Australian Open: Zverev la spunta al 5° set, Rublev facile su Thiem. Si rivede Chardy. Bene Rune, Dimitrov e Fritz [VIDEO]

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Australian Open: Zverev la spunta al 5° set, Rublev facile su Thiem. Si rivede Chardy. Bene Rune, Dimitrov e Fritz [VIDEO]

In crescendo Alexander Zverev supera il lucly loser peruviano Varillas. In campo oltre 4 ore anche Schwartzman per battere Krutykh. Karatsev non può nulla contro Dimitrov

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Alexander Zverev - Australian Open 2023 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

[12] A. Zverev b. [LL] J. P. Varillas 4-6, 6-1, 5-7, 7-6(3), 6-4

Da quella maledetta semifinale al Roland Garros al ritorno in campo in uno Slam. Alexander Zverev si mette tutto alle spalle: sofferenza fisica, paure, preoccupazioni. Lo fa con una vittoria voluta fortemente, contro un avversario coriaceo come Juan Pablo Varillas sconfitto nelle qualificazioni ma ripescato come lucky loser. Il tedesco vince un’autentica maratona durata 4 ore e 6 minuti con il punteggio di 4-6, 6-1, 5-7, 7-6(3), 6-4 in cui ha rischiato di vincere agevolmente, ma anche di uscire al primo turno.

A far la differenza sono stati i 69 vincenti complessivi di Zverev contro i suoi 46 gratuiti, mentre dall’altra parte della rete sono stati 52 i vincenti a fronte, però, di 58 errori non forzati che hanno creato un passivo non colmato nel finale di gara. Tira un sospiro di sollievo Zverev che cercava risposte sulla sua condizione fisica, e le ha trovate nelle quattro ore di gara trasformate in una vittoria.

Nel primo set, il tedesco debutta bene, ma paradossalmente va sotto nel computo complessivo dei parziali, dopo esser stato il primo ad arrivare a palla break. Sul più bello, però, perde efficacia il suo dritto e Varillas ne approfitta. L’inerzia del primo parziale comincia a cambiare nel corso del sesto game. Sulle due palle break offerte dall’avversario, è il tedesco a sbagliare. Si insinua qualcosa nella mente di Zverev che perde qualche certezza. Il settimo game è molto complicato, ma lo porta a casa dopo aver annullato due palle break. Varillas è solido con la sua prima di servizio ed è nel nono game che riesce a portarsi per la prima volta nel set in vantaggio: Zverev sbaglia due volte di dritto e il peruviano può andare a servire per il primo set. La reazione del tedesco non si fa attendere, ma sulle due palle del controbreak è bravo Varillas a farsi valere e a chiudere 6-4.

Nel secondo set, Zverev diventa ingiocabile: trova efficacia con la prima di servizio e aggredisce subito sulla risposta l’avversario. I suoi colpi trovano profondità e per Varillas diventa tutto complicato, con quest’ultimo che cala con le percentuali del servizio e passa dall’83% di prime servite nel primo set al 50% del secondo. Il tedesco ottiene ben 14/15 sulla sua prima di servizio, diventando pressocchè inattaccabile. Cinque giochi consecutivi, di fatto, riequilibrano il match con Zverev che chiude al primo set point con un dritto in diagonale su una risposta corta dell’avversario.

Altalenante l’andamento del terzo set: parte bene Zverev che alla seconda occasione strappa il servizio, continuando la sua pressione sulla seconda palla del peruviano. Ma il tedesco alterna ottimi colpi, ad errori gratuiti grossolani, segno di una condizione fisica tutta ancora da trovare. Arriva il quarto game e tutto si riequilibra: Zverev fa il bello e il cattivo tempo col dritto che gli toglie e gli dà. Si costruisce tre palle break consecutive, subito sfruttate, per tornare avanti nel punteggio nel gioco successivo. Ma il tedesco cala vistosamente e Varillas prende sempre più coraggio. Nell’ottavo gioco arriva il controbreak, soprattutto perchè la prima di Zverev ha perso di efficacia. Gli scambi si fanno sempre più intensi, con Varillas costretto ad annullare una palla break nell’undicesimo gioco, prima di sfruttare il setpoint che gli capita nel game successivo.

Il quarto set comincia con Varillas solido al servizio e con il tedesco che sbaglia parecchio aumentando la convinzione nel suo avversario che spesso ha l’iniziativa del gioco. l’unico a crearsi opportunità di break è Zverev che nel corso del nono game non sfrutta una doppia opportunità. Nel tie break è attento il tedesco che strappa due minibreak al suo avversario e riequilibra la contesa. Più sta in campo e più trova certezze Zverev: il quinto set lo gioca con estrema lucidità, senza dare opportunità al suo avversario. Serve l’82% di prime palle e sul suo servizio non si gioca mai. Le prime palle break del quinto parziale sono automaticamente i due match point: sul primo Varillas si salva, sul secondo può poco e la gioia di Zverev è tanta!

