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ATP Monaco di Baviera: Sonego vince a modo suo, Halys superato in rimonta
Lorenzo Sonego è riuscito a rimanere nel match nonostante la mancanza di palle break fino al 5-5 del terzo set. Nel secondo set è stato anche a due punti dalla sconfitta. Ora trova il tedesco Otte

[6] L. Sonego b. Q. Halys 3-6 7-6 (5) 7-5
“Vincere alla Sonego”. Di questo passo non manca molto perché questa espressione diventi d’uso comune nel mondo del tennis. Che Lorenzo fosse un guerriero in campo era già da tempo fuor di dubbio, ma il torinese si sta specializzando sempre di più nelle vittorie in rimonta dopo essere stato sull’orlo del baratro. Dopo aver sconfitto in questo modo Humbert nel Principato di Monaco, annullando ben quattro match point, oggi l’azzurro ha fatto qualcosa di molto simile con un altro francese – Quentin Halys (n. 65 del mondo) – in un’altra Monaco, quella tedesca in Baviera. Lorenzo ha infatti rimontato un set di svantaggio, salvandosi nel tie-break del secondo parziale quando si è ritrovato sotto 5-2 prima di infilare cinque punti consecutivi.
Sonny è stato straordinario soprattutto da un punto di vista mentale: Halys ha infatti servito con percentuali eccellenti per buona parte dell’incontro (79% di realizzazione con la prima e 59 con la seconda e, oltretutto, anche 10 ace) non concedendo alcuna chance di break all’avversario fino al 5-5 del terzo set. In quel momento Lorenzo ha colto l’attimo che aspettava sin dall’inizio del match e ha poi chiuso sul 7-5 nel game successivo. Al secondo turno dell’ATP 250 tedesco l’azzurro affronterà Garin o il qualificato tedesco Topo.
Primo set – Break iniziale fatale: Halys intoccabile in battuta
Avvio di match complicato per Sonego che si trova di fronte un Halys particolarmente in palla al servizio. L’azzurro, invece, non trova grande incisività in battuta e, anche per colpa di un doppio fallo, subisce immediatamente il break. Lorenzo prova a scuotersi nel game successivo in risposta, portando ai vantaggi l’avversario che però varia bene le direzioni del servizio toccando anche velocità importanti. Il torinese si sblocca nel quarto gioco e prende fiducia con il dritto, ma quando Halys torna alla battuta c’è poco da fare: dopo i primi quattro turni il francese non ha ancora perso un punto con la prima in campo (11 su 11). Il numero 65 del mondo, forte del break di vantaggio, va quindi a servire per il set sul 5-3: parte male con un doppio fallo e la percentuale di prime si abbassa. Lorenzo, però, non riesce a prendere campo nemmeno sulle seconde e i tentativi disperati di difesa non bastano: 6-3 Halys.
Secondo set – Sonego rifiuta la sconfitta e porta il match al terzo
Nel primo turno di battuta del francese del nuovo set Sonego riesce finalmente a neutralizzare una prima dell’avversario. L’azzurro è più propositivo e sfrutta anche un doppio fallo per andare ai vantaggi, ma è poco cinico e non riesce a guadagnarsi un’opportunità di break. A parte un piccolo brivido per Lorenzo sul 2-2 (quando si fa rimontare dal 40-0 ma senza poi concedere palle break), ora i turni di servizio scorrono molto rapidamente per entrambi. Sul 4-3 in favore del torinese, Halys commette un paio di gratuiti con il dritto dando una chance a Lorenzo che, però, sul 30-30 stecca un dritto colpito in avanzamento anche se con la palla molto bassa. È comunque una buona versione di Sonego quella di questo secondo set. Ma Halys concede veramente poco e così si arriva al tie-break.
Come spesso accade dopo un set dominato dai servizi, si parte con tre mini-break di fila: due per l’azzurro che si porta in vantaggio esaltandosi in difesa come in pochi sanno fare. La striscia di mini-break, però, non è finita: Lorenzo spreca commettendo un doppio fallo e poi è sfortunato perché una risposta steccata del francese atterra sulla linea diventando doppiamente insidiosa e permettendo così a Quentin di spingere con il colpo seguente. Halys è il primo a far punti al servizio nel tie-break e si ritrova così a due punti dal match sul 5-2. Qui emergono, però, tutto il coraggio e il rifiuto della sconfitta di Lorenzo che, dopo aver tenuto il mini-turno di battuta, riesce a rispondere con grande profondità a due prime pesantissime del francese buttandolo fuori dal campo e che poi gestisce al meglio il set point chiamando l’avversario a rete per poi passarlo. Dopo un’ora e quaranta di gioco si va quindi al terzo.
