Australian Open, Tsitsipas: "Questo per me è lo Slam di casa. Contro Lehecka sono stato spartano"

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Australian Open, Tsitsipas: “Questo per me è lo Slam di casa. Contro Lehecka sono stato spartano”

Le parole del greco dopo la vittoria con Lehecka, tra una battuta su Margot Robbie e un intento benefico: “Voglio contribuire alla costruzione di una scuola nello stato del Victoria”

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Stefanos Tsitsipas - Australian Open 2023 (Twitter @AustralianOpen)
Stefanos Tsitsipas - Australian Open 2023 (Twitter @AustralianOpen)
 

Stefanos Tsitsipas fa valere classe ed esperienza per avere la meglio sul talento di Jiri Lehecka: il greco ha strappato il pass per la semifinale dell’Australian Open 2023. Sfiderà in semifinale Karen Khachanov. Ecco come Stefanos ha commentato la vittoria su Lehecka, partendo dall’intervista a caldo rilasciata a Jim Courier sul terreno della Rod Laver Arena.

Courier: Quali sono state le chiavi del match?

Tsitsipas: “Non lo so. E’ stata differente rispetto alle altre. Ma ho trovato delle risposte interessanti. E’ stata una delle partite più complicate che ho avuto sino ad oggi. Jiri ha giocato davvero bene, ha fatto un gran torneo, è un bel giocatore e gli auguro una grande stagione. I suoi colpi erano molto potenti, pesanti e profondi, difficili da gestire. Ho dovuto dare il massimo e il tiebreak è diventato un momento cruciale. Lui poteva rientrare e io invece potevo prendere un bel vantaggio. Sono felice per come ho chiuso il secondo set”.

Courier: Nel terzo set, sotto 0-40 sul tuo servizio, come ne sei riuscito?

“Esperienza e un buon atteggiamento spartano…”

Courier: Parlando di Sparta… Non c’è uno Slam greco ma questo è come se fosse il tuo Slam di casa.

(boato del pubblico)

Tsitsipas: “L’Australia è un grande paese, Margot Robbie è una delle mie attrici preferite…”

Courier: Ci stai provando?

Tsitsipas: “Sarebbe bello vederla in tribuna…”

Courier: La stai invitando?

Tsitsipas: “Voglio essere chiaro, sì! (risate). Ma non è solo questo. Qui le persone sono cordiali, il clima non è troppo umido. Mi sento davvero come a casa perché sono cresciuto in un posto simile. Per me l’Australian Open è lo slam di casa, mi sento a mio agio e sento che le persone mi vogliono bene”.

Courier: L’altro giorno hai parlato del fatto che stai cercando casa a Melbourne. C’è qualcosa che hai visto che ti interessa?

Tsitsipas: “Ci sarà tempo per questo. Sto facendo qualcosa da un punto di vista benefico, se vinco il torneo mi piacerebbe poter dare una parte dei soldi a una scuola che stanno cercando di costruire nello stato del Victoria. Ho visto che il Victoria è la regione dello studio e dell’educazione, questo mi ha acceso una lampadina. Nel mondo per tanti bambini non è scontato andare a scuola, quindi se posso mi piacerebbe dare un’opportunità a dei bambini che non sono in grado di studiare. Per essere chiari, questo è ciò che vuol dire l’Australia per me”.

Queste, poi, le dichiarazioni rilasciate da Tsitsipas a Eurosport:

Cosa ha fatto la differenza?

Tsitsipas: “La capacità di giocare al meglio i tie-break era qualcosa che mi mancava quando ho iniziato a giocare partite come queste. Lui si è avvicinato in diverse occasioni a togliermi il servizio, ma io sono riuscito a fermarlo in tempo”.

Che consiglio daresti a Lehecka?

“Ha giocato un grande torneo battendo giocatori validi. E’ cresciuto molto da quando l’ho incontrato lo scorso anno (a Rotterdam, ndr). Il suo tennis è diverso. Gli consiglio di continuare a provarci perché il viaggio è lungo”.

Ti piace l’Australia e stai imparando anche lo slang… Te lo insegna Philippoussis?

“No no, sto facendo da solo. Lo imparo ascoltando una canzone… (sorriso)”.