[5] A. Rublev b. [WC] D. Thiem 6-3 6-4 6-2 (Giulio Vitali)

Era uno dei match più attesi di giornata e non c’è stata storia. In due ore e dieci minuti di gioco Andrey Rublev comincia con il piede giusto il suo percorso nello Slam che l’ha visto arrivare al massimo ai quarti di finale un paio d’anni fa. Ci si aspettava una resistenza maggiore da parte di Dominic Thiem, ancora apparso ben lontano anche dai livelli espressi nella coda della scorsa stagione: inefficace con il servizio e poco incisivo in risposta. Notevole la prestazione del russo al servizio: appena due palle break concesse e l’82% di punti vinti con la prima di servizio. Buoni segnali dopo il brusco stop della scorsa settimana per mano di Thanasi Kokkinakis ad Adelaide, anche se al secondo turno ci dovrebbe essere Emil Ruusuvuori (che affronta l’australiano Max Purcell) che potrebbe essere per il numero 5 del seeding un avversario più attendibile per valutare la sua condizione.

[27] G. Dimitrov b. A. Karatsev 7-6(3) 7-5 6-2 (Giulio Vitali)

Buon esordio anche per Grigor Dimitrov nel torneo nel quale ha raggiunto una volta la semifinale e ben quattro volte i quarti di finale. Il bulgaro ha gestito con una certa autorevolezza un primo turno che poteva rappresentare delle insidie come quello contro Aslan Karatsev, che in Australia vanta la clamorosa semifinale raggiunta due anni fa partendo dalle qualificazioni. Prestazione solidissima alla battuta: appena una palla break concessa nell’ultimo game del secondo set, 30 vincenti e soli 12 errori gratuiti. Saldo negativo per il russo che commette ben 48 errori non forzati: il numero 82 del mondo si è sciolto nei momenti decisivi del primo e del secondo set, per poi mollare la presa nel terzo, quando non c’è più stata partita. Per Dimitrov si configura un secondo turno non semplice, ma sicuramente alla portata contro Laslo Djere, nel percorso verso il terzo turno contro Novak Djokovic.

ALTRI MATCH – Sugli altri campi, la pausa non condiziona più di tanto l’andamento dei match. Una bella notizia arriva dalla sfida tra Jeremy Chardy, precipitano al n. 968 del mondo, e Daniel Galan, n. 70. Il francese vince anche un pò a sorpresa per 3-1, 1-6, 7-5, 6-1, 6-4 in 3ore e 20′. Si tratta del ritorno in campo di Chardy dall’US Open del 2021, quando fu sconfitto 3-0 da Matteo Berrettini. Il francese era rimasto lontano dai campi per tutto il 2022 a causa di una reazione avversa al vaccino contro il COVID-19. Adesso vuole recuperare il tempo perduto e dopo un avvio sofferto, domina l’incontro nonostante ben 14 doppi falli commessi. Ci mette del tempo per riadattarsi al ritmo gara e cede nettamente nel primo set. Le cose cominciano lentamente a cambiare nel corso del secondo set, quando va avanti di un break nel settimo gioco, prima di vanificare tutto nel decimo gioco. Chardy lotta e col cuore si riprende il servizio nel turno successivo, risale da 15-40 e chiude 7-5. Galan scende nettamente con la percentuale della prima di servizio e per Chardy il terzo set è un esercizio mentale importante. Annulla ben sette break point, portando a casa il parziale 6-1. Dopo l’interruzione è Galan a fare la partita, ma non riesce a concretizzare il vantaggio accumulato nel terzo gioco, quando si trova avanti di un break. Restituisce subito il favore e poi va in sofferenza sul suo servizio. Chardy chiude 6-4 e avanza in tabellone: per lui nel secondo turno ci sarà Daniel Evans che supera Facundo Bagnis in quattro set, 6-4, 4-6, 6-4, 6-4 in 3ore e 45′.

Parte bene l’argentino che va subito avanti di un break nel secondo gioco. La reazione del n. 30 del ranking non si fa attendere e l’inerzia cambia rapidamente. Stesso copione nel secondo set: Bagnis scappa, Evans lo riprende. Nel decimo game, però, il n. 91 concretizza il primo setpoint. Tutto da rifare per il britannico che, comunque, continua a fare la partita ottenendo il 92% dei punti con la prima di servizio. Nel settimo game, il Evans ottiene il break che gli varrà il terzo parziale. Identico lo scenario nel quarto set: il primo ad avere occasioni è il britannico nel terzo gioco, ma il settimo game quello che decide il parziale. Evans strappa il servizio al suo avversario e chiude 6-4.

