Dopo aver esultato a qualche migliaio di km di distanza, non abbiamo resistito alla tentazione di chiedere ad Andrea Vavassori un commento a caldo sulla bellissima e sorprendente vittoria in coppia con Andrea Pellegrino al Movistar Chile Open. Andrea ci risponde con un’incredibile voce roca degna del miglior crooner.

Buongiorno Andrea, ma che voce hai?

“Ciao, scusa per la voce ma questa settimana non sono stato bene: febbre e mal di gola (e pensa se stava bene, ndr). Soddisfazione incredibile per questa vittoria e partita molto combattuta con un super tie-break in cui siamo partiti malissimo, andando sotto 0-3. Ma ormai mi sono trovato tante volte in queste situazioni e, come dire, ho sviluppato gli anticorpi. Così abbiamo alzato il livello giocando ancor più aggressivi, come sul match point quando in risposta sono riuscito a tirare una passante di rovescio pazzesco.

Con Pellegrino è una coppia quasi inedita, no?

“In realtà abbiamo già giocato assieme anche se non spesso. Tra l’altro l’anno scorso in Serie A eravamo entrambi in squadra con la formazione di Santa Margherita Ligure. Poi con Pelle ci conosciamo da quando eravamo piccoli. Pensa che a Tirrenia siamo stati due anni in camera assieme e posso dire tranquillamente che sia uno dei miei più cari amici. Nei tornei facciamo sempre gruppo e siamo anche andati in vacanza assieme. Quindi vincerla con lui è stata una grandissima emozione.”

Era programmato che giocaste assieme?

“È nato tutto per puro caso perché lui doveva giocare con Riccardo Bonadio e io con Marcelo Demoliner. Ma il mio compagno si era fatto male a Rio e Pelle non riusciva ad entrare in tabellone con Bonadio, quindi il destino ha scelto per noi (ride).”

I tuoi prossimi impegni?

“Ora giocherò due Challenger sempre in Cile, il primo proprio qui a Santiago e poi a Viña del Mar e sarò in tabellone anche in singolare mentre in doppio giocherò assieme a Luciano Darderi. Poi tornerò a casa e dopo una settimana di allenamenti riprenderò dal Challenger di Sanremo dove farò di nuovo coppia con Pelle.”