Paolini contro il tabù Garcia (Strocchi). Italia in campo a settembre (Giammò). Fognini: «Vinco l'ultimo torneo e mi dedico ai ragazzi» (Fiorino)

Rassegna stampa

Paolini contro il tabù Garcia (Strocchi). Italia in campo a settembre (Giammò). Fognini: «Vinco l’ultimo torneo e mi dedico ai ragazzi» (Fiorino)

La rassegna stampa di venerdì 3 febbraio 2023

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Paolini contro il tabù Garcia (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Missione compiuta. Per il 2° anno consecutivo Jasmine Paolini stacca il pass per i quarti nel torneo Wta 250 indoor di Lione. La 27enne di Bagni di Lucca (n.66 del ranking) al 2° turno ha dominato 6-2 6-3, in poco più di un’ora, la 18enne russa Erika Andreeva (n.134), promossa dalle qualificazioni. «Sono contenta della mia prova contro una giovane che sta crescendo, in particolare ho servito molto bene», il commento dell’azzurra. La toscana sfida nel pomeriggio la francese Caroline Garcia, n.5 del mondo e prima favorita del tabellone, che si è aggiudicata i tre precedenti confronti diretti. Sono tre gli italiani nei quarti del challenger sul cemento di Tenerife. A Roberto Marcora, opposto al sudafricano Lloyd Harris, si sono aggiunti Raul Brancaccio, che ha regolato 6-3 6-3 il britannico Daniel Cox, e Matteo Arnaldi, seconda testa di serie, impostosi 6-0 2-6 6-3 sul giapponese Shintaro Mochizuki. Oggi intanto prende ufficialmente il via la Cappa Davis 2023 con i dodici confronti del turno di qualificazione (2 singolari nella prima giornata, 2 singolari e un doppio la seconda, tutti su due set su tre). Le vincenti si uniranno ai campioni in carica del Canada, all’Australia, finalista, e alle wild card Italia e Spagna, già alla fase a gironi in calendario dal 12 al 17 settembre (gli azzurri saranno impegnati a Bologna). […] Dopo la fine prematura del contatto fra Federazione Internazionale e Kosmos restano però incertezze e preoccupazioni sul futuro della competizione nata nel 1900. «La salsa non ha preso, gli ingredienti di partenza non erano quelli giusti – sottolinea Arnaud Clement, ex capitano della Francia – e la Davis si è giocata nel più completo anonimato. Dopo un fallimento del genere, la virata deve essere molto marcata per risalire la china. Si dovrà trovare il format gusto». Nulla è stato deciso, sono allo studio diverse opzioni, tra cui la possibilità di tornare a match casa/trasferta e di organizzarla su due o tre anni. Tutto ciò mentre il gruppo guidato da Gerard Piqué ha annunciato ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport per “rottura ingiustificata” del contratto.

Italia in campo a settembre (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

Ha preso ieri il via con il preliminare tra Georgia e Bolivia l’edizione 2023 della Coppa Davis. Saranno 72 le squadre che fino a domenica si contenderanno un posto per la prima fase a gironi in programma a settembre, dislocata anche quest’anno in quattro città (Bologna, Glasgow, Valencia, Amburgo) e a cui sono già qualificate Canada, Australia, Italia e Spagna. Dal 21 al 26 novembre sarà poi ancora Malaga a far da cornice alle Final Eight, ultimo atto della stagione. L’ltalia, che l’anno scorso riuscì a qualificarsi alla fase ai gironi di Bologna grazie al successo ottenuto a Bratislava nel preliminare contro la Slovacchia, questa volta potrà programmare con più calma la sua marcia d’avvicinamento al grande appuntamento. Usciti imbattuti contro Svezia, Argentina e Croazia, la corsa degli uomini di capitan Volandri nella scorsa edizione si arrestò in semifinale contro i futuri campioni del Canada. Privi di Sinner con Berrettini reduce da un infortunio, e costretti in semifinale a dover rinunciare nel doppio a Bolelli, gli azzurri riuscirono tuttavia a battere ai quarti gli Stati Uniti, altri favoriti per la vittoria finale, dimostrando di avere numeri e profondità di squadra tali da poter ritentare l’assalto a un trofeo che all’Italia manca dal 1976. Per provarci occorreranno anche condizione e salute. Un anno fa, di questi tempi, Berrettini era sul punto di imbarcarsi per una trasferta americana da cui tornò con un infortunio alla mano che lo costrinse a saltare tutta la stagione sul rosso; Sinner aveva appena contratto il Covid, primo di una lunga serie di contrattempi che poi scandirono il suo 2022; e se a Bratislava fu Musetti a regalare il punto decisivo, nove mesi dopo toccò a Sonego, richiamato in extremis e prossimo alle vacanze, stupire grazie alle vittorie contro Tiafoe e Shapovalov. L’auspicio è che la necessità cui fu costretto capitan Volandri un anno fa possa in autunno tramutarsi in abbondanza. […]

