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Intervista a Auger-Aliassime: “Punto agli Slam” (Crivelli). Sinner cerca il bis (Strocchi). Intervista a Piatti: “Jannik e Matteo anno da Slam” (Martucci)
La rassegna stampa di giovedì 23 febbraio
Intervista a Felix Auger-Aliassime «Punto agli Slam e dico a Berrettini di lasciar perdere le polemiche social» (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport)
Gli avversari facili, come le mezze stagioni, non esistono più. Dopo aver ottenuto appena 5 punti sul servizio dell’avversario nel primo set, Auger-Aliassime ritrova la misura del campo e le letture giuste alla risposta per bagnare il debutto a Doha con un successo in due ore e 16 minuti […] Felix, parlando con i grandi del passato, l’opinione è unanime: lei è pronto per giocare e vincere una finale Major. «Lo spero e lavoro per quello. Da quando sono nel circuito, sono migliorato ogni anno in termini di livello di gioco e di classifica, e quindi è l’obiettivo è il medesimo quest’anno. Il traguardo è essere migliore di quanto non fossi l’anno prima. Ma per il modo in cui ho giocato nel 2022, ovviamente le aspettative sono ancora più alte. C’è più pressione man mano che arrivi in alto, ma sono felice di essere nella posizione di poter puntare ai risultati più importanti. È una bella sfida cercare di migliorare sempre, di salire in classifica, ma l’obiettivo principale è ancora quello di giocare un tennis migliore con il passare dei mesi». Ha parlato di pressione, che lei conosce fin da quando era ragazzino. Come si riesce a gestirla dopo una crescita così impetuosa nei risultati? «Con la consapevolezza che per me ormai ogni torneo rappresenta un obiettivo e devo giocarlo per arrivare fino in fondo, per vincere. Però la mia mentalità è più quella di sistemare il mio corpo, colpire bene la palla durante gli allenamenti […]». Ha svolto tutta la preparazione invernale all’Accademia di Nadal a Manacor. «È il luogo ideale per allenarsi, le strutture sono eccellenti, puoi dedicarti 24 ore su 24 alla preparazione e concentrarti su tutti gli aspetti del gioco. E poi è casa di Toni Nadal, così mi ha seguito passo dopo passo». Come procede la collaborazione? «Sono molto soddisfatto. Quando lo scelsi, pensai che sarebbe stato bello andare da qualcuno che da allenatore aveva raggiunto i massimi livelli nel nostro sport, dove avrei voluto un giorno arrivare anch’io. Per me vengono prima il rispetto, l’onestà e la fiducia e Toni li ha messi tutti sul tavolo». Il suo amico Berrettini è al centre delle polemiche per le foto con la nuova fidanzata: dicono che pensi troppo a lei e poco al tennis. Lo ha sentito in questi giorni? «Ci mandiamo sempre qualche messaggio, ma confesso di non aver visto le foto. Nell’era dei social network, è difficile tenere separato il personaggio privato da quello pubblico […] perciò a Matteo dico di non preoccuparsi dei giudizi e di continuare a fare ciò che crede sia meglio per lui». […] Le dico un numero: 377. Le settimane al numero 1 di Djokovic. «Fenomenale. La nostra generazione magari spererebbe che non durasse ancora troppo, ma in realtà dobbiamo solo prenderlo ad esempio e non so se qualcuno di noi potrà avere la sua longevità a così alto livello». A ogni punto vinto, lei dona 5 dollari alla sua Fondazione per i bambini del Togo. «Non lo faccio per ripulirmi la coscienza e dormire meglio la notte, ma perché mi sentirei un uomo dimezzato se non condividessi un po’ di quello che ho».
