Il rilancio di Medvedev (Giammò). Binaghi : «Finals a Torino per altri 5 anni» (Guerrini). Torino pensa in grande (Bertellino).

Rassegna stampa

Il rilancio di Medvedev (Giammò). Binaghi : «Finals a Torino per altri 5 anni» (Guerrini). Torino pensa in grande (Bertellino).

La rassegna stampa di giovedì 9 marzo

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Il rilancio di Medvedev che ora gioca per il poker (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

Riflettere su una carriera come quella di Daniil Medvedev, seguirne il percorso così come intuirne le future svolte, è operazione che prescinde da logica e razionalità. Unendo i puntini lasciati sul circuito dal russo nato a Mosca ventisette anni fa, il profilo che se ne ricava è quello di un giocatore tanto imprevedibile quanto efficace, impermeabile alla pressione e insofferente all’eleganza e a qualsiasi forma di stile. Più che gesti bianchi, i suoi fondamentali sembrano essere il frutto di un compromesso raggiunto a fatica tra il suo istinto e la prima regola di questo sport: rimettere la palla nel campo altrui. Ragionare sul come, dove, quando e perché, si può; ma, anche questa, è operazione faticosa […] Non è un tennis improntato all’eleganza di Federer, né all’inesauribile energia di Nadal, il suo. Non c’è archetipo cui aggrapparsi. Un esempio, una tradizione. Il suo dritto non sventaglia, non arpiona: nella preparazione del colpo, sembra quasi sia sul punto di lanciare un lazzo con cui avvinghiare le zampe della sua preda […] Vincitore di diciotto titoli in carriera in altrettante località, l’attuale n.6 del mondo è un unicum nel suo genere: veni, vidi, vici. Mai due volte nello stesso torneo. Alle critiche del pubblico ha sempre risposto a viso aperto traendone linfa e combustibile. Ma quando richiesto di un parere sulla sua incompatibilità con la terra battuta, non si è vergognato di rispondere definendola «la peggior superficie per giocare a tennis. Ameno che non ti piaccia sporcarti come un cane». Un rischio che non si corre invece sul duro indoor; superficie su cui Medvedev ha raccolto la maggior parte dei suoi successi e che lo ha visto protagonista, seppur in veste diversa, di due dei momenti più “drammatici” andati in scena sul circuito negli ultimi due anni. A New York, nella finale degli US Open del 2021, sfavorito alla viglia il russo negò a Novak Djokovic la possibilità di chiudere il Grand Slam […] Pochi mesi dopo, in vantaggio di due set contro Rafa Nadal nella finale degli Australian Open, fu invece lui a dover subire l’incredibile rimonta dello spagnolo. Tutto o niente. Le sfumature non fanno per lui. Ripresentatosi in Australia in avvio di 2023, Medvedev non e però riuscito a confermare il risultato dell’anno precedente uscendo di scena al terzo turno. Un risultato costatogli caro in termini di fiducia e posizioni nel ranking, ma che è riuscito a riscattare nel mese di febbraio aggiudicandosi tre tornei consecutivi in altrettante settimane – Doha, Rotterdam, Dubai. Successi che, come dichiarato dal suo coach Gilles Cervara a Tennis Majors due giorni fa, anziché fiaccarlo lo hanno trasformato in «un meteorite che sta prendendo fuoco continuando la sua traiettoria». L’atterraggio è previsto a Indian Wells, torneo che con quello di Miami vedrà Medvedev difendere appena 225 punti. Assenti Djokovic e Nadal, acciaccato Alcaraz, con Tsitsipas preda dei suoi umori e Rudd orfano della sua condizione migliore, è lui il grande favorito di questo Double Sunshine. Se ai pronostici della vigilia dovessero accordarsi anche risultati e circostanze favorevoli, il russo potrebbe addirittura chiudere il mese di marzo da nuovo n.2 del mondo. Diventato da pochi mesi papà per la prima volta, dice che l’esperienza «gli ha fatto scoprire emozioni che non pensava di poter provare» […] Su fame, competitività e voglia di vincere l’evento non pare però aver inciso: «Sotto questo aspetto non è cambiato nulla. Voglio ancora vincere, anzi, ancora di più».

