ATP Madrid: Carlos Alcaraz ancora Re in patria, battuto alla distanza Struff [VIDEO]

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ATP Madrid: Carlos Alcaraz ancora Re in patria, battuto alla distanza Struff [VIDEO]

Il 20enne spagnolo difende il titolo di 12 mesi fa. Grande prestazione del lucky loser tedesco Jan-Lennard Struff

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Carlos Alcaraz – ATP Madrid 2023 (foto via Twitter @MutuaMadridOpen)
 

[1] C. Alcaraz b. [LL] J.L. Struff 6-4 3-6 6-3

Una partita solida, encomiabile e coraggiosa, sempre votata all’attacco e al rischio, quella di Jan Lennard Struff. Il neoventenne Carlos Alcaraz è più volte spiazzato dalla rapidità e dalla precisione del suo avversario, che ha iniziato la sua campagna di Spagna il 24 aprile dalle qualificazioni. Eppure, lo spagnolo è bravo a tenere e aspettare; infine, dopo un secondo set perso e la paura della palla break all’inizio del terzo, piazza l’allungo vincente al momento giusto (6-4 3-6 6-3 il punteggio finale) e sazia la sete di trionfo dell’arena madrilena.

Se la vittoria a Madrid dell’anno scorso – ottenuta in finale contro Zverev, un bicchier d’acqua in confronto ai due turni precedenti in cui aveva superato un certo Rafa Nadal e un altro chiamato Novak Djokovic, impresa che non è riuscita, nello stesso torneo, neanche a Federer-era stato il momento in cui il suo talento si era definitivamente palesato sulla scena mondiale, esattamente dodici mesi dopo il trionfo al Mutua Madrid Open 2023 è la conferma di questa aspettativa, un’entelechia portata a compimento senza intoppi o rallentamenti (per ora).

 

Seguendo le orme sporche di terra battuta del suo connazionale maiorchino, Carlos è ora imbattuto da ventuno partite sul rosso spagnolo, alla quarta affermazione consecutiva fra Barcellona e Madrid. Si aggiorna a 19 vittorie e una sola sconfitta (con Norrie a Rio) il bilancio terraiolo dello spagnolo nell’anno corrente; in tutto, è il suo decimo titolo (il quarto quest’anno) ed il suo quarto master 1000. I set persi nelle ultime dieci partite sono soltanto 2. Con questo risultato, ad Alcaraz basterà partecipare agli Internazionali D’Italia per tornare numero uno del mondo. Si comincia a dover selezionare fra i tanti record del neoventenne, a servirsi di preterizioni per raccontare la sua grandezza coi numeri. Di solito è un buon segnale.

IL MATCH – Dopo dodici giorni di torneo, anche il “super-master 1000” di Madrid vede la sua conclusione, al termine di un’edizione costellata da tante assenze e sorprese.

I due precedenti fra Carlos Alcaraz (unico sopravvissuto tra i big, che ha avuto un torneo anche abbastanza agevole) e Jan Lennard Struff (la sorpresa) sono in perfetta parità: il primo si è disputato a Parigi nel 2021, e ha visto il tedesco prevalere in tre set; il secondo, in scena a Wimbledon lo scorso anno, ha costretto lo spagnolo ad una rimonta da due set a uno sotto. Non certo uno storico rassicurante per il numero due, dunque, che tuttavia può vantare il ruolo di assoluto favorito contro quello che è, oggi, il più classico degli underdog, perdipiù qua alla Caja Magica davanti al nuovo beniamino del Regno: veniva da un problema al piede che sembrava averne compromesso la carriera, ma qui, dopo aver perso contro Karatsev nelle qualificazioni, ha battuto il russo per arrivare oggi in finale, primo lucky loser della storia in un mille. Da lunedì sarà numero ventotto.