Sinner cerca il bis. La Provenza lo ispira (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Quattro giorni dopo un’intensa sfida con Daniil Medvedev per il titolo a Rotterdam, in cui ha ceduto dopo due ore e mezza di lotta, Jannik Sinner toma in campo. Il 21enne di Sesto Pusteria, nelle ultime due settimane risalito al n.12 del ranking grazie al trionfo a Montpellier e alla finale nel “500” olandese, da seconda testa di serie debutta direttamente al 2° turno dell’Open 13 Provence, Atp 250 sul duro indoor di Marsiglia (montepremi € 784.830, diretta tv SuperTennis): alle 18 dall’altra parte della rete ritrova il 18enne francese Arthur Fils (n.118, wild card), sconfitto in due set dall’azzurro meno di due settimane fa proprio nel torneo in Occitania, dove Jannik la “Volpe” ha alzato al cielo il settimo trofeo nel circuito maggiore. A Fabio Fognini (n.86) sono bastati 5′ di gioco e 8 punti per chiudere 6-2 6-3 il match di 1° turno del Rio Open, Atp 500 brasiliano su terra battuta ($ 2.178.980), con il cileno Tomas Barrios Vera (n.196), interrotto martedì notte […] : il 35erme di Arma di Taggia sfida ora lo spagnolo Carlos Alcaraz […] Nel ricco 250 sul cemento di Doha ($ 1.377.025) i protagonisti più attesi rischiano ma staccano il pass per i quarti di finale. Il russo Andrey Ruhlev (n.5 Atp), primo favorito del seeding, salva 3 match-point prima di piegare per 1-6 6-1 7-6(6) l’olandese Tallon Griekspoor (n.40), mentre il canadese Felix Auger-Aliassime (n.9), seconda testa di serie, si impone con il punteggio di 4-6 6-1 6-4 sull’australiano Jason Kubler (n.74). Intanto Novak Djokovic ha confermato la presenza all’Atp 500 di Dubai la prossima settimana, evento che segnerà il suo rientro nel tour dopo il trionfo a Melbourne (22° titolo Slam, come Rafa Nadal). «L’infortunio che ho subito in Australia è guarito, ma non sono ancora al 100%. Le cose stanno andando molto bene», ha spiegato in conferenza stampa a Belgrado […] Resta in dubbio la sua partecipazione ai 1000 di Indian Wells e Miami, dove il serbo è iscritto ma non potrebbe giocare perché il governo statunitense ha mantenuto fino all’11 maggio l’obbligo per i viaggiatori stranieri in arrivo di dimostrare la vaccinazione contro il Covid-19 […]. Nel Challenger di Rovereto Giulio Zeppieri vince il derby tra wild card con Gianmarco Ferrari, si ferma al 2° turno Marcello Serafini. In campo femminile a Dubai, nel primo Wta 1000 della stagione ($ 2.788.468), avanzano Iga Swiatek e Aryna Sabalenka. La polacca […] ha travolto 6-1 6-0 la `russa d’Italia” Liudmila Samsonova (n.15) e approda alle semifinali senza giocare per il forfait della ceca Karolina Pliskova (infezione virale), mentre la bielorussa n.2 del mondo ha superato per 2-6 6-1 6-1 la lettone Jelena Ostapenko.
Intervista a Riccardo Piatti «Jannik e Matteo un anno da Slam» (Vincenzo Martucci, Messaggero)
Rotterdam-Como. Dal torneo 500 dove il predestinato del tennis italiano, Jannik Sinner, ha battuto Stefanos Tsitsipas, ai 4 Clinics di Villa d’Este di Riccardo Piatti e la sua Academy di Bordighera (dal 19 marzo) […] Il più vincente allenatore italiano è già totalmente concentrato, come sempre, verso nuovi obiettivi e nuove sfide. Forte di una serie di risultati incontestabili di primissima qualità: «So che posso insegnare a giocare a tennis, posso insegnare il professionismo – come dicono i risultati dei Piatti Boys -, posso portare un giocatore fra i primi 100 del mondo e anche aiutarlo a vincere dei tornei Masters 1000. L’ultimo step di questo percorso è portare un giocatore al numero 1 del mondo e vincere uno Slam». Riccardo è sempre stato un grande innovatore, con un occhio attento alle esperienze all’estero, proprio in nome