Carlos Alcaraz ha dovuto saltare quasi quattro mesi di Tour a causa dei due infortuni che lo hanno colpito sul finire della stagione 2022 e all’inizio di quella successiva, prima lo strappo obliquo dell’addome sopraggiunto durante i quarti di Parigi Bercy contro il futuro vincitore del torneo Holger Rune e che la costretto a dare forfait sia alle Finals di Torino che a quelle di Coppa Davis a Malaga; poi anche la lesione ai muscoli posteriori della coscia destra avvertita in allenamento a pochi giorni dalla partenza per Melbourne.
Tuttavia appena è rientrato nel circuito, è ripartito da dove aveva lasciato tornando a macinare il suo solito tennis schiacciasassi. Lo spagnolo infatti nella settimana del ritorno alle competizioni, si è fatto subito strada fino alla finale dell’Argentina Open 2023 superando nella semifinale dell’evento di scena a Buenos Aires il connazionale Bernabe Zapata Miralles con un periodico 6-2 in 77 minuti di gioco. La testa di serie numero uno dell’appuntamento ‘250’ albiceleste andrà a caccia del suo primo titolo dal suo alloro più prestigioso: il primo successo Slam, risalente allo scorso 11 settembre, a Flushing Meadows.
IL TABELLONE DELL’ATP 250 DI BUENOS AIRES 2023
Il 19enne murciano ha commentato così la conquista dell’atto conclusivo del torneo: “E’ un momento davvero speciale per me. Ero un po’ giù a livello di morale dopo l’infortunio all’addome e quello alla coscia, perciò a quel punto ho dovuto recuperare in quei quattro mesi in cui sono stato lontano dal Tour la fiducia e il ritmo perduti. Rientrare alle competizioni e nel primo torneo del 2023 a cui prendo parte, arrivare subito in finale è qualcosa di straordinario“.
Tra Carlitos e il settimo titolo della carriera, tuttavia, ci sarà un bel ostacolo da oltrepassare: la seconda forza del main-draw Cameron Norrie, che ha rispettato i pronostici della semifinale della parte bassa avendo la meglio della sorpresa del torneo, il qualificato peruviano Juan Pablo Varillas. Il n. 1 di Spagna conduce 3-1 nei precedenti con il britannico, ma il mancino nativo di Johannesburg ha vinto proprio il loro ultimo confronto diretto nel 2022 al Masters 1000 di Cincinnati.
Carlos proiettandosi proprio al match che assegnerà il trofeo e all’avversario che cercherà di mettergli il bastone tra le ruote, si espresso dichiarando: “Ho giocato quattro di volte contro di lui. È un giocatore molto ostico e duro da affrontare. “Sono perfettamente consapevole che dovrò dare tutto quello che ho in finale. Tuttavia nonostante sarà estremamente difficile, credo si rivelerà allo stesso tempo anche bellissima da giocare”.
Nonostante abbia perso un set all’esordio nel torneo contro il serbo Laslo Djere, Alcaraz è stato poi successivamente perfetto nel suo percorso ed ora spera di inserire nella sua bacheca la seconda corona sudamericana dopo quella conquistata la scorsa stagione nel ‘500’ di Rio De Janeiro.
Dopo il primo quindici del secondo set, l’ex n. 1 ATP si è reso protagonista di un fulminante vincente con il bimane lungolinea che ha lasciato esterrefatto l’ottavofinalista dell’ultimo Roland Garros a tal punto che BZM ha alzato le braccia al cielo per l’incredulità e come gesto di disappunto per come puntualmente l’avversario stava brillantemente risolvendo i problemi che lui provava a creargli. Alcaraz, inoltre, è stato implacabile con la sua asfissiante pressione che scaturisce dalle fiammate che è in grado di generare da fondocampo: ha vinto il 55% dei punti complessivi in risposta breakkando per ben cinque volte il n. 74 al mondo.
