Djokovic-Tsitsipas, ancora un passo per giocarsi Slam e numero 1 (Crivelli). La favola Linette "Dodici mesi fa pensavo al ritiro" (GdS). Niente più 5 set per il doppio a Wimbledon (Elgan).

Flash

Djokovic-Tsitsipas, ancora un passo per giocarsi Slam e numero 1 (Crivelli). La favola Linette “Dodici mesi fa pensavo al ritiro” (GdS). Niente più 5 set per il doppio a Wimbledon (Elgan).

La rassegna stampa di giovedì 26 gennaio 2023

Pubblicato

il

Questa vale doppio: Djokovic-Tsitsipas, ancora un passo per giocarsi in finale il numero 1 (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Il supereroe serbo e il semidio greco. Djokovic e Tsitsipas stanno attraversando gennaio e il primo Slam di stagione con la sfacciata superiorità tecnica e mentale di chi è consapevole della sua debordante forza attuale. Ancora imbattuti nel 2023, devono solo affrontare domani l’ultima scalata prima di conquistare l’Olimpo della finale: con il rispetto e gli applausi che si devono al bravissimo Paul, la sorpresa di questa edizione, e al bombardiere Khachanov, primo volto delle Next Gen Finals nel 2017 e coraggioso nel dedicare le vittorie, lui di padre armeno, al Nagorno-Karabak in guerra con l’Azerbaigian, l’ultimo atto sembra già scritto […]. Chi dovesse vincere tra Novak e Stefanos diventerebbe il nuovo numero uno del mondo […]. Non si tratterebbe della prima finale Slam tra loro, peraltro: nel 2021 si incrociarono all’epilogo del Roland Garos e Nole rimontò da due set a zero sotto per trionfare a Parigi per la seconda volta. Un precedente che aggiungerebbe sale alla contesa e che appena una settimana fa, con il serbo afflitto dal guai al tendine del ginocchio sinistro, pareva uno scenario a rischio. Ma il pericolo è alle spalle e nelle ultime due partite il Djoker ha massacrato gli avversari: il povero Rublev ha raccolto appena sette game, travolto da 14 ace e da un ritmo insostenibile che gli ha impedito di fare due passi avanti verso la riga di fondo per aprirsi il campo con il dritto dirompente. Passata la tempesta dell’infortunio, Nole è un uomo in missione verso la Decima a Melbourne e il 22′ Slam per raggiungere Nadal, dopo aver eguagliato Agassi nella striscia di partite vinte consecutivamente nel torneo, 26 […]. Intanto è successo che abbia raggiunto la 44° semifinale Slam in carriera, a due dal record assoluto di Federer, e nelle precedenti nove volte in cui ci è riuscito in Australia, ha alzato la coppa […]. Un percorso da dedicare fin qui a mamma Dijana e al fisioterapista Zimaglia che compivano gli anni, e pure con il pensiero rivolto al rivale più grande che non è più sui campi: “Il tennis sicuramente sente la sua mancanza, ma ho visto Federer in grande forma alla Fashion Week di Parigi e sugli sci… È bello vederlo che si gode la vita. Magari tra qualche anno ci sfideremo sulle piste da sci. Un grande saluto a lui e alla sua famiglia”. E giù ovazioni dal pubblico, che gli ha perdonato in fretta il pasticciaccio di un anno fa. Ma se Melbourne è da sempre il giardino dell’Eden del Djoker, pure Tsitsipas da queste parti, dove l’immigrazione greca nella storia ha avuto un impatto rilevante, si sente a casa: “Tanti parlano la mia lingua, questa è la città al mondo con più abitanti di origine greca dopo Atene, il clima non è mai troppo umido e mi ricorda la riviera dell’Attica”. Per amplificare le affinità elettive e anche per far dimenticare qualche atteggiamento fastidioso degli anni passati (le eterne soste in bagno, per esempio…), Stefanos si è messo in modalità luna di miele. E così alla fine di ogni match distribuisce cartoline già autografate per accontentare più tifosi, ha invitato la superstar australian Margot Robbie al suo angolo e ha promesso un sostanzioso aiuto a un progetto benefico: “Se vinco il torneo mi piacerebbe poter dare una parte dei soldi a una scuola qui nel Victoria. È la regione dello studio e dell’educazione, questo mi ha acceso una lampadina. Nel mondo per tanti bambini non è scontato andare a scuola, quindi se posso mi piacerebbe dare un’opportunità” […].