Alcaraz ci mette un po’ a ingranare ma fa suo il primo set

Sono ventisette i gradi a Madrid quando, alle ore 18.30 della sera, i due finalisti si presentano in campo. Il piano di gioco di Struff è tanto semplice quanto rischioso: aggressività e serve and volley, per mettere pressione allo spagnolo. La scelta sembra, sulle prime battute, azzardata: un doppio fallo nel gioco d’apertura consegna il vantaggio allo spagnolo. Il game successivo è tuttavia più fedele al vero orientamento del match: quattoridici punti, una pallabreak annullata, un Alcaraz che si salva con la prima di servizio, contenendo gli sforzi di uno Struff tutto o niente.

Il game di servizio successivo vede lo spagnolo rallentare nettamente, ed il tedesco salire in cattedra: altre due grandi risposte vincenti e break a zero. Carlos appare nervoso, confuso: Struff vince 12 dei successivi 14 punti, sale 3-2 e mette pressione al suo avversario salendo 30-30 sul servizio avversario. È il game successivo, il settimo fatidico gioco, che cambia tuttavia le carte in tavola: le demivolée di Struff da perfette si fanno imprecise, il servizio meno efficaci, cosicché, con qualche errore di troppo ed un terribile doppio fallo, il tedesco riconsegna il match nelle mani di Alcaraz.

Ora è lo spagnolo a dettare i ritmi del match, anzi a variarli, in modo da far perdere al suo avversario i punti di riferimento che aveva trovato in risposta. La partita è in ogni caso divertente, con scambi veloci e spettacolari, che ricordano-quasi-un match sul veloce. Il numero due sale 5-3, ma si ritrova in breve sotto 0-40 nel game nel quale dovrebbe concludere il set. Le telecamere ora indugiano sulla nervosa concentrazione del tedesco, dietro di lui si scorge la sagoma sfumata di Bjorn Borg. Non solo lo svedese, anche le tre palle break sfumano in fretta: con ottime ed importanti prime palle-ed un lob dopo una brutta smorzata-Alcaraz si procura un set point. La fiducia e la classe del giovane campione trapassano la racchetta e le speranze di Struff: è 6-4 dopo 52 avvincenti minuti.

Sempre sotto il 40 per cento la percentuale di prime palle di uno Struff che-pure con quattro vincenti in più del suo avversario-ha interpretato bene la partita, tentando di far giocare il padrone di casa il meno possibile, ma è stato troppo discontinuo e impreciso, e troppo poco cinico per pensare di poter portare a casa il set. Sono i rischi connaturati alla sua tattica temeraria, purtuttavia necessaria se vuole sperare di far partita pari.

Secondo set: le incursioni a rete di Struff danno i loro frutti

Non cambia, nel secondo set, la tattica del tedesco: vince il primo game rimontando da 15-30, da lì e per qualche gioco è un assolo: le risposte tornano a lambire le righe, e Jan Lennard trova prima il break sul 2-0 e poi un 3-0 che preoccupa la Caja Magica.

Il sesto game è un crocevia del set: Alcaraz spinge col dritto, Struff si avventa a rete e risponde con demivole più o meno ispirate (una, in controtempo, si candida a colpo del torneo). Una, due, cinque volte il trentatreenne salva il turno, poi, grazie a due altre nostalgiche acrobazie nei pressi della rete, tiene il servizio e resta avanti di un break.

I quindici minuti del game fiume hanno segnato il parziale: Alcaraz deve addirittura annullare una palla del 5-1 (come con Khachanov), seppur in evidente confusione tiene il servizio, rimandando di qualche minuto la capitolazione: dopo un’ora e quaranta minuti, meritatamente, Jan Lennard Struff, perdente fortunato, si prende il secondo set per sei giochi a tre.

La favola del tedesco si ferma sul più bello, non c’è quasi partite nel set decisivo

Atmosfera inquieta alla Caja Magica, quando le ombre della sera e di un’impresa cominciano a percorrere il terreno di gioco. Carlos Alcaraz tiene un game al servizio reso difficile da un po’ di vento: si può scorgere, dall’altra parte del campo, un Juan Carlos Ferrero intento a dare indicazioni e ammonimenti sul solo e semplice lancio di palla. Il terzo gioco vede Struff avvicinarsi ad un clamoroso break: un’altra risposta vincente e un’altra discesa a rete lo portano a un solo punto, poi due palle larghe di qualche centimetro ridanno a tutta Madrid un po’ di respiro.

