Carlos Alcaraz: il vero prodigio del tennis compie 20 anni

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Carlos Alcaraz: il vero prodigio del tennis compie 20 anni

Carlos Alcaraz disputa la sua prima semifinale da 20enne contro Borna Coric a Madrid. Come se la cavavano i Big 3 alla sua età?

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Carlos Alcaraz – ATP Madrid 2023 (foto via Twitter @MutuaMadridOpen)
 

Il prodigio spagnolo del tennis Carlos Alcaraz compie 20 anni e si prepara a giocare oggi la sua sesta semifinale del 2023 contro Coric, al Madrid