Terzo set – Lorenzo coglie l’attimo fuggente e vince l’ennesima battaglia
Il parziale decisivo si apre seguendo l’andamento che aveva avuto gran parte del secondo: pochi punti per chi risponde e game rapidi. Sonego rischia un po’ nel sesto game quando commette due ingenuità (una palla corta colpita malissimo e un passante di Halys mal giudicato): il francese arriva ai vantaggi, ma Lorenzo si affida al servizio da cui viene ampiamente ripagato. Fino al 5-5 le palle break appaiono un miraggio per entrambi. L’undicesimo game segna però la svolta decisiva del match: l’azzurro pesca un bel passante di rovescio sul primo punto e approfitta poi di un doppio fallo e di un errore di dritto nello scambio di Halys per guadagnarsi le prime opportunità di break della sua partita. Il francese trova due prime di servizio su entrambe le palle break ma sulla seconda Lorenzo riesce a tenere in campo la risposta per centimetri, provocando l’errore dell’avversario. Il torinese può quindi servire per chiudere il match e lo fa alla grande nonostante un warning per time violation per aver impiegato troppo tempo per andare e tornare dal bagno: Sonego gestisce senza fretta gli scambi e porta a casa un’altra vittoria delle sue dopo due ore e mezza di battaglia.
GLI ALTRI MATCH – Sarà Oscar Otte il prossimo avversario dell’altro azzurro presente nel tabellone del BMW Open by American Express, Flavio Cobolli che ieri ha ottenuto la terza vittoria della carriera a livello ATP superando Jordan Thompson. Otte ha ribaltato il pronostico contro Baez, quinta testa di serie del torneo, sconfiggendolo con il punteggio di 6-3 7-5 in un’ora e mezza di gioco. È una vittoria importante per il tedesco che in stagione aveva fin qui superato il primo turno solo a Dallas e a Indian Wells e che a Monaco deve difendere i punti conquistati l’anno scorso arrivando in semifinale (dove fu battuto da Rune).
Ha sfiorato il colpaccio, invece, un altro tedesco, Max Hans Rehberg, classe 2003 e in tabellone grazie a una wild card. Il giovane giocatore di casa era avanti di un set e di due break (6-4 4-1) nella sfida con l’esperto Fucsovics. Ha poi servito per chiudere – e centrare così la prima vittoria ATP – sul 5-4 e nel tie-break del secondo parziale ha avuto due palle match (di cui una in battuta). L’ungherese è però rimasto a galla e ha poi fatto suo il terzo set con il punteggio di 6-3 dopo 2 ore e 40 molto intense. Sarà lui quindi ad affrontare Taylor Fritz al secondo turno (i due si sono già incontrati recentemente a Indian Wells agli ottavi e l’esito è stato una vittoria agevole per l’americano). L’avversario di Zverev sarà invece l’australiano O’Connell che, anche grazie a un ottimo rendimento del servizio (5 ace, 85% di punti con la prima e 78% con la seconda), ha inflitto un doppio 6-4 a Humbert che fatica ancora a trovare continuità di risultati.
Partita molto lottata è stata quella tra lo svizzero Huesler e l’ex numero 14 del mondo Edmund che, dopo un lungo stop per un infortunio cronico al ginocchio, sta tornando a disputare con buona frequenza i tornei del circuito maggiore. Nel 2023, però, non ha ancora vinto a livello ATP e non ci è riuscito nemmeno oggi, nonostante una prestazione che gli lascerà comunque buone sensazioni per l’immediato futuro. Huesler, numero 8 del seeding, ha prevalso in tre set (7-6 4-6 6-3) e al prossimo turno se la vedrà con Thiem che ha approfittato del ritiro di Lestienne, arrivato dopo che l’austriaco si era aggiudicato il primo parziale per 6-3. Si è guadagnato il secondo turno anche un altro svizzero: Alexander Ritschard, proveniente dalle qualificazioni, ha infatti superato il giocatore di casa Struff con un doppio 7-5. Sconfitta inaspettata per il tedesco che veniva dall’ottimo torneo disputato a Montecarlo, dove aveva eliminato Ruud.