1-2, 30-30, serve Struff, esterno sera: una palla corta dal nulla, poi una volée lunga. Alcaraz colpisce ancora, il break arriva all’improvviso, come sanno fare i campioni. “Carlos, Carlos” evoca ora la Caja Magica: quando lo spagnolo sale 4-1-con un turno di servizio a zero- sono 11 i punti vinti negli ultimi tredici dal nativo di Murcia.

La partita potrebbe finire lì, quando il tedesco commette un doppio fallo simile a quello del primo gioco, quando le distanze apparivano incolmabili: ne è passata di acqua sotto i ponti, ma il match sembra avviarsi allo stesso esito che tutti si aspettavano; eppure, con orgoglio, Struff annulla due palle break, vince il secondo gioco del suo parziale. Ecco che Alcaraz tiene un game a zero, ecco che Jan Lennard, pur commettendo un errore sotto rete alla sua cinquantaduesima discesa, sul 40-40, tiene il game e costringe Carlitos a servire per il torneo. E serve, altroché se serve lo spagnolo. Due ore e venticinque minuti: fra sospiri, applausi, grida e seven nations army Carlos Alcaraz vince il suo quarto torneo mille e difende il titolo in patria. In caso di partecipazione, a Roma sarà incoronato nuovamente numero uno del mondo.

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ATP Pechino: De Minaur vince annullando tre match point a Murray. Al secondo turno anche Etcheverry e Davidovich

Vittoria sofferta ma importante anche in ottica Race per De Minaur che si conferma bestia nera di Sir Andy

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Alex De Minaur - ATP Pechino 2023 (foto Twitter @ChinaOpen)

Dopo cinque match (tra cui quelli dei nostri Arnaldi e Sonego) si è conclusa la prima giornata di gioco – per quanto riguarda il tabellone principale – al China Open di Pechino. Non sono scese in campo teste di serie ma c’è stato comunque spazio per incontri e risultati interessanti. In particolare, a chiudere il day 1 è stata la sfida tra De Minaur e Murray, uno dei tanti primi turni prestigiosi apparecchiati dal sorteggio (tra gli altri, indubbiamente, Rune-Aliassime, Rublev-Norrie e Medvedev-Paul). Ad avere la meglio è stato l’australiano: a differenza delle ultime due sfide con lo scozzese (entrambe dominate: 6-3 6-1 al Queen’s e 6-1 6-3 a Montecarlo), però, questa volta Alex ha faticato non poco ed è stato costretto ad annullare ben tre match point. Nel parziale decisivo, Murray era infatti avanti 5-2 e sembrava in controllo, ma all’improvviso ha perso le misure del campo con il dritto e non è riuscito a contenere il nervosismo.

Oltre alla vittoria di Arnaldi su Wolf e alla sconfitta di Sonego con Humbert, si registrano poi le vittorie secondo classifica di Etcheverry su Harris e di Davidovich-Fokina sulla wild card cinese Zhou.

A. De Minaur b. A. Murray 6-3 5-7 7-6 (6)

 

Forte delle ultime nette vittorie ottenute ai danni dello scozzese, De Minaur ha avuto un avvio decisamente migliore, tenendo a zero tre dei suoi primi quattro turni di battuta e soprattutto brekkando l’avversario alla prima occasione utile. Nel secondo game, l’australiano si è infatti portato sullo 0-40 imponendo un ritmo martellante e, nonostante la rimonta di Murray, è comunque riuscito a strappargli il servizio approfittando di un suo errore in avanzamento e poi trovando grande profondità in risposta. A tratti, l’ex numero 1 del mondo è apparso impotente al cospetto dell’ottima prova di De Minaur, manifestando con una serie di urlacci tutta la sua frustrazione. Andy non si è mai avvicinato al controbreak e ha concluso il parziale con soli quattro punti racimolati nei game di risposta. Dopo 35 minuti, Alex ha quindi fatto suo il set per 6-3.