Maratona per Diego Schwartzman che ha necessità di 4ore e3′ per battere il n. 188 del ranking, Oleksii Krutykh, 6-4, 6-7(6), 6-3, 7-6(5) il punteggio di un match rocambolesco, in cui l’argentino non è mai riuscito a concretizzare i vari vantaggi ottenuti. In avvio di partita arriva il primo break a favore dell’argentino che poi deve annullare cinque palle break prima di chiudere 6-4. Schwartzman non concretizza due palle break nel corso del primo gioco del secondo set e poi si ritrova sotto 3-0. Il controbreak arriva nel settimo gioco a favore dell’argentino. Poi succede l’incredibile nel tie-break: il n. 26 del ranking va avanti 5-0 e poi ha tre setpoint cancellati dall’ucraino che alla prima chance equilibra il match. La rabbia guida Schwartzman che ottiene subito un prezioso break in avvio di terzo periodo, il più tranquillo per lui di quelli disputati quest’oggi. Nel quarto set, si sprecano le opportunità non sfruttate da entrambi: in totale saranno dieci le palle break, di cui solo due, una per parte, andate a buon fine. Meriterebbe qualcosa in più Krutykh che si arrende al tiebreak 7-5.

Partita rapida quella tra Djere e Bergs, con il serbo che chiude 6-4, 1-6, 6-4, 6-1 in 2ore e 38′. Vittoria meritata per il n. 68 che avuto sempre in mano il pallino della manovra, ad eccezione del secondo set in cui ha ceduto nettamente al suo avversario. Affronterà Dimitrov.

Vittoria contropronostico per Nicolas Jarry che vince 6-3, 6-4, 7-6(3) contro Miomir Kecmanovic. Cileno che parte subito con il break di vantaggio nel primo set, condotto agevolmente per il 6-3 finale. Anche nel secondo set, un break nel primo gioco orienta l’andamento della contesa. Più equilibrato il terzo che si decide al tiebreak: Jarry perfetto e per Kecmanovic c’è l’eliminazione al primo turno.

Una delle partite più intense del primo turno se l’aggiudica Alejandro Davidovich Fokina che supera Alexander Bublik con il punteggio di 6-0, 6-7(3), 3-6, 6-4, 6-3 in 3ore e 18′. Battaglia psicologica incredibile, ma a influire sono gli errori di Bublik che chiude con sedici doppi falli a fronte di venti aces e che sfrutta solo sette delle tredici palle break avute. Alla fine saranno 76 i suoi errori gratuiti, che dimostrano il genio e la sregolatezza di un giocatore talentuoso, ma incapace di portare a casa la posta in palio per propria follia. Davidovich Fokina è molto più concreto, sfrutta quattro su sei e ha il merito di non aver mollato quando si è trovato sotto 2-1 e 15-40 sul 3-3 del quarto. Da lì in poi lo spagnolo è bravo a condurre la gara e a chiudere in rimonta la sfida.

Buon esordio nel torneo anche per Taylor Fritz che batte Nikoloz Basilashvili in 2ore e 28′, 6-4, 6-2, 4-6, 7-5. In un match in cui si è scambiato molto poco, prevalgono i 32 aces dello statunitense che ha pagato la partenza letta del terzo set. Dimezzate le distanze nel computo dei set, il georgiano ha provato a resistere, ma al secondo match point Fritz ha strappato il pass per il secondo turno. Senza mai cedere il servizio, Pablo Carreno-Busta supera il turno battendo Pedro Cachin, 7-6(4), 6-1, 7-6(3). Cinico lo spagnolo che in 2ore e 28′ supera un avversario coriaceo. Per Carreno-Busta adesso la sfida con Bonzi al secondo turno, vittorioso sull’italiano Matteo Bellucci.

C’era attesa per il debutto nel torneo del giovanissimo Holger Rune, testa di serie n. 9. Il danese vince 6-2, 6-3, 6-4 su Filip Krajinovic in 2ore e 6′. Solido il danese che ha fatto la differenza con i suoi 39 vincenti. Poteva essere ancor più netto il parziale del primo set, con il serbo che, comunque, si tiene a galla strappando il servizio a Rune. Scappa rapidamente via anche il secondo set, con il classe 2003, subito avanti di un break, vantaggio rafforzato nel nono game per il definitivo 6-3. Più equilibrato il terzo periodo con il break di Rune che subito incide in avvio per il 3-0 iniziale. Alla settima palla del controbreak del set, Krajinovic riequilibra le distanze, ma poi vanifica tutto nel decimo game che sancisce il passaggio del turno di Rune.

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