stessa cosa che ho detto ieri più uno perché è un giorno in più (ride).

No, penso che Matteo abbia giocato davvero una grande partita. Lui può parlare di questo, ma penso che fosse quasi perfetto. Lucia ha avuto qualche problema in più perché ha dovuto combattere molto, forse a volte con sè stessa. Anche nel doppio penso che abbiamo giocato davvero bene, e abbiamo apprezzato anche l’atmosfera.”

D. Matteo, avevi perso gli ultimi due incontri contro Casper. Battendolo oggi, hai assicurato la vittoria all’Italia. Come ti sei sentito dopo averlo fatto oggi con tutte le cose che hai ottenuto con questo risultato?

Matteo: “Ovviamente sono super felice per la vittoria, per la prestazione. Penso di aver giocato una grande partita, come ha detto Vincenzo. Ovviamente conosco Casper molto bene. Ci conosciamo molto bene. Abbiamo giocato molte volte l’uno contro l’altro. È stato davvero bello anche perché, come ho detto, dopo la partita contro Monteiro, non mi aspettavo di essere così pronto dopo tanti mesi senza giocare. Non si può mai sapere quando tornerai come ti sentirai. Sono davvero contento per questo. Non vedo davvero l’ora di giocare domani perché stiamo alla grande, abbiamo vinto tutte le partite. Felice per l’Italia”.

D. Cos’è che ti ha permesso di raggiungere questo livello?

Matteo: “Penso ovviamente di aver servito davvero bene. Con Ruud è importante. È davvero solido. Lui prende sempre la decisione giusta. È importante essere aggressivo, per non farlo giocare troppo. Penso che noi abbiamo preparato molto bene la partita. Non restava che prendersi il break. Penso di essere stato abbastanza concreto nei momenti importanti. Non avevo troppe possibilità, ma ho avuto quelle giuste, e sono stato pronto a sfruttarle. Giocare in modo aggressivo contro di lui, penso che sia importante. Se gli dai un po’ più di tempo, allora sposta la palla molto bene. Come ho detto, è davvero solido. Questo è quello che ho fatto. Sì, felice per questo.”

D. Martina, ieri in conferenza stampa abbiamo parlato della bella atmosfera che c’è nel Team Italia. Dopo la vittoria per 5-0 di oggi, siete nella finale cittadina. Questo non è sorprendente?

Trevisan: “È una domanda difficile. Non è sorprendente perché eravamo pronti a vincere e volevamo raggiungere la finale del girone. Ma ogni partita è molto difficile, quindi non si sa mai. Ad esempio, il mio match di ieri (contro la norvegese Helgo, ndr) non è stato facile da vincere.”

Matteo: “È stato facile. Ci sono volute solo tre ore (risata).”

Martina: “Non si sa mai, stavamo provando raggiungere la finale del girone. Penso che tutti volessero essere dove siamo adesso. Tutte le partite sono difficili e combattute. Non si sa mai.”

D. Vincenzo, stiamo aspettando di vedere il vincitore di Polonia e Svizzera. Tu e la squadra guarderete l’incontro stasera per vedere cosa succede?

Santopadre: “Mi dispiace, ma abbiamo due ragazzi della squadra che festeggiano il compleanno oggi, quindi no, non saremo lì a guadare. Scusa (risate).

Matteo: “Stasera andiamo a festeggiare.”

Santopadre: “Il coach di Martina e il coach di Lucia compiono gli anni. Andremo a cena fuori.”

D. Lucia, ci vuoi parlare del tuo prossimo match contro Magda (Linette) o Jill (Teichmann)?

Bronzetti: “Non ho mai giocato con loro. Mi sono allenata una volta con Linette. Sarà un match duro in entrambi i casi ma sono pronta a dare il mio meglio per battere l’avversaria.

D. Martina, la stessa domanda per te su Iga (Swiatek) o Belinda (Bencic)?

Trevisan: “Sono entrambe fortissime, delle giocatrici incredibili. Giocano un grande tennis e sarà difficile contro entrambe ma cercherò di avere l’energia giusta come ieri e ovviamente, proverò a fare del mio meglio, il meglio anche per la squadra.

D. Matteo, Hubert (Hurkacz) o Stan (Wawrinka). Quali sono le tue difficoltà?

Matteo: “Non ho mai giocato con Stan. Sarà interessante se sarà lui l’avversario. Ovviamente è un grande giocatore, un grande campione. Ha vinto tanti titoli. Non l’ho visto ma credo che abbiamo giocato un gran match l’altra sera contro Bublik, e sarà pronto.

Conosco bene Hubi. Abbiamo giocato diverse volte. Entrambi sono grandi giocatori, specialmente in queste condizioni. Sarà un match difficile ma mi sento bene, sto giocando bene e sono in fiducia”.

D. Matteo, dato che ci sono dei giocatori junior nella sala, che consiglio gli daresti? Qual è la più grande lezione che hai imparato negli ultimi sei, sette, otto anni che vorresti condividere?

Matteo: “Ero junior otto anni fa, il tempo vola (ride). A dire il vero, nove.

È una domanda difficile. Scegliere solo una risposta non è semplice. Ma penso di essere stato molto fortunato perché ho conosciuto questo ragazzo quando avevo 14 anni (si riferisce a Santopadre). Lo prendo in giro ma lo devo ringraziare. Non lo ringrazierò mai abbastanza per quello che abbiamo fatto insieme.

Ma penso che la cosa più importante era che mi stavo divertendo, mi stavo godendo quello che facevo. Ovviamente diventava sempre più dura. All’inizio tutto era nuovo: giochi i tuoi primi Slam, i primi grandi tornei, poi arriva la pressione.

Cresci come persona, come giocatore, e cerchi di imparare da ciò che ti succede. Ora smetto di parlare.

Ma penso che la cosa più importante per me alla fine era che ogni giorno mettevo un mattone nel mio muto così riusciamo a sentirmi bene anche quando perdevo, perché non era importante, sapevo di avere ancora qualcosa da imparare.

Penso che questo sia il mio consiglio. Anche nei giorni peggiori, qualcosa di buono è successo e bisogna prendere quel buono e provare a migliorare.”

D. Matteo, riguardo la pressione, c’è qualcosa che fai per contenerla? Hai una routine o qualcosa che fai prima degli incontri per abbassare la pressione?

Matteo: “Veramente un’ottima domanda.

La pressione non se ne va, mai. Non importa che tu sia un campione Slam, che non sono, o un giocatore da top 10. C’è sempre. Ieri sera ne stavo parlando col mio coach. Sentivo una grande pressione, non solo per il match ma per tutta la stagione che abbiamo di fronte. La stagione sta iniziando e l’anno scorso è stato difficile.

La pressione c’è sempre. Sta a te imparare come gestirla in base alla persona che sei. Dalle cose che fai, cerchi di imparare il tuo modo di affrontare le cose. Ho lavorato con un mental coach dai 17 anni. Non so quanti anni hai tu ma probabilmente 17 o 18.”

D. 15

Matteo: “Beato te. Quindi immagino che starai cercando di imparare una tua routine, vero? Devi provare diverse cose e vedere cosa funziona per te, quale funziona meglio. Parti da questo. Abbi fiducia nel tuo coach perché ti conosce dentro e fuori dal campo. Questa è la chiave. Lui mi conosce molto bene fuori dal campo, sfortunatamente (ride).”

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