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ATP Pechino: Medvedev rullo compressore, Rune senza problemi con Auger-Aliassime, Dimitrov salvo per miracolo
Nei primi turni del China Open Daniil Medvedev lascia solo tre games a Tommy Paul. Holger Rune non concede palle break a Félix Auger-Aliassime, mentre Grigor Dimitrov ribalta uno svantaggio di 2-6, 1-5 con Mackenzie McDonald

Tante teste di serie in campo e incontri di alto livello nei primi match della seconda giornata del China Open a Pechino. Oltre a Jannik Sinner, vincitore su Evans, erano impegnati il n° 3 e il n° 4 del mondo – Daniil Medvedev e Holger Rune – e Grigor Dimitrov, che ha ribaltato un incontro praticamente perso. Ma andiamo nel dettaglio ad analizzare le singole sfide.
[2] D. Medvedev b. T. Paul 6-2 6-1
Nessun problema per la testa di serie n° 2 Daniil Medvedev contro Tommy Paul, in un duello che da pronostico avrebbe dovuto essere molto più equilibrato di quello che poi è effettivamente stato, visto che Paul è comunque il n° 13 del mondo. E invece una partita non c’è mai stata, come testimoniano i tre miseri games racimolati dall’americano nell’ora e 21 minuti di sfida.
Il russo ha giocato in modo semplicemente perfetto commettendo in totale solo 3 errori non forzati, peraltro condensati in apertura, quando ha perso il servizio nel primo game. Da lì in avanti, Daniil ha cambiato decisamente marcia, conquistando il 39esimo successo sul cemento nel 2023 – nessuno come lui – e assicurandosi l’avanzamento al secondo turno dove ad aspettarlo c’era già Alex De Minaur, con il quale è in vantaggio per 5-2 nei precedenti (1-1 in questa stagione).
“Ho disputato un ottimo incontro” – ha dichiarato Medvedev a caldo – “l’inizio partita non è stato facile, ma non lo è mai quando giochi un primo turno in un’altra parte del mondo contro un avversario forte. Forse lui si è trovato ancor più in difficoltà di me perché veniva dalla Laver Cup a Vancouver”.
G. Dimitrov b. [WC] M. McDonald 2-6 7-6(4) 6-1
È salvo per miracolo Grigor Dimitrov dopo il primo turno contro Mackenzie McDonald. Il bulgaro, che ha da poco raggiunto il traguardo delle 400 vittorie in carriera, si è trovato sotto di un set e di due break, per poi risalire la china dal 6-2, 5-1 sotto. Uno score che lasciava poco spazio a repliche e un vero e proprio dominio della wild card americana per gran parte dell’incontro, ma poi i match vanno chiusi e se non lo fai rischi di subire un contraccolpo psicologico.
E da quel punteggio decisamente a favore lo statunitense avrebbe perso 12 dei successivi 14 games (tie-break del secondo set compreso), senza mai arrivare a match point e addirittura lasciando una volta a -0 e una volta a -15 i giochi in cui si è trovato a servire per avanzare al secondo turno.
E dopo un tie-break perso alla fine di un parziale che sembrava conquistato, il contraccolpo psicologico non è così inusuale, come testimonia il netto 6-1 del terzo set per il bulgaro.
[3] H. Rune b. F. Auger-Aliassime 6-4 6-4
L’avversario di secondo turno per Dimitrov sarà Holger Rune, che ha sconfitto per 6-4 6-4 senza mai concedere palle break il n° 15 ATP Félix Auger-Aliassime. Il canadese sembrava essere in ripresa dopo aver dato segnali incoraggianti in Laver Cup, ma quella è a questo punto da considerare come una parentesi positiva in un 2023 fin qui da dimenticare. Dopo il Masters 1000 di Indian Wells, dove ha raggiunto i quarti di finale, Félix ha vinto infatti solo 3 match dei successivi 14, perdendo fiducia torneo dopo torneo.
Rune era invece al rientro dopo i problemi fisici che lo hanno attanagliato nelle ultime settimane, e non può reputarsi sfortunato per aver trovato un rivale in un periodo di rottura prolungata. Contro Dimitrov per lui sarà probabilmente un’altra storia.
