ATP Miami, Sinner: "Io da ieri non stavo benissimo, ma Medvedev ha giocato nel modo giusto"

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ATP Miami, Sinner: “Io da ieri non stavo benissimo, ma Medvedev ha giocato nel modo giusto”

“Anche oggi ho raccolto informazioni utili per la prossima volta che affronterò Medvedev” così Jannik Sinner dopo la scinfitta in finale. “Lui è sicuramente uno degli avversari più difficili per me”

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Jannik Sinner - Miami 2023 (foto Ubitennis)
 

Purtroppo per il pubblico italiano i pronostici sono stati rispettati nella finale dell’ATP 1000 di Miami: Medvedev ha battuto Sinner 7-5 6-3 (qui la cronaca) rimanendo così imbattuto nei sei faccia a faccia contro l’altoatesino. Jannik si è poi presentato in conferenza stampa e, dopo aver risposto alle domande in inglese, si è reso disponibile per una breve chiacchierata con il nostro inviato Vanni Gibertini:

Gibertini: Peccato perché quando si arriva fino a qui si vorrebbe arrivare fino alla fine. Hai detto che non ti sentivi al 100% oggi, anche ieri non stavi bene?
SINNER: Sì, anche ieri non benissimissimissimo, però non voglio parlare di quella parte lì. Anche nella notte non ho dormito benissimo mentre di solito dormo sempre abbastanza bene, ma ci sono ogni tanto delle giornate dove ci può stare che non ti senti al massimo, io l’ho avuta oggi ma non voglio togliere nulla a Daniil. Che oggi ha giocato molto bene e nel modo giusto, gli faccio i complimenti.

Gibertini: Hai detto che anche oggi questo match ti ha fornito molte informazioni sul gioco di Medvedev. Mi chiedo: tu hai una serie di file Daniil, file Carlos, metti tutti insieme in una database? Come funziona lo studio degli avversari prima delle partite?
SINNER: Mah, ognuno fa dei file per qualsiasi giocatore, nel senso che non puoi mettere tutti i giocatori assieme perché contro ognuno devi giocare in modo diverso. Ogni volta quando vado in campo capisco più cose e acquisisco più informazioni sui giocatori. Anche oggi ho raccolto informazioni utili per la prossima volta, così come l’ho fatto contro giocatori con cui ho già vinto.

Gibertini: Adesso dopo un paio di giorni di riposo c’è subito Montecarlo. Come funziona l’adattamento dal cemento alla terra? Tu quanto ci metti a sentirti a tuo agio sulla nuova superficie?
SINNER: Vedremo perché sicuramente la prima partita sarà molto tosta. Spero di sentirmi già a mio agio dalle giornate di allenamento. I primi due, tre giorni saranno difficili poi magari proveremo a fare due giorni di punti e vedremo come andrà. Ovviamente le partite sono molto importanti, soprattutto le prime.

Di seguito invece le risposte tradotte dall’inglese, date durante la conferenza:

D: Jannik, un po’ di sfortuna oggi. Ma devi trarre molti aspetti positivi dal Sunshine Double con una semifinale e una finale e molte belle vittorie.
JANNIK SINNER: Sì, certo, è stato un mese molto positivo per me. Ovviamente deluso per oggi. Mi sono svegliato non nel miglior modo possibile. Mi sentivo un po’ male, ma abbiamo provato ad andare in campo, provandoci, facendo un tentativo. Purtroppo oggi non è stata la mia giornata. Tuttavia, non voglio togliere nulla a Daniil. Stava servendo in modo incredibile. È stato molto coraggioso con il modo in cui ha giocato oggi. Ovviamente è uno dei migliori giocatori del mondo. Io c’ho provato. Oggi non era la mia giornata. Ora si passa alla stagione sulla terra battuta.

D. Hai considerato forse di non giocare? Era così male?
JANNIK SINNER: No, non è stato così male. Ma con il caldo, quando corri molto, peggiora sempre di più. Ovviamente la prima mezz’ora l’abbiamo giocata anche al sole. Penso che entrambi sapessimo già che il sole si fa sentire fino alle 2:15. Quando gli scambi sono stati lunghi oggi, faticavo ancora ancora uno o due punti dopo. Ma come ho detto, non voglio togliergli nulla. Siamo scesi in campo e ci abbiamo creduto, perché se scendi in campo devi crederci provando a vincere. Come ho detto, ha giocato bene oggi. Ha servito bene. Non ho avuto molte occasioni nei game di risposta. Sai, penso che anche oggi abbiamo imparato molto per la prossima partita. È per me uno degli avversari più difficili, di sicuro. Lo dicono i testa a testa. Vediamo nella prossima partita. Sì, vediamo.

D. Quando sul 2-2 nel primo set lui ha commesso i tre doppi falli e tu l’hai brekkato, hai pensato di potercela fare?
JANNIK SINNER: Sì, insomma, ho sempre cercato di essere abbastanza aggressivo sulla seconda di servizio. Penso che un po’ si aspettasse questo. Ma ho anche sbagliato qualche colpo in risposta. Nel secondo set ho provato ad adattarmi, provando a fare un piccolo passo indietro quando gli ho strappato il servizio sul 2-0. Ma anche all’inizio è stata dura, perché da una parte c’era ancora un po’ di sole, quindi ti devi adattare al lancio. Ma sì, penso anche che lui risponda molto bene. Devo ancora abituarmi un po’ al serve and volley di sicuro contro di lui. Non solo contro di lui ma in generale anche contro gli altri giocatori. Comunque penso di essere migliorato da Indian Wells a qui. Esco con sentimenti positivi. Poi vediamo come va nella stagione sulla terra battuta.

D: La terra è la superficie su cui sei cresciuto, la ritieni quella su cui sei più forte?
JANNIK SINNER: No, penso di essere più forte sul cemento, a dire il vero, perché quando ero molto giovane giocavo sempre sul cemento, soprattutto indoor, perché da dove vengo c’è molta neve. Sicuramente negli ultimi anni ho giocato bene anche sulla terra rossa, questo è certo, ma penso che il mio gioco si adatti un po’ meglio al cemento. Ma ho fatto buoni risultati anche sulla terra rossa sì. Ho iniziato molto bene anche l’anno scorso facendo quarti a Monte-Carlo. Perso 7-6 nel terzo anche lì. Quindi non vedo l’ora di giocare quel torneo e so che posso migliorare anche lì. L’anno scorso mi sono sentito abbastanza bene anche sulla terra battuta, ma, sai, all’inizio è sempre dura quando non hai molto tempo per adattarti. Sarà una settimana molto interessante.

D. Durante il cambio campo dopo il primo set, l’allenatore e ti ha dato un pacchettino. Era una sostanza disidratata?
JANNIK SINNER: Sì, mi hanno dato solo un po’ di sale per tirarmi un po’ su. Mi ha aiutato un po’, ma non è stato incredibile. Sai, quando ti svegli così, non ci sono cure magiche (sorride).

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