ATP Montecarlo, Medvedev replica a Zverev: “Quando dai dell'antisportivo a qualcuno, guardati allo specchio”

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ATP Montecarlo, Medvedev replica a Zverev: “Quando dai dell’antisportivo a qualcuno, guardati allo specchio”

Sconfitto da Holger Rune ai quarti di finale, Daniil Medvedev fa autocritica ma non accetta che sia Zverev a puntare il dito. Poi analizza il proprio gioco su terra battuta: “Sto provando a cambiare, tirare piatto non funziona contro i migliori”

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Daniil Medvedev - Montecarlo 2023 (Photo Felice Calabro')
 

Ventisette vittorie in ventotto partite: questa la clamorosa striscia che oggi Holger Rune ha infranto, eliminando Daniil Medvedev 6-3 6-4 e guadagnandosi la semifinale di Montecarlo, in cui troverà Jannik Sinner. Ecco le parole dello sconfitto. 

D: Non è stato il risultato che ti aspettavi, ma forse il match di ieri sera ha avuto un impatto sulla tua performance di oggi, no? 

Medvedev: Forse, ma Holger ha giocato davvero bene. È il tennis: a volte giochi di notte e devi essere pronto per il match successivo; perciò, non mi lamenterò certo di questo. 

Ha giocato bene, è un grande giocatore sulla terra. Grazie ai suoi topsin pesanti questa è la superficie migliore per lui. Sarà molto pericoloso su terra nei prossimi anni. 

D: Dopo anni in cui tutti sembravano andare d’accordo sul circuito, tu, Nick, Holger e Stefanos state portando alcune controversie. Mi chiedevo se volessi rispondere alle parole di Sascha di ieri. Ha detto: “E’ uno dei giocatori più antisportivi del mondo. Io tengo molto in considerazione il fair play, lui no, fa il toilet break quando non si potrebbe.” 

Medvedev: Certo. Credo di essere grande amico di circa 90 giocatori sul circuito, con 50 di loro non siamo migliori amici ma abbiamo comunque un buon rapporto. Quindi mi fa sempre stare male quando succede qualcosa e io non mi comporto con fair play, perché so che a volte non lo faccio.  

Ieri avevo semplicemente bisogno di andare in bagno. Cosa vuole che faccia? Allora: sul 3-2 ho cinque break point, che mi annulla. Bravo lui. Poi tengo a zero il game successivo. Vado in bagno, perdo due game, e lui serve per il match. E poi dice che vado in bagno per farlo giocare peggio. 

Sascha vive nel suo mondo. Cinque giocatori sono già venuti nello spogliatoio a dirmi: “Dai Daniil, perché ti comporti così?” (sorride). 

Quando perde lui possiamo trovare 25 interviste dove dice cose strane. Onestamente: ho avuto un contrasto con Diego (Schwartzman) all’ATP Cup, e la colpa è mia. Lui probabilmente è ancora arrabbiato con me e sono dispiaciuto che lo sia uno così gentile e sportivo come Diego. Sascha non è così. Sascha non è come Casper, come Diego, come Andrey. Quando dice che qualcuno è antisportivo ti verrebbe da dirgli di guardarsi allo specchio. 

D: Come sta andando questa tua relazione con il pubblico? È una sorta di reazione su cosa è successo a Melbourne l’anno scorso quando hai detto che il pubblico aveva ucciso i tuoi sogni? È una sorta di rivolta? Come la interpreti? 

Medvedev: Si, più o a meno lo è. Ad esempio: nel primo match con Sonego, ho fatto un ace, e pensavo che fosse sulla linea. Ma l’arbitro dice che è fuori, e allora voglio vederlo. Vado, e il pubblico inizia a fischiare. Io dico: “State zitti ragazzi, voglio solo vedere il segno!”  

E ieri lo stesso. […] Se tutto lo stadio fischia, mi siedo e aspetto.  

D: Pensavo che tu e Sascha poteste essere amici. Non è così, dunque? E poi, quanto ti dà fastidio che si comporti così pubblicamente e non ti confronti direttamente in modo da risolvere il problema? 

Medvedev: Non voglio dire troppo. Quando l’ha detto, subito dopo il match, giusto? 

D: a mezzanotte. 

Medvedev: Certo, a caldo. Tra una settimana dirà un’altra cosa. Se cambia idea è un’altra storia. Posso capire. Dopo il match può succedere di tutto.  

Non voglio entrare nei dettagli, ma non siamo mai stati grandi amici, forse solo fra i junior.  

Quindi non mi dà fastidio, ma se fra una settimana continuerà a dirlo, gli chiederò di discuterne in spogliatoio. Ad oggi la cosa non mi preoccupa molto. 

D: Sei contento di questo torneo? Cosa pensi della tua stagione sulla terra? 

Medvedev: Non male. Ho battuto buoni giocatori, ieri sera è stato magico. Non è facile vincere match così sulla terra. 

Il mio avversario ha giocato molto bene. Avrei potuto giocare meglio, ma sulla terra non sono così a mio agio come lo è lui. Vedremo cosa farò nei prossimi tornei, ma sono molto contento del mio torneo a Montecarlo. 

D: La terra non comincia a piacerti, dopo un match così? 

Medvedev: Mi piace vincere quei match. Sono belle battaglie. Credo di avere giocato molto bene, con buoni servizi, scambi lunghi, molti break. Sulla terra proverò sempre a fare del mio meglio. Puoi farci un sacco di punti se vuoi entrare in top 3. Odio perdere, amo vincere, ma la terra continua a non piacermi. 

D: Come dovresti cambiare il tuo gioco per diventare più efficiente sulla terra? Non ci sei lontano.  

Medvedev: Ci sono cose che sto provando a cambiare, come le direzioni, e sto provando ad avere più topsin, perché contro i top player se giochi piatto non funziona. 

Non credo di aver giocato male, ma lui è stato più cinico nei momenti importanti e ha capito quando doveva essere aggressivo o difensivo. Su quest’aspetto faccio più fatica sulla terra rispetto al cemento. Proverò a cambiare, ma non sono sicuro di riuscirci. Se un giorno diventerò un mostro sulla terra sarò contento. 

D: Hai giocato contro Carlos (Alcaraz) ad Indian Wells. Senti la presenza dei giovani ora? 

Medvedev: Sì, lui e Sinner sono ottimi giocatori, ce ne siamo accorti subito: sono saliti in classifica molto in fretta. Forse Sinner un po’ più lentamente di Carlos. 

Holger è impressionante, l’anno scorso ha vinto Bercy annullando match point al primo turno. Che posso dire? Sono grandi giocatori. Forse Carlos è il migliore, ma sono tutti molto forti. Nei prossimi anni saranno tutti top ten o quasi. 

Il commento a caldo del direttore sulla giornata a Monte Carlo: guarda “Il punto di Ubaldo” su Instagram:

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