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ATP Pechino: Sinner che sofferenza, ma è buona la prima in Cina
L’altoatesino spreca la possibilità di chiudere in due set ma neutralizza alla lunga il britannico. Ora Shang o Nishioka

[6] J. Sinner b. D. Evans 6-4 6(2)-7 6-3
Poteva finire in due set, partiamo da questo presupposto. L’esordio assoluto in Asia di Jannik Sinner, al primo turno del China Open di Pechino, avrebbe potuto essere un doppio 6-4. E proprio alla luce di ciò aver vinto in tre set, anestetizzando la rimonta di un Daniel Evans a tratti veramente sublime, è sinonimo di maturità e cinismo. Oggi da parte dell’altoatesino non ci sono stati tanti colpi spettacolari, ma grande solidità, disciplina tattica nel gestire gli scambi e accelerare il ritmo quando utile, senza esagerare. Ha gestito un avversario il cui gioco per lui è di difficile digeribilità, con le tante variazioni e le palle senza peso che spezzano il palleggio e danno pochi riferimenti. Una partita difficile, che probabilmente in altri tempi, senza l’aiuto di un servizio sempre più fattore nel suo tennis, forse non avrebbe vinto. Quarantacinquesima vittoria stagionale dunque per Jannik, che giocherà per trovare l’undicesimo quarto di finale del suo 2023 (record di 7-3, l’ultimo giocato contro Monfils a Toronto) contro Zhang o Nishioka.
Primo set: Sinner dal fondo disinnesca le giocate di Evans
Sinner già nel terzo game scopre le carte in risposta, avviando lo scambio con grande aggressività e provando a tenere alta l’intensità con accelerazioni che non permettano ad Evans di tenere il suo ritmo basso. Bravo però il britannico a rendere pan per focaccia, non disdegnando anche lui soluzioni di potenza, con un po’ di rischio in più. Un quinto game con qualche eccessiva sbavatura del n.33 al mondo permette a Sinner di andare avanti di un break. Giusto da parte sua prendere determinati rischi e comunque sempre spingere in risposta, ma viene graziato da qualche errore avversario determinato dalla fretta di chiudere attacchi un po’ timidi. Prestazione brillante anche a rete, quasi ad assecondare le giocate di Evans in modo da scomporlo e tenere salda l’iniziativa, da parte della tds n.6, costante e senza mai eccedere, costringendo a giocate complesse l’avversario. Da evidenziare come entrambi stiano dando il proprio meglio o quasi, con errori forzati o di misura, scelte tattiche mai avventate. Anche il servizio influenza in positivo il set di Sinner, costellato anche da 3 ace, permettendogli di chiudere 6-4 con un bel dritto vincente, manifesto di un ritmo alto e duro che alla lunga neanche i tagli e cambi di Evans, che ha cercato le più svariate soluzioni (anche il chip and charge), hanno potuto contrastare.
Secondo set: Sinner serve per il match, ma si fa brekkare e perde il tie break
Nel secondo parziale si fa attendere ancora meno il break per l’italiano, piazzato già nel terzo gioco. Evans sembra iniziare ad accusare le difficoltà nell’esprimere il proprio gioco, senza riuscire a reagire al vigore del n.7 al mondo in risposta, che trova angoli anche profondi, costringendo a errori forzati l’avversario. Il britannico, in un quarto gioco fiume, prova subito a rifarsi sotto, ottenendo la prima palla break della partita, anche a causa di un calo di tensione di Jannik. Piccolo, però, dato che un gran servizio, a cui fa seguito un dritto al volo a rete permettono all’azzurro di annullare l’occasione. Importante da parte del classe 2001 il far giocare sempre una palla in più a un giocatore che non ama lo scambio prolungato, accelerando contro gli slice di Daniel. Ma al momento di chiudere, vuoi per mancato cinismo dell’azzurro, vuoi per il braccio più sciolto di Evans, arriva il contro-break del britannico, che finalmente ottiene qualcosa dalle sue palle senza peso, che mandano fuori tempo Sinner, costringendolo ad una serie di errori che lo portano a perdere il servizio a 0. E così, quella che sembrava una partita già in ghiaccio, vede l’alba del terzo set, con un tie-break dominato dal campione di Washington. 7 punti a 2 a favore di Evans, che toglie qualsiasi riferimento a Jannik, mandandolo fuori tempo e producendo alcune vere chicche sotto rete. Il britannico psicologicamente dà una bella spallata all’altoatesino, in vero black out dopo il break subito sul 5-4.