Fognini: «Vinco l’ultimo torneo e mi dedico ai ragazzi» (Luca Fiorino, Corriere dello Sport)

«Nole è il più forte e i numeri lo testimoniano, ma è anche il meno amato dei Big Three. L’infortunio? Mi sono fratturato un dito». Schietto, genuino e senza filtri. Dopo la breve parentesi australiana condizionata dall’infortunio procuratosi al piede sinistro, Fabio Fognini è tornato ad allenarsi lunedì in vista della tournée sudamericana. L’azzurro, che di questi tempi gioco un anno fa la miglior partita della stagione con Pablo Carreño Busta, non vede l’ora di rientrare.

Come procede il recupero?

La risonanza ha evidenziato una frattura intra-articolare della falange. Fino alla scorsa settimana ero col tutore e ho dovuto osservare sette giorni di completo riposo. Adesso l’idea è quella di rientrare per Buenos Aires, un appuntamento a cui tengo molto. In Argentina mi sono sempre sentito amato. Tuttavia non voglio rischiare, giocherò soltanto se i medici mi daranno il via libera.

Un commento sulla vittoria d Novak Djokovic agli Australian Open?

È difficile trovargli un aggettivo adatto. Lo scorso anno non ha giocato due Slam e quattro Masters 1000, eppure si è qualificato lo stesso alle ATP Finals. Dopo tutto quel che è accaduto lo scorso anno a Melbourne, Nole è tornato e ha lasciato il segno. Lui, Roger e Rafa hanno monopolizzato il circuito e scritto la storia di questo sport.

Quale sarà II futuro del tennis?

I Next Gen giocano tutti bene e mi sembra che alcuni di loro stiano già bussando alla porta. Ci sarà una maggiore alternanza e un’egemonia meno radicata dell’ultimo decennio. Quest’era però sarà difficilmente replicabile. Nel fior fiore dei miei anni c’erano anche giocatori del calibro di Nalbandian, Safin, Ferrer. Scollinare la seconda settimana di uno Slam era quasi un’impresa. Con tutto il rispetto, penso che equivalga a un quarto di finale odierno. Non sarà semplice riproporre un livello medio così alto nel breve periodo. […]

Ha fondato un’agenzia di management per i più giovani.

Esatto, siamo operativi da un anno e mezzo. la Back To Next Management è nata con l’obiettivo di aiutare i ragazzi nel passaggio dai tornei juniores al professionismo. Al momento fanno parte del nostro team Flavio Cobolli, Matteo Gigante, Mattia Arnaldi e Andrea Pellegrino. Nel corso della mia carriera mi sono spesso messo il bastone tra le ruote e per questo motivo vorrei dar loro una mano affinché non commettano i miei stessi errori. Rimpianti? Non essere riuscito a sfruttare appieno il mio potenziale fisico. Me ne sono reso conto un po’ troppo tardi, soprattutto adesso che gioco con ragazzi che hanno quasi la meta dei miei anni. Col senno di poi penso di non aver gestito al meglio i tanti infortuni con cui ho avuto a che fare. Qualcuno al mio posto avrebbe detto la “capoccia”, ma io ho una visione opposta a riguardo. Magari se non fossi stato così probabilmente non avrei raggiunto questi risultati. Ognuno di noi è diverso con i suoi pregi e i suoi difetti. Non puoi chiedere a Fognini di esser Seppi e viceversa. Come si dice? Con i se e con i ma la storia non si fa…

Quale sarebbe la ciliegina sulla torta arrivato a questo punto della carriera?

Prima di salutare desidererei vincere un altro torneo per arrivare in doppia cifra. Non mi interessa tanto la città né il tipo di torneo, se un 250 o un 500, ma dimostrare a me stesso di essere ancora un giocatore competitivo ad alto livello. E poi c’è la Coppa Davis, anche se parliamo di una competizione a squadre. Il mio contributo penso di averlo sempre dato. […]

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