Qualcosa è poi cambiato sin dai primi punti del secondo parziale: Murray ha cercato di essere più propositivo, mentre l’australiano ha gradualmente perso un po’ di certezze. Il numero 12 del mondo ha sbagliato un rovescio a campo spalancato che gli avrebbe fornito una palla break sull’1-1 e poi ha pagato dazio subendo il break nel sesto gioco. Se in questa occasione il britannico è stato bravo ad aspettare l’errore dell’avversario, non si può dire altrettanto per il game successivo quando Andy ha commesso troppi gratuiti di dritto (accompagnando ogni errore con un lancio di racchetta) e ha quindi regalato l’immediato controbreak. Sembrava quindi che il pallino del match fosse tornato in mano all’australiano ma da quel momento la qualità del match si è notevolmente alzata, aprendosi a qualsiasi possibile esito. De Minaur ha avuto l’occasione per salire 6-5 e servizio: Murray l’ha prontamente annullata e ha poi piazzato un game di risposta sullo stile della sua epoca d’ora, prendendosi break e set.

Il livello di gioco è rimasto alto anche in apertura di parziale decisivo. Il primo ad avere palla break è stato De Minaur nel game inaugurale ma Andy si è affidato al servizio. A segnare la svolta è stato invece il quarto gioco in cui l’ex numero 1 del mondo ha confermato di aver ritrovato fiducia nel suo dritto con un paio di vincenti e altre soluzioni angolate che gli hanno permesso di neutralizzare le tre occasioni avute dall’avversario per tenere il servizio e di brekkare. Murray ha poi amministrato il vantaggio con sicurezza fino al 5-2 quando ha avuto due match point per chiudere i conti già in risposta. Il numero 12 del mondo li ha annullati con grande carattere e dopo pochi minuti ha approfittato di un turno di battuta disastroso da parte dello scozzese, tornato falloso con il dritto. L’incontro ha quindi avuto il suo epilogo al tie-break, dove Sir Andy ha continuato ad avere problemi con il dritto, sprecando con questo colpo il suo terzo match point e poi sbagliando nuovamente anche sulla prima chance in mano a De Minaur. Dopo 2 ore e 50 minuti di gioco, l’australiano ha quindi messo la parola fine su un match ricco di colpi di scena. Alex, che conquista punti importanti per la Race (dove ora è undicesimo), aspetta ora il vincente del big match Paul-Medvedev.

GLI ALTRI MATCH – Di appena due minuti più lungo rispetto a De Minaur-Murray, è stato l’incontro tra l’argentino Etcheverry e il qualificato sudafricano Harris. Nonostante la superficie sfavorevole, il numero 31 del mondo è comunque riuscito a rispettare il pronostico, sebbene non si siano certo viste le 118 posizioni di differenza tra i due nel ranking. I primi due parziali sono stati dominati dai servizi, con percentuali bulgare di realizzazione per entrambi (il dato più basso è stato il 56% di punti ottenuti con la seconda da Harris nel secondo set). Sono stati quindi i tie-break a deciderli: il primo è stato appannaggio di Harris che poi, però, ha compromesso l’esito del secondo giocando male i primi punti in battuta tanto da ritrovarsi rapidamente sotto 2-5. Il rendimento al servizio del sudafricano è calato ulteriormente nel parziale decisivo: Etcheverry si è sempre fatto trovare pronto sulle seconde dell’avversario e, dopo essere andato vicino al break già sul 2-1, ha piazzato l’allungo decisivo nel sesto game. L’argentino ha poi annullato una palla del controbreak e infine ha chiuso dopo quasi tre ore sul 6-3. Il giocatore di La Plata, che si trova virtualmente in posizione da nuovo best ranking (n. 28), affronterà Ruud o Struff al secondo turno.