Terzo set: Sinner supera alcune difficoltà fisiche e vince il match
Il parziale decisivo si apre nel segno dell’azzurro, che nel secondo game già piazza il break. La palla torna a viaggiare fluida, impostare sul rovescio lo scambio restituisce frutti copiosi in termini di punti, data la sensibile differenza tra il suo top e lo slice di Evans. Il britannico è però bravo a rifarsi sotto, ottenendo un’immediata palla del contro-break, che cozza sull’istinto da campione di Sinner, che risponde con un ace e una serie di grandi servizi e scambi duri. In questa fase Sinner deve far fronte anche ad alcune difficoltà sul piano fisico. L’azzurro prima si fa massaggiare una coscia, per probabili crampi, poi – più in là – dopo un ruzzolone a terra farà temere il peggio a tutti quanti, fortunatamente sono falsi allarmi. Ma l’ostinazione e la grinta di Evans (guidate da un po’ di fortuna, che non guasta mai) danno ulteriore linfa alla partita: nel quinto game, sotto 40-0, il britannico gioca a braccio sciolto, attacca e arremba la rete con convinzione, mischiando accelerazioni e tagli, così da scaricare la pressione su Jannik causandone errori in palleggio anche banali, che gli permettono di rientrare. Ma, alla lunga, anche la tenuta fisica dà il suo contributo, non indifferente, in favore dell’azzurro. Un ottavo game giocato su un ritmo altissimo da Sinner, con accelerazioni spaventose a coronare scambi curati nel dettaglio per aprire il campo, gli permette di tornare avanti di un break. Che, stavolta, si rivelerà definitivo: chiude 6-3, senza problemi, con un altro game giocato in spinta costante, in cui le palle senza peso non funzionano più e c’è poco da fare per uno stremato Evans. Prestazione solida e matura dell’altoatesino, vincitore di un match che potrebbe pesare sulla sua fiducia. Al secondo turno avrà Juncheng Shang o Yoshihito Nishioka.
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ATP Pechino: De Minaur vince annullando tre match point a Murray. Al secondo turno anche Etcheverry e Davidovich
Vittoria sofferta ma importante anche in ottica Race per De Minaur che si conferma bestia nera di Sir Andy

Dopo cinque match (tra cui quelli dei nostri Arnaldi e Sonego) si è conclusa la prima giornata di gioco – per quanto riguarda il tabellone principale – al China Open di Pechino. Non sono scese in campo teste di serie ma c’è stato comunque spazio per incontri e risultati interessanti. In particolare, a chiudere il day 1 è stata la sfida tra De Minaur e Murray, uno dei tanti primi turni prestigiosi apparecchiati dal sorteggio (tra gli altri, indubbiamente, Rune-Aliassime, Rublev-Norrie e Medvedev-Paul). Ad avere la meglio è stato l’australiano: a differenza delle ultime due sfide con lo scozzese (entrambe dominate: 6-3 6-1 al Queen’s e 6-1 6-3 a Montecarlo), però, questa volta Alex ha faticato non poco ed è stato costretto ad annullare ben tre match point. Nel parziale decisivo, Murray era infatti avanti 5-2 e sembrava in controllo, ma all’improvviso ha perso le misure del campo con il dritto e non è riuscito a contenere il nervosismo.
Oltre alla vittoria di Arnaldi su Wolf e alla sconfitta di Sonego con Humbert, si registrano poi le vittorie secondo classifica di Etcheverry su Harris e di Davidovich-Fokina sulla wild card cinese Zhou.
A. De Minaur b. A. Murray 6-3 5-7 7-6 (6)
Forte delle ultime nette vittorie ottenute ai danni dello scozzese, De Minaur ha avuto un avvio decisamente migliore, tenendo a zero tre dei suoi primi quattro turni di battuta e soprattutto brekkando l’avversario alla prima occasione utile. Nel secondo game, l’australiano si è infatti portato sullo 0-40 imponendo un ritmo martellante e, nonostante la rimonta di Murray, è comunque riuscito a strappargli il servizio approfittando di un suo errore in avanzamento e poi trovando grande profondità in risposta. A tratti, l’ex numero 1 del mondo è apparso impotente al cospetto dell’ottima prova di De Minaur, manifestando con una serie di urlacci tutta la sua frustrazione. Andy non si è mai avvicinato al controbreak e ha concluso il parziale con soli quattro punti racimolati nei game di risposta. Dopo 35 minuti, Alex ha quindi fatto suo il set per 6-3.
