Iga Swiatek: “Il pubblico si aspetta sempre il massimo da me, ma sono pronta”

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Iga Swiatek: “Il pubblico si aspetta sempre il massimo da me, ma sono pronta”

“I risultati della scorsa stagione mi hanno viziata. Dalle sconfitte arrivano più spunti di lavoro, sempre diversi”

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Iga Swiatek - Dubai 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

È stata eliminata negli ottavi di finale a Melbourne. Ha successivamente vinto a Doha con impressionante facilità, per poi cedere in finale a Dubai davanti ad una splendida Krejcikova. Iga Swiatek è nettamente la numero uno del computer, ma ha già perso tre partite in questo inizio di stagione, e nella scorsa annata da febbraio ha iniziato la serie di trentasette vittorie consecutive che si è interrotta solo a Wimbledon. Qui a Indian Wells, la campionessa polacca professa fiducia.

“Mi sento pronta e sento delle buone vibrazioni – ha detto nel corso del media day pre-torneo -. Ovviamente sono contenta di essere qui, i ricordi sono bellissimi. Certamente, questa volta è diverso, lo sento sulle mie spalle. Sono la numero uno del mondo da circa un anno, cerco di affrontare le cose torneo dopo torneo. Non tutto dipende da me, ci sono tante cose che non posso prevedere. Molto dipende anche dal gioco delle mie avversarie. Quello che devo fare è focalizzarmi su quello che posso controllare. Sento la pressione intorno a me, ma sinceramente sono concentrata maggiormente sulla classifica della Race. Ogni torneo è una situazione diversa e forse non riuscirò a difendere tutti i punti ma questo non significa che io non possa restare la numero uno.  È una cosa che ho sempre sognato, ma certo porta pressioni e aspettative nuove. Ho vinto dei match facili a Doha, poi ho perso la finale a Dubai e la gente era molto sorpresa, e ha mosso delle critiche. Ho pensato che l’anno scorso prima di iniziare la mia grande striscia vincente, sarei stata molto contenta di questi risultati. Ma ora sento queste critiche e sembra che quello che ho fatto non sia sufficiente. Cerco quindi di non leggere questi commenti e di continuare a lavorare. Sono contenta di quanto abbiamo fatto a Dubai e a Doha. Il Middle East Swing è stato per me molto positivo. Nei due tornei ho trovato il mio ritmo. D’altra parte, alcuni match sono stati davvero troppo facili e veloci, alcuni di questi devo sforzarmi per ricordarmi di averli giocati”.

Un pensiero che la fa stare bene e la aiuta a mantenere alta la fiducia è quello del suo paese, e degli esordi. “E’ una cosa positiva che il tennis cresca di popolarità nel mio paese, ed è uno dei miei obiettivi quello di essere parte attiva in questo. Non ora certo, dal momento che sono troppo concentrata a giocare tornei. Nel mio paese delle migliori infrastrutture sicuramente permetterebbero a più ragazzi di avvicinarsi a questo sport. C’è bisogno di un numero maggiore di campi. La cosa bella del mondo dello sport, del resto, è che non importa da dove arrivi. Col lavoro puoi sempre fare bene. Per questo sono particolarmente contenta di essere riuscita a partendo da una situazione meno agevole. Tutto ciò rende le cose speciali per me. Sono fiera di questo; il peso di tutti i sacrifici era sulle spalle di mio padre”.

Iga ha sempre insistito sull’aspetto psicologico: “Vedo che sempre più tennisti e tenniste curano questo aspetto, ed è una gran cosa. Non è l’unico fattore; ovviamente l’aspetto atletico è importantissimo, però sì, credo ancora che l’aspetto mentale possa fare la differenza. Quando sei in una finale il dover prendere delle decisioni fa sì che questo sia il fattore più importante”.

Questo aspetto è fondamentale anche quando si devono accettare le sconfitte, come è accaduto più di una volta in questo inizio di stagione. “Dipende dal tipo di sconfitta. perdere in Australia mi è dispiaciuto ma mi ha anche dato molte motivazioni a lavorare di più; ci sono sconfitte che devo ricordare di più, che avrei potuto evitare. altre che ho subito da tenniste che giocano estremamente bene. Sicuramente la scorsa stagione mi ha abituato bene. Giocare dei match semplici da un certo punto di vista mi ha aiutato perché non ho speso troppe energie fisiche. Sicuramente ho bisogno di incontri più combattuti per testare la mia condizione. Dall’altra parte mi è capitato di vincere dei match in tre set molto duri molto stancanti. In generale però penso di essere pronta e sono sicura che match più duri stanno per arrivare, e utilizzerò al meglio la mia esperienza per vincerli. Dopo Melbourne abbiamo lavorato duramente per crescere dal punto di vista fisico, perché rivedendo i match abbiamo pensato io e il mio coach che ci fosse bisogno di una crescita da questo punto di vista. Nei match successivi In Asia ci siamo invece maggiormente focalizzati sull’aspetto tecnico. In ogni caso – conclude Iga – ogni match, ogni sconfitta ci può dare tantissimi spunti di lavoro”.

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