Nell’altro match di giornata lo spagnolo Davidovich-Fokina non ha avuto problemi a superare la wild card di casa Yi Zhou, numero 905 del mondo al secondo main draw ATP dopo aver esordito la scorsa settimana a Zhuhai (anche lì grazie a una wild card e uscendo sconfitto in tre set da Garin). Non c’è stata storia in particolare nel primo parziale, archiviato da Davidovich con il punteggio di 6-2 in soli 25 minuti e con appena due punti persi al servizio. Il cinese ha lottato di più nel secondo ma l’esito è stato comunque identico. Il prossimo avversario dello spagnolo uscirà dall’incontro tra Zverev e Schwartzman.

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ATP Astana: Giron batte Wawrinka in tre tie-break. Bene Thiem

Gli aggiornamenti di giornata dal torneo in Kazakistan: l’americano nel match del giorno ha la meglio su Stan

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Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)
Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)

Ad Astana, nel primo turno del tabellone principale, forniscono un grande spettacolo Marcos Giron e Stan Wawrinka, in un match che sfiora le 3 ore. Dominic Thiem vince in scioltezza in due set contro il peruviano Juan Pablo Varillas.

Marcos Giron b. Stan Wawrinka 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6) (Renato Nunziante)

Nel primo set i due giocatori esprimono un tennis di alto livello, mantenendo tutti i turni di servizio senza concedere neanche una palla break. Molto bene Stan con la prima di servizio, con cui vince tutti i punti. Nel tiebreak, Marcos Giron annulla i primi due set point per lo svizzero, ma non può nulla al terzo tentativo, in cui Wawrinka piazza l’allungo, vincendo il primo set 7-6(6). Secondo set che segue il copione del primo. I due tennisti si aiutano col servizio non concedendo palle break e portando anche questo set al tiebreak. Stan Wawrinka soffre molto in questa fase del match la prima di servizio di Marcos Giron. Chiude l’americano con il punteggio di 7-6(4). Si va al terzo set. I due tennisti si concentrano totalmente sui loro turni di servizio. Lo svizzero piazza 5 ace nel terzo set (due di questi nel tiebreak), confermando il suo ottimo rendimento al servizio di oggi. Si difende al servizio, ma non riesce ad essere aggressivo in risposta, rendendo la vita molto facile a Marcos Giron, che dopo 3 ore di match chiude al terzo tiebreak dell’incontro con il punteggio finale di 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6)

Dominic Thiem b. Juan Pablo Varillas 6-3 7-6(10) (Renato Nunziante)

Ottima partenza per Dominic Thiem che conquista il break nel primo turno di servizio del peruviano, break che riesce poi a mantenere per tutto il set, grazie ai suoi ottimi colpi, ed il suo pesante servizio. Senza concedere nessuna palla break, l’austriaco chiude 6-3 il primo set. Nel secondo set, è Varillas ad avere un’ottima partenza. Si porta sul 3-1 strappando il servizio all’austriaco, prima di perderlo il turno di servizio successivo. I due annullano diverse palle break, riportando equilibrio nel match, fino a quando l’austriaco sale in cattedra nel tiebreak, vincendo il set con il punteggio di 7-6(10). L’austriaco affronterà proprio Marcos Giron negli ottavi di finale.

GLI ALTRI MATCH – In Kazakistan prosegue l’Astana Open, torneo ATP 250 dove ad aprire il programma di giovedì è la vittoria della tds numero 6 Adrian Mannarino (numero 34 della classifica mondiale) nel derby con Arthur Rinderknech col punteggio di 7-6 (4) 6-2. Mannarino, finalista da queste parti nel 2020, ha sofferto più del previsto nel corso del primo parziale, trovandosi costretto prima a recuperare un ‘early break’ e poi ad annullare addirittura un set point nel corso del dodicesimo game, imponendosi infine al tie break. Nel secondo set è invece andato tutto liscio per il 35enne mancino, 3-0 in pochi minuti prima di chiudere 6-2 in circa due ore totali di partita.