La favola Linette, polacca di scorta, “Dodici mesi fa pensavo al ritiro” (La Gazzetta dello Sport)

Il tennis è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa puoi trovarci dentro. Magari un’improvvisa resurrezione a 30 anni suonati (ne farà 31 il 12 febbraio) come quella di Magda Linette, la polacca di scorta all’ombra della numero uno Swiatek che incredibilmente oscura la ben più celebrata connazionale e si issa per la prima volta in una semifinale Slam. Alla fine della partita contro Pliskova, che non aveva ancora perso un set nel torneo, la ragazza di Poznan affida le sue sensazioni a una frase cinematografica: “Sono stanca”. Del resto, come una novella Forrest Gump, ha cominciato a correre senza una meta precisa dopo aver rischiato la carriera per un’infortunio a un ginocchio, due anni fa: “È stata una delle esperienze più dolorose della mia vita. Sono stata fuori cinque mesi, perché avevo accelerato troppo il ritorno in campo dopo un intervento chirurgico […]. Questo episodio mi ha trasformata, facendomi diventare molto più calma nell’affrontare la vita. Precipitavo in classifica, ho chiuso con il mio allenatore di lunga data […]. «Izo» Zunic, che la seguiva dal 2014, anche se nel 2018, quando iniziò la loro storia d’amore, di comune accordo avevano deciso di affidarla a Mark Gellard, è tornato ad allenarla qualche mese fa dopo una pausa. Nella vita di Magda ci sono pure un anno in Cina, all’Accademia di Guangzhou, e una laurea in Business Administration nel 2021 in un’università dell’Indiana: “Dopo l’infortunio, sono ripartita dai tornei più piccoli con il rischio di non risalire più, ma ora posso dire che ne è valsa la pena fare tutti quei sacrifici, è arrivata una grande ricompensa”. II premio, stamattina, sarà una semifinale senza pressioni, perché la decisa favorita del match è la bielorussa Sabalenka, la testa di serie più alta (5) rimasta nel tabellone femminile. Aryna, già numero 2 del mondo […], diventa un mansueto agnellino quando gli Slam entrano nelle fasi calde, malgrado il volto di una tigre ruggente tatuato sull’avambraccio sinistro. Giocherà la quarta semifinale in carriera e le altre tre l’hanno sempre stoppata a un passo dal sogno […].

Niente più 5 set in doppio a Wimbledon (Elgan Alderman, The Times)

Le partite di doppio maschile a Wimbledon saranno ridotte al meglio dei tre set a partire dall’edizione di quest’anno. La decisione allinea l’All England Club con gli altri tre tornei del Grande Slam, che hanno tutti rinunciato al formato più lungo. Gli Open di Francia hanno ridotto il torneo di doppio da cinque a tre set nel 1990, seguiti dagli US Open nel 1993 e dagli Australian Open nel 2002. “Questo fornirà all’ufficio arbitrale una maggiore certezza sulla programmazione delle partite e speriamo che incoraggerà più giocatori ad iscriversi al torneo”. Nick Kyrgios ha detto l’anno scorso che non voleva giocare partite di doppio da cinque set. Lui e il suo connazionale Thanasi Kokkinakis avevano vinto l’Australian Open davanti al pubblico di casa, ma si sono ritirati da Wimbledon, con Kyrgios che ha detto che doveva dare la priorità al singolare dopo aver vinto le sue prime due partite […]. “Penso che sia la cosa più stupida, non so perché sia ​​al meglio dei cinque set”, dichiarò Kyrgios in una conferenza. “Nessuno vuole giocare il doppio al meglio dei cinque set, nessuno vuole guardare un doppio al meglio dei cinque set […]. Le partite di singolare maschile continueranno ad essere giocate su cinque set, mentre quelle femminili rimangono al meglio dei tre. Resta comunque improbabile che un uomo riesca ad emulare Serena Williams, che ha vinto Wimbledon tanto in singolare quanto in doppio nel 2002, 2009, 2012 e 2016.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement