ATP Dubai: Bublik ci prova, ma Medvedev è inarrestabile. Ai quarti anche Hurkacz

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ATP Dubai: Bublik ci prova, ma Medvedev è inarrestabile. Ai quarti anche Hurkacz

Undicesima vittoria consecutiva per Daniil Medvedev, la cui velocità di crociera diventa presto insostenibile per il fantasista kazako. Sarà Hurkacz l’avversario di Novak Djokovic ai quarti

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Daniil Medvedev – Dubai 2023 (Foto Roberto Dell'Olivo)
 

[3] D. Medvedev b. A. Bublik 6-4 6-2

Negli ottavi del Dubai Duty Free Championships va in onda la quinta edizione di questo “quasi” derby tra i due amiconi di vecchia data Daniil Medvedev e Alexander Bublik. Ha vinto il più titolato, come già era successo nelle precedenti quattro occasioni, e in maniera molto netta. Troppo forte in questo momento la testa di serie numero tre, troppo preciso al servizio (29 su 30 con la prima palla!) e capace di reggere il ritmo dell’estroso kazako e contrattaccare sbagliando pochissimo (6 errori gratuiti per lui).

Al termine della sfida clima disteso e sorrisi, come sempre tra di loro, e la memoria corre all’agosto di due anni fa, quando i due risero a lungo per una chiamata del giudice di sedia, che tolse un punto a Medvedev perché colpendo Bublik con uno smash si era scusato mentre lo scambio non era ancora terminato. Ilarità e complicità, anche perché il verdetto finale è stato in bilico per poco tempo.

Il primo parziale eppure ci mostra un Bublik particolarmente in palla, determinato a rimanere attaccato al match; nei primi quattro giochi mette a segno otto vincenti e un percentuale di prime palle superiore al 70%. Gli scambi sono abbastanza rapidi e il primo a cercare di uscirne quando si allungano è il kazako, con una palla corta o affacciandosi a rete. Sul 4-4 e 0-30 il numero 46 del mondo recupera con due splendide azioni di servizio e volée di rovescio, la prima toccando la pallina per una stop-volley di pregio. Ma ora il russo risponde più profondo e il suo rivale deve concedere due palle-break. Sulla prima serve una battuta che l’ex numero uno del mondo appena sfiora, sulla seconda però affonda un dritto in rete.

Pochi minuti dopo Medvedev chiude il set con un game bianco. Bublik ha mostrato i colpi più divertenti ma il tutto non è bastato di fronte ad un avversario solidissimo e talmente in palla da non evidenziare particolare fatica in contenimento: per il kazako ci sono diciassette vincenti ma sedici errori gratuiti, mentre Medvedev sul proprio servizio lascia appena tre punti.

Il secondo set vede Bublik tenere la battuta dopo aver concesso un’altra palla-break. Medvedev, forte del proprio rendimento al servizio, cerca di essere più incisivo sulla risposta, e per il rivale sono presto dolori. Il kazako si salva giocando anche una demi-volée miracolosa, ma nel terzo game il russo è superbo e strappa a zero la battuta. Un altro break nel settimo gioco e il campione di Rotterdam imperversa in ogni punto del campo: recupera palle corte e si aggiudica punti a rete.

Bublik si aggiudica il quinto gioco con un ace dal basso, non sapendo come scardinare le difese russe; Medvedev sorride ma non vuole perdere altro tempo e chiude il set all’ottavo gioco, con un elapsed time di appena un’ora e sei minuti. Per lui ora c’è Borna Coric, che supera dopo quasi tre ore Kokkinakis.

[5] H. Hurkacz b. [Q] P. Kotov 7-5 6-1

Hubert Hurkacz non si distrae dinnanzi all’UFO Pavel Kotov, capace al primo turno di superare al tie-break decisivo l’australiano Popyrin. Passa piuttosto agevolmente il polacco, ma deve aspettare il sesto turno di battuta del rivale per trovare la chiave e brekkare. Da lì in poi il numero 138 del mondo cede progressivamente.

Il primo parziale dura tre quarti d’ora circa, e il russo ribatte colpo su colpo, facendo leva su una buona prima palla. I due non giocano mai ai vantaggi per undici game, poi Kotov si incarta proprio in prossimità del tie-break e concede quattro palle del set al numero undici del mondo, che si aggiudica così game e partita. I due fanno comunque match pari sia nei vincenti (10) che negli errori non forzati (6). Tutt’altra musica nella seconda frazione, quando Hurkacz suona il… notturno di Chopin a ritmo di servizi (sei ace) e risposte tremende. Per il polacco nove vincenti contro i due dello sfidante, e la fine al settimo gioco in venticinque minuti.

Per il ventiquattrenne Kotov una bellissima avventura che lo porterà intorno alla posizione numero 115 del ranking, per Hubi una partita tranquilla in attesa del quarto di finale con un tal Djokovic.

IL TABELLONE DELL’ATP 500 DI DUBAI

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