Continua la cavalcata del bielorusso Egor Gerasimov, 30 anni, attualmente sprofondato al numero 661 della classifica ATP ed in campo grazie al ranking protetto: l’ex numero 65 (miglior classifica raggiunta nel 2020) ha sconfitto al primo turno Zapata Miralles col punteggio di 7-6 (5) 6-3. Per Gerasimov si tratta della terza vittoria nel torneo, considerando anche quelle con Bergs (numero 181) e Muller (numero 80) ottenute nei due turni di qualificazione. Al secondo turno affronterà la tds numero 4 Jiri Lehecka.

Sul Campo Centrale il qualificato austriaco Jurij Rodionov (numero 107 del mondo) ha sconfitto in rimonta Gregoire Barrere: 2-6 6-4 7-6 (5).

Rodionov dopo aver perso nettamente il primo set è riuscito a prevalere nella volata del tie break del set decisivo grazie ad un errore gratuito dell’avversario sul match point: nemmeno il challenge ha potuto salvare il 29enne francese dalla sconfitta. Terza vittoria nel torneo per Rodionov, che al secondo turno affronterà la testa di serie numero due Sebastian Baez.

Altro giro, altro qualificato. Sarà infatti il giovane russo Kachmazov l’avversario di Mannarino al secondo turno. Kachmazov ha battuto a sorpresa Corentin Moutet col punteggio di 6-3 7-6 (5) diventando inevitabilmente la storia del giorno, dopo una stagione passata a lottare nell’inferno del circuito, ovvero i tornei ITF.

Il 21enne nel corso delle qualificazioni aveva sconfitto senza perdere nemmeno un set sia Marozsan (numero 92 del mondo, diventato famoso grazie alla vittoria con Alcaraz al Foro Italico) che l’esperto Dzumhur, e oggi si è ripetuto con Moutet (24 anni, numero 119 del ranking), anche se nel secondo set ha sprecato un vantaggio di cinque giochi a due, chiudendo solamente al nono match point. (Jacopo Gadarco)

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ATP Pechino: Arnaldi perfetto, lascia le briciole a Wolf e approda al 2° turno. Out Sonego contro Humbert

Il numero 3 italiano centra un super debutto, lasciando le briciole all’americano. Ora Tsitsipas o Jarry. Il torinese perde all’esordio contro il francese Humbert

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arnaldi us open 1

U. Humbert b. L. Sonego 7-5 3-6 6-0 (Jacopo Gadarco)

Sconfitta all’esordio per Lorenzo Sonego. Il 28enne di Torino, sceso questa settimana al numero 56 del ranking dopo non aver potuto (ancora) difendere il titolo di Metz del 2022 (il torneo quest’anno è stato spostato ad inizio Novembre), è stato sconfitto da Ugo Humbert.

Il 25enne francese si è infatti imposto col punteggio di 7-5 3-6 6-0.

 

Nel primo set entrambi hanno controllato senza troppi problemi i turni di servizio nonostante una percentuale piuttosto bassa di prime palle in campo (Humbert 53%, Sonego addirittura 43%).

L’italiano ha sprecato una palla break nel corso dell’ottavo game con un brutto errore di dritto, assolutamente gratuito, per poi perdere il servizio a 15 sul 5 pari a causa di un game piuttosto sciagurato (due errori non forzati di dritto davvero insoliti per Sonego), concluso con un doppio fallo.

Al termine del primo set Sonego però chiede l’intervento del fisioterapista per un problema al collo, un fastidio fisico che potrebbe avere influito sulla prestazione al servizio di Lorenzo (2 ace e 3 doppi falli, solamente il 59% di punti vinti con la prima in campo).

Humbert (numero 36 del ranking) ne approfitta e scappa subito sul 2-0 anche nel secondo parziale, ma il francese, lo sappiamo, spesso incontra delle difficoltà nel momento di azzannare le partite ed infatti spreca immediatamente il vantaggio, e addirittura subisce un altro break nel corso dell’ottavo game (meraviglioso passante di rovescio in cross di Sonego).

6-3 Sonego, che sogna la rimonta: ma la realtà del terzo set è invece piuttosto amara.