di Villa d’Este: «Papà, che era socio, aveva costruito casa proprio sopra. A 5 anni scavalcavo un muretto ed entravo in quel mondo magico, fatto di cose uniche e buonissime. Era pieno di americani. E da allora oltre che a sognare la vita che ho fatto, ho sognato di scoprire il mondo, di andar via. Così oggi sentendomi sempre parte di questo posto incantato, sogno di iniziare questo nuovo percorso […]». Dopo il quartetto del centro tecnico federale di Riano Flaminio, i ragazzi del ’90 Furlan-Caratti-Brandi-Mordegan, e un po’ di strada insieme a Camporese e Nargiso, Piatti ha allenato molti giocatori stranieri: «Ivan Ljubicic che con me è arrivato al numero 3 del mondo. Oggi a Bordighera ho tanti ragazzi stranieri. Dico Manas Dhame, indiano, il primo 2007 a giocare un torneo ATP, e dico Katrina Scott del 2004, ma ce ne sono molti altri». Piatti è stato il primo a legarsi a un osteopata e poi nel tempo a una serie di specialisti, dal preparatore mentale fino al video analista istantaneo degli allievi e, in ultimo, a Riccardo Ceccarelli, il medico della F. 1 che, partendo dall’esperienza coi piloti, Alonso, Kubica e Leclerc, allena la mente con tecniche specifiche ricreando le situazioni di stress di gara, per prendere le decisioni giuste […] Per il super-coach qual è la sorpresa del Rinascimento del tennis italiano? «Passaro, Arnaldi e Bellucci tre ragazzi coetanei di Jannik: non pensavo venissero fuori così e così in fretta. Forse grazie al circuito Challenger, sicuramente al sostegno della FIT». Il sistema Italia fa scuola: «Io parlerei di sistema-Binaghi […] Speriamo che il tennis italiano non lo perda. Lo stesso vale per l’ATP con Andrea Gaudenzi: il primo presidente manager ed ex giocatore che sta facendo benissimo. Un altro grande dirigente, anche lui italiano». Piatti, qual è il suo rammarico più grosso? «Raonic, pensavo diventasse fortissimo. Ma così va la vita, ha ripreso ad allenarsi: tornerà per giocare sull’erba». E gli italiani? «I primi due, Sinner e Berrettini, possono vincere uno Slam già quest’anno perché hanno fatto tutti i passi necessari per arrivare a questo stadio. Jannik può vincere su qualsiasi superficie, sull’erba Matteo sarà durissimo da battere per tutti: per me ha fatto bene a fermarsi e spero stia attento a come gioca su terra e cemento americano per dare il meglio sul verde. Mentre Musetti è un po’ più indietro: sta imparando dai match persi».
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Roland Garros, Fognini si gode la vittoria: “Il mio tennis gira bene. Obiettivo seconda settimana”
Dopo il successo su Kubler il tabellone offre una grande opportunità a Fabio che però non vuole sottovalutare Ofner: “A questo punto chiunque affronti, gioca bene”

Sono passati meno di due mesi dall’infortunio accusato da Fabio Fognini nel match contro Cecchinato nel 250 dell’Estoril. Tutto sembrava andare male al ligure che si apprestava a lasciare la top 100 per la prima volta in quattordici anni. La stagione sul rosso, quella che lo ha portato a vincere un Masters 1000 e a raggiungere i quarti in uno Slam, era appesa a un filo pronto a spezzarsi definitivamente quando Fabio ha iniziato ad allenarsi al Foro italico: il suo fisico non dava risposte positive e l’azzurro era sul punto di rinunciare alla wild card riservatagli. Quando, però, nello sport si combinano talento e forza di volontà, le cose possono cambiare molto rapidamente e così oggi Fabio è al terzo turno del Roland Garros senza aver perso nemmeno un set (cosa che gli era successa solo altre quattro volte) e il tabellone lo ha ripagato con un abbinamento tutt’altro che sfavorevole. Sarà infatti il qualificato Ofner (n. 118) il suo prossimo avversario.
“Lo conosco poco, arriva dai Challenger – ha detto Fabio ai microfoni di Eurosport – so che è stato nei primi 100 ma poi si è fatto male. A questo punto chiunque affronti, gioca bene. Ora voglio semplicemente godermi la vittoria oggi e recuperare l’energia. Da domani penseremo all’austriaco”. Vietato sottovalutare un giocatore che ha già vinto cinque match (l’ultimo con la 24esima testa di serie Korda) tra qualificazioni e tabellone principale, ma è chiaro che l’occasione è ghiotta. L’ultimo ottavo di finale di Fabio al Roland Garros è infatti datato 2019: “Sto bene, il tennis gira bene. Sono di nuovo al terzo turno a Parigi. L’obiettivo è andare nella seconda settimana del mio Slam preferito”. Quando lo ha fatto, il ligure ha sempre regalato spettacolo: nel 2011 l’indimenticabile ed epico match contro Montanes vinto 11-9 al quinto set, nel 2018 un’altra maratona – questa persa – con Cilic e poi nel 2019 un’ottima prestazione contro Zverev. Quest’anno potrebbe essere sfida con Tstitsipas, ma meglio non correre troppo.
Nel frattempo, scenderà sui campi dello Slam parigino anche Flavia Pennetta che insieme a Francesca Schiavone cercherà di difendere il titolo nel doppio delle leggende: “Lei soffre molto a vedermi giocare da casa – ha scherzato Fabio – La prima cosa è sperare che non si faccia male, visto che non gioca da tempo. Poi l’obiettivo suo e di Francesca è semplicemente quello di divertirsi”.
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Roland Garros, Giorgi: “Peccato per il ginocchio, in futuro mi piacerebbe insegnare ai bambini”
Nonostante il ritiro per dolori al ginocchio destro Camila Giorgi sorridente e loquace in conferenza stampa

da Parigi, il nostro inviato
Il problema al ginocchio destro ha costretto Camila Giorgi al ritiro dopo aver perso il primo set per 6-2 contro la numero 3 del mondo Jessica Pegula nel secondo turno del Roland Garros. “È un periodo in cui stavo giocando bene, è un peccato. È un problema al menisco che mi sto portando dietro da un po’ di tempo, già al primo turno mi ha dato fastidio e ho avuto dolore. Ho giocato tanto, forse avrei dovuto fermarmi un po’. Dovrò stare un po’ a riposo ora, non c’è bisogno di operarlo. Giocherò a Nottingham in prossimo torneo, per fortuna c’è un po’ di tempo per provare a recuperare“.
L’imminente stagione sull’erba che culminerà con i Championship’s in Church Road è notoriamente la preferita di Camila e l’auspicio è che ci sia tempo a sufficienza per rimettersi a posto fisicamente. Si curerà a Firenze perché ” I medici sono come i parrucchieri, vanno tenuti vicino casa” dice sorridendo. “Mi auguro giocare tante partite sull’erba, mi trovo molto bene, è diversa dalla terra dove ci vuole tanta pazienza e io con il mio gioco non ne ho tanta”.
Nonostante la sconfitta ed il ritiro, Camila è insolitamente loquace e si apre anche sul futuro dopo il ritiro dai campi da gioco.
” Ho ancora voglia di giocare per qualche anno. Ma ho tante passioni fuori dal campo e ho dei progetti per quando smetterò di giocare. Mi piacerebbe insegnare ai bambini e anche averne di miei! Adoro i bambini e anche gli animali”
Nell’immediato invece Camila ha bisogno di riposo e serenità. “Adesso vado a fare un giro a Parigi, poi starò un po’ a casa. Ho bisogno di stare a casa per qualche giorno in più del solito perché ogni volta non ho nemmeno il tempo di disfare la valigia che subito devo farne un’altra. In futuro mi piacerebbe anche vivere a Roma.”
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Roland Garros: Sonego in forma, superato Humbert in tre set
Prova di grande sostanza per Lorenzo Sonego che liquida in tre set Ugo Humbert. Ora per lui Rublev o Moutet

(dal nostro inviato a Parigi)
L. Sonego b. U. Humbert 6-4 6-3 7-6(3)
Non è stata una battaglia come a Montecarlo quella tra Lorenzo Sonego e Ugo Humbert. Nonostante il supporto del pubblico transalpino il giovane francese è stato sconfitto in tre set in una partita tutto sommato abbastanza a senso unico nella quale, fatta eccezione per i primi games, non è mai apparso in grado di tenere il passo del piemontese, decisamente più solido nella giornata e molto concreto nei suoi turni di battuta (un solo break subito, peraltro subito recuperato).