In conferenza stampa con i media internazionali, Tsitsipas ha aggiunto:

“Non vedo l’ora giocare questa semifinale. Essere in semifinale di nuovo è molto bello e sono contento del mio livello di gioco attuale. Cerco altre esperienze magiche qui in Australia”.

D: Come è lavorare con tuo padre e Mark Philippoussis insieme? Come convivono i due?

Tsitsipas: “Mark è parte del team perchè la dinamica concreta ha dimostrato che la sua presenza va bene. Non c’è stata alcuna frizione e va tutto bene. Stiamo bene insieme e ci capiamo a vicenda. Non ci sono mai stati malintesi o cose che possano portare a una lite. Mi piace avere al fianco di mio padre e al mio fianco una persona che possa dare buoni consigli. Spero di poter essere anche io utile a lui”.

D: Diverse volte sei arrivato nelle fasi finali di uno Slam ma fin qui non ne hai mai vinto uno. Basandoti sulla tua esperienza, pensi che questa potrebbe essere la volta buona?

Tsitsipas: “Sento che sto giocando un grande tennis. Come non sentivo da tempo. Direi proprio di sì. Sono un giocatore diverso e gioco diversamente da qualche tempo fa. Perchè la mentalità è differente. Quando sono in campo, non penso a cose negative ma mi concentro sul gioco e basta”.

D: Hai 24 anni, ti dà fastidio che si parli più della Next Gen che della tua generazione?

Tsitsipas: “No, non ci penso. Ogni avversario ha il suo background. Oggi nemmeno ci stavo pensando, al fatto che Jiri fosse più giovane di me. Approccio ogni partita con la stessa mentalità. Non metto mai etichette addosso a nessuno. Ogni match è una storia diversa. Ogni match che gioco è un nuovo capitolo”.

D: Mi riferivo alla hype di cui godono giocatori come Rune, Auger-Aliassime. Loro sono giovani, ma lo sei ancora anche tu.

Tsitsipas: “Ci sono passato anche io. A un certo punto l’hype se ne va perchè diventi adulto. Non sei più un ragazzo. Questi ragazzi lo sono ancora. Io ho già dato da questo punto di vista. Sono impaziente di passare all’età adulta...”

D: Sono la maturità e l’esperienza quello che ti permettono di salire su un altro livello?

Tsitsipas: “E’ la mentalità, è assolutamente quello”.

D: Come paragoni lo stato di forma attuale rispetto a quello del Roland Garros 2021 o di altri Slam in cui sei arrivato in fondo?

Tsitsipas: “Mi sento alla grande e sto giocando un ottimo tennis. Tutto dipende dalla prospettiva in cui guardi le cose. Puoi pensare che ogni cosa che fai è una grandissima fatica, o puoi pensare che sia parte del tuo lavoro e che va vissuta come tale. Sto cercando di pensare sempre più in questo modo. E così sono più felice di stare in campo. Sono felice dei colpi che sto giocando. Questo modo di pensare ha fatto sì che io sia sempre più affamato e con molto desiderio di giocare a tennis e raggiungere nuovi traguardi”.

D. C’è stato un momento verso la fine del match in cui hai colpito per stizza una pallina buttandola contro i tabelloni di fondo campo. Jim Courier in TV ha detto che sei stato fortunato perchè c’è mancato poco che colpissi un raccattapalle. Nel caso, saresti stato squalificato. Che cosa ne pensi?

Tsitsipas: “Ho visto il raccattapalle solo quando la palla stava tornando indietro. Sono un professionista e non miravo certo al raccatapalle. Ho visto il muro e ho colpito contro il muro. Lui era piuttosto lontano. Era difficile colpirlo… Ma ovviamente non è comunque bello anche colpire contro il muro. Non l’ho fatto molto violentemente ma non importa. Non sono sicuramente felice di quello che ho fatto in quell’occasione. Non avrei dovuto farlo. Ma è stato parte del momento. Il mio colpo era corto ed ero frustrato per quel motivo. Comunque poi ho continuato a giocare e non ho fatto sì che quell’episodio mi condizionasse. Il vantaggio che avevo era cospicuo”.

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