Humbert domina dall’inizio alla fine, riuscendo a battere finalmente l’italiano dopo due sconfitte su due nel corso del 2023 (la prima delle quali con quattro match point, a Montecarlo) concedendo solamente una manciata di punti al suo avversario nel corso di tutto il parziale, e chiude la partita in 2 ore e venticinque minuti.

Al secondo turno afffronterà il vincente del match tra Rublev (5) e Norrie.

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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[Q] M. Arnaldi b. [Q] J.J. Wolf 6-2 6-2

Inizia come meglio non poteva l’avventura al China Open di Pechino per Matteo Arnaldi, che dopo le due vittorie nelle qualificazioni coglie anche la prima vittoria in tabellone principale ad un ATP500. E che vittoria! Lascia solo quattro game ad un giocatore comunque esperto, anche lui qualificato, come J.J. Wolf, tutt’altro che facile da affrontare sui campi in cemento, e che sembra essere decisamente più distante delle sole 3 ufficiali posizioni in meno rispetto all’italiano nel ranking. Ranking che per Matteo continua a dare grandi notizie, e lo vedrà, con questa vittoria, almeno al n.42 al mondo da lunedì. La top 40, e il sogno di essere testa di serie all’Australian Open, sono tutt’altro che pianeti lontani. Nel frattempo Arnaldi può godersi la vittoria e il riposo, in attesa di scoprire chi affronterà in un secondo turno che già si prevede scoppiettante, tra il cileno Nicolas Jarry e il n.4 del tabellone Stefanos Tsitsipas.

Primo set

Arnaldi mette a segno il primo break della partita già nel terzo game. Inizio positivo, buon ritmo da fondo e giusta strategia nel muovere Wolf e spesso costringerlo a lasciare scoperte larghe porzioni di campo. Non positivissimo l’americano, che con due non forzati, dopo essere stato certo provato psicologicamente da un pazzesco recupero da dietro la schiena di Matteo, concede il servizio all’azzurro. Alla distanza esce la grande maturità che costantemente sta sviluppando Matteo. Wolf non trova mai occasioni in risposta, e a tratti vacilla anche al servizio, non riuscendo ad imporre il suo gioco, ma cercando di fare da parabrezza all’avversario.

E così nel settimo game, infilando un altro paio di punti di qualità, tra cui un bellissimo rovescio stretto che manda fuori tempo l’americano, il n.48 al mondo conquista il doppio break di vantaggio. Ed è preludio a un netto 6-2 che permette ad Arnaldi di conquistare un primo set in cui perde solo due punti al servizio (entrambi nell’ultimo game tra l’altro) tenendo sempre in mano lo scambio con gran solidità, così da impedire all’americano il suo gioco di accelerazioni improvvise e colpi particolari che escano fuori dal palleggio.

Secondo set

Se il primo set è giocato troppo bene da Matteo, con neanche troppi errori di Wolf, il n.51 al mondo inizia malissimo il secondo. Tre dritti in corridoio, con il suo cavallo di battaglia che non riesce a dargli quanto sperato, e uno smash lungo, regalano già nel primo gioco il break al ragazzo di Sanremo. Non sfugge una palla a quest’ultimo, che rimanda l’impossibile al “povero” JJ, che accusa la differenza sulla diagonale di destra, patrocinio di Arnaldi nella partita odierna. E infatti due non forzati di dritto di fila, quasi di frustrazione, per il non trovare contromisure né colpi che possano dare difficoltà all’italiano, regalano nel terzo gioco il doppio break al nostro, che si porta sul 3-0.

Non smarrisce neanche per un attimo la concentrazione Matteo, che costringe Wolf agli straordinari su ogni punto, attaccando in risposta e senza concedere nulla al servizio. Con un ace, coronamento di una partita senza sbavature, condotta dall’inizio alla fine, Arnaldi chiude anche il secondo parziale per 6-2. Wolf mai è arrivato ai vantaggi in risposta, mai è riuscito a creare un surplus nello scambio. Ha subito tanto sul dritto, ancor di più sul rovescio, spesso giocato stretto da Matteo trovando grandi angoli. Una prestazione da incorniciare, che anche in vista del secondo turno non pone alcun tipo di limite.

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