Decisamente troppi gli errori non provocati di Humbert, ben 45 in soli tre set, contro i 21 di Sonego, che ha vinto anche la battaglia dei colpi vincenti (32 a 25).
LA PARTITA – Bella l’atmosfera di festa sul campo 14, con tanti ragazzini che gremivano le tribune del campo più remoto dell’impianto (insieme con il Simonne-Mathieu) nel tradizionale giorno di pausa scolastica del mercoledì. Humbert iniziava molto centrato sulla risposta e metteva in grande difficoltà Sonego facendogli trovare spesso la palla in mezzo ai piedi. Le prime palle break erano per il francese, che sul 2-1 aveva tre occasioni per allungare il vantaggio, ma non riusciva a concretizzarne nessuna per poi concedere immediatamente dopo il primo break della partita.
Era Humbert ad avere l’atteggiamento più aggressivo, ma ciò veniva al prezzo di tanti, troppi errori non forzati. Sonego era più spesso costretto in difesa, ma raccoglieva i frutti di un gioco meno spregiudicato e più solido. Nei successivi cinque turni di battuta il piemontese cedeva solamente due quindici, chiudendo il primo set per 6-4 in 40 minuti e ricevendo poi un altro regalo da Humbert che sul 2-2 commetteva tre errori gratuiti e concedeva il break.
Il francese, che dopo i primi due game aveva perso il bandolo della matassa sulla risposta al servizio, decideva di giocare in maniera più conservativa e, grazie anche a due palle corte giocate in maniera non ottimale da Sonego, sul 2-3 riusciva a risalire da 40-0 a parità, per la prima volta nel match, ma non riusciva ad andare oltre.
Le palle break arrivavano due game più tardi, sul 3-4, quando Sonego annullava con autorità grazie a un diritto e a un servizio le due chance del 4-4 nel game più lungo della partita (12 punti). Sonego teneva quel turno di servizio e poi si faceva ben volere dal pubblico concedendo un punto a Humbert che l’arbitro Jenny Zhang aveva chiamato come da ripetere. Infatti su un affondo del francese, Sonego aveva rimandato una palla che era rimbalzata appena al di là della rete: prima che Humbert potesse “benedirla” uno dei due raccattapalle era sprintato verso la pallina entrando in campo, costringendo quindi Zhang a chiamare un “let”. Sonego ha concesso il punto a Humbert, ma ha poi finito per vincere comunque quel game e il secondo set portandosi due set a zero.
Al rientro dalla pausa fisiologica Sonego si distraeva un attimo e con tre gratuiti cedeva la battuta per la prima volta nel match. La distrazione durava però molto poco, perché il controbreak arrivava immediatamente, e da lì in poi il servizio la faceva da padrone con uno solo dei rimanenti giochi che arrivava ai vantaggi.
Si giungeva dunque al tie-break, nel quale dal 3-3 Sonego metteva a segno quattro punti consecutivi grazie a tre errori gratuiti di Humbert e chiudeva la partita in tre set dopo due ore e 36 minuti di gioco.
ALLA RICERCA DEGLI OTTAVI – Con questo risultato Lorenzo Sonego si avvicina ancora di più alla Top 40 e proverà a raggiungere gli ottavi di finale del Roland Garros ancora una volta, dopo la prima apparizione nel 2020, per riuscirci dovrà sconfiggere il vincitore tra Andrey Rublev, testa di serie n. 7 e il francese Corentin Moutet. Contro quest’ultimo Lorenzo ha perso l’unico incontro diretto nelle qualificazioni del Rolex Paris Masters di Bercy nel 2019, mentre contro Rublev i precedenti sono in parità (1-1) con Sonego che ha vinto l’unico confronto sulla terra, a Roma nel 2021 quando vinse il match nella sua cavalcata verso le semifinali.