 Angelo Binaghi: «Torino vale anche anche più di Sanremo. E crescerà» (Piero Guerrini, Tuttosport)

Presidente Binaghi, si è presentato a Torino con una valigia piena di numeri, che attestano un successo incredibile. Qual è stato il metodo? «Seguiamo un nostro metodo. Portiamo i dati della visibilità mediatica, della soddisfazione dell’acquirente e dell’impatto economico generato sul territorio. Per questo utilizziamo i dati ATP Media sulla copertura mediatica, di Nielsen, scelta assieme al nostro partner Intesa San Paolo, per la customer satisfaction e lo facciamo con lo studio Ernst e Young, la società che certifica i nostri bilanci ormai da più di dieci anni e ha svolto in Italia altri studi analoghi per l’impatto e la comparazione con altre manifestazioni». Come vostra usanza, avete appena presentato un consuntivo ricco di numeri, analisi degli stessi. Tutto questo invoglia a investire ed è usanza nello sport Usa. Perché praticamente solo il tennis in Italia usa questo tipo di approccio? «Forse perché siamo ingegneri e non avvocati o altro. Perché pensiamo che questo sia il modo di lavorare, progettare, programmare, produrre. Non siamo avventati, non siamo improvvisatori, non siamo mistificatori, siamo concreti. Non vogliamo raccontare finzione. Allora ci si attrezza, si ricerca, si chiedono consulenze, ci si prepara. Inviterei tutte le istituzioni sportive a farsi fare studi simili […] ». Una progettualità che ripaga. «Non sempre, negli ultimi dieci anni abbiamo dimostrato che la chiarezza, la trasparenza ripaga, è vero. Abbiamo chiesto anche chiarezza delle regole, ma i mistificatori sono all’ordine del giorno. Noi invece vogliamo dimostrare la forza delle nostre idee, dell’intraprendenza, portare l’efficienza e i suoi principi in un Paese in cui prevale l’assistenzialismo. Lo facciamo anche perché forti di due sport, il tennis e ora anche il padel, che hanno i numeri dalla loro parte, i maggiori dati di crescita, di impatto economico. Ovviamente efficienza significa anche muoversi nella sostenibilità». Quasi nessuno produce segni positivi nello sport italiano. «Viviamo in un mondo che si regge sul contributo pubblico, bisogna dimostrare di saperlo far fruttare. Da 15 milioni di contributo governativo abbiamo portato allo Stato 48 milioni di impatto fiscale, cioè abbiamo più che triplicato ciò che deve essere un investimento […] Abbiamo fatto il nostro dovere verso il Governo, dimostrando che un investimento in apparenza impopolare era giusto». La Fltp è favorevole alla ricandidatura di Torino e l’appoggerà? Cosa si può fare in più? «Non saprei cosa si possa volere di più. Per esempio non avrei assegnato il Super Challenger Piemonte Open a Torino, idealmente sono per la diffusione degli eventi su tutto il territorio nazionale al fine di avere una migliore promozione, ma è arrivata l’offerta migliore da Torino. Abbiamo vissuto due edizioni delle Finals, ne restano tre. Torino deve battersi con tutte le forze, ma del resto mi sembra che il mondo dell’imprenditoria sia favorevole, l’Amministrazione pubblica si è già spesa. I presupposti ci sono e non sta a me definire quale sia l’impianto migliore in Italia. È una decisione che passa sopra la mia testa. Ma io sarei felicissimo se le Finals restassero a Torino». […] Adesso sarà concentrato su Roma, la prima volta con gli Internazionali ingranditi e allungati a due settimane. Le sue sensazioni? «Siamo al b-Day, all’anno zero dall’alto del raggiungimento di un traguardo che sembrava impossibile, a capo di un inseguimento di almeno 6-7 anni.E pochi si rendono conto di cosa stia per cominciare […] Le faccio un esempio, la sessione più bella sarà quella della domenica di mezzo, gli italiani in campo. Eppure è il giorno di prevendita meno forte, perché non c’è mai stata, il pubblico deve provare l’esperienza. Ricordo quando passammo all’evento combinato con il torneo femminile: servono sempre un paio d’anni di assestamento». Lei ha lanciato lo slogan per Torino 2023. “Le Atp Finals valgono più del Festival di Sanremo”. «L’impatto economico è stato di 221,9 contro 186. I numeri decretano il successo, più e meglio delle parole».