Qualcosa è poi cambiato sin dai primi punti del secondo parziale: Murray ha cercato di essere più propositivo, mentre l’australiano ha gradualmente perso un po’ di certezze. Il numero 12 del mondo ha sbagliato un rovescio a campo spalancato che gli avrebbe fornito una palla break sull’1-1 e poi ha pagato dazio subendo il break nel sesto gioco. Se in questa occasione il britannico è stato bravo ad aspettare l’errore dell’avversario, non si può dire altrettanto per il game successivo quando Andy ha commesso troppi gratuiti di dritto (accompagnando ogni errore con un lancio di racchetta) e ha quindi regalato l’immediato controbreak. Sembrava quindi che il pallino del match fosse tornato in mano all’australiano ma da quel momento la qualità del match si è notevolmente alzata, aprendosi a qualsiasi possibile esito. De Minaur ha avuto l’occasione per salire 6-5 e servizio: Murray l’ha prontamente annullata e ha poi piazzato un game di risposta sullo stile della sua epoca d’ora, prendendosi break e set.
Il livello di gioco è rimasto alto anche in apertura di parziale decisivo. Il primo ad avere palla break è stato De Minaur nel game inaugurale ma Andy si è affidato al servizio. A segnare la svolta è stato invece il quarto gioco in cui l’ex numero 1 del mondo ha confermato di aver ritrovato fiducia nel suo dritto con un paio di vincenti e altre soluzioni angolate che gli hanno permesso di neutralizzare le tre occasioni avute dall’avversario per tenere il servizio e di brekkare. Murray ha poi amministrato il vantaggio con sicurezza fino al 5-2 quando ha avuto due match point per chiudere i conti già in risposta. Il numero 12 del mondo li ha annullati con grande carattere e dopo pochi minuti ha approfittato di un turno di battuta disastroso da parte dello scozzese, tornato falloso con il dritto. L’incontro ha quindi avuto il suo epilogo al tie-break, dove Sir Andy ha continuato ad avere problemi con il dritto, sprecando con questo colpo il suo terzo match point e poi sbagliando nuovamente anche sulla prima chance in mano a De Minaur. Dopo 2 ore e 50 minuti di gioco, l’australiano ha quindi messo la parola fine su un match ricco di colpi di scena. Alex, che conquista punti importanti per la Race (dove ora è undicesimo), aspetta ora il vincente del big match Paul-Medvedev.
GLI ALTRI MATCH – Di appena due minuti più lungo rispetto a De Minaur-Murray, è stato l’incontro tra l’argentino Etcheverry e il qualificato sudafricano Harris. Nonostante la superficie sfavorevole, il numero 31 del mondo è comunque riuscito a rispettare il pronostico, sebbene non si siano certo viste le 118 posizioni di differenza tra i due nel ranking. I primi due parziali sono stati dominati dai servizi, con percentuali bulgare di realizzazione per entrambi (il dato più basso è stato il 56% di punti ottenuti con la seconda da Harris nel secondo set). Sono stati quindi i tie-break a deciderli: il primo è stato appannaggio di Harris che poi, però, ha compromesso l’esito del secondo giocando male i primi punti in battuta tanto da ritrovarsi rapidamente sotto 2-5. Il rendimento al servizio del sudafricano è calato ulteriormente nel parziale decisivo: Etcheverry si è sempre fatto trovare pronto sulle seconde dell’avversario e, dopo essere andato vicino al break già sul 2-1, ha piazzato l’allungo decisivo nel sesto game. L’argentino ha poi annullato una palla del controbreak e infine ha chiuso dopo quasi tre ore sul 6-3. Il giocatore di La Plata, che si trova virtualmente in posizione da nuovo best ranking (n. 28), affronterà Ruud o Struff al secondo turno.
Nell’altro match di giornata lo spagnolo Davidovich-Fokina non ha avuto problemi a superare la wild card di casa Yi Zhou, numero 905 del mondo al secondo main draw ATP dopo aver esordito la scorsa settimana a Zhuhai (anche lì grazie a una wild card e uscendo sconfitto in tre set da Garin). Non c’è stata storia in particolare nel primo parziale, archiviato da Davidovich con il punteggio di 6-2 in soli 25 minuti e con appena due punti persi al servizio. Il cinese ha lottato di più nel secondo ma l’esito è stato comunque identico. Il prossimo avversario dello spagnolo uscirà dall’incontro tra Zverev e Schwartzman.