Torino pensa in grande: «Pronti per altri cinque anni» (Roberto Bertellino, Tuttosport)

 Sinergie, gioco di squadra, numeri che colpiscono e tracciano un quadro d’insieme assolutamente vincente. Sono quelli emersi nella conferenza stampa svolta a Palazzo Madama che hanno fotografato il grande successo della seconda edizione delle Nitto ATP Finals. Durante l’incontro, davanti a una folta platea, Angelo Binaghi (Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel), Andrea Gaudenzi (Presidente ATP), Stefano Lo Russo (Sindaco di Torino), Fabrizio Ricca (Assessore allo Sport e Politiche giovanili della Regione Piemonte) e Virginia Borla (Responsabile People, Business Development e Control Management di Intesa Sanpaolo) hanno presentato tutti i dati ottenuti dall’approfondita analisi condotta in collaborazione con Nielsen, Ernst e Young e YouGov Sport […] «I numeri emersi – sottolinea Gianni Ocleppo, presidente del Comitato d’Onore delle Nitto ATP Finals – sono l’immagine perfetta di un successo grandioso che è andato al di là delle più rosee aspettative e già al secondo anno di organizzazione, considerando che il primo era stato ancora fortemente condizionato dalla pandemia. Le premesse per le prossime stagioni sono dunque ottime […] Torino ha saputo fare sistema dimostrandosi all’altezza della situazione e raccogliendo in grande stile la pesante eredità di Londra». Anche i giocatori, principali testimonial e protagonisti del grande appuntamento di fine stagione, hanno espresso la massima soddisfazione: «Lo ha precisato il presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi e il loro è un giudizio molto importante, al pari di quello dei rispettivi entourage e accompagnatori. Ci sono i presupposti perché Torino possa ricandidarsi per un altro ciclo delle Nitto ATP Finals, anche se è ancora prematuro parlarne. Molto significativa anche la risposta del pubblico in termini di biglietteria e di varietà di provenienza». Dati che potrebbero ulteriormente salire qualora ci fosse a Torino almeno un giocatore italiano: «Senza dubbio – ha concluso l’ex numero 30 del mondo – la presenza di un nostro giocatore sarebbe ulteriormente trainante sotto diversi punti di vista. Sinner ha iniziato bene l’anno, che è ancora molto lungo, ed attualmente è al nono posto nella Race to Turin. Potrebbe essere lui il maggior candidato ma non escludo Berrettini che sono sicuro, infortuni permettendo, sarà tra i protagonisti della stagione sull’erba». Istituzioni sempre più in prima linea […] : «Un evento che si ripete per anni – dice il sindaco Lo Russo – porta a confrontarsi per migliorarsi. Per esempio allungheremo la durata dell’evento, cioè delle attività collaterali a 10 giorni, vogliamo presentare ancora meglio la città […] Torino si sta specializzando nell’ospitare grandi eventi. Presto ne annunceremo un altro. Vogliamo che i grandi eventi sportivi siano anche un veicolo di promozione dello sport, fornendo poi gli strumenti per l’accesso alla pratica sportiva di base. Crediamo molto in Tennis in classe». E l’assessore regionale allo sport Fabrizio Ricca ha lanciato la sfida e lo slogan: «La Regione Piemonte crede nello sport come motore di sviluppo del territorio. Lo dimostrano i dati presentati che ci autorizzano a pensare che Torino abbia tutte le carte in regola per ospitare per 10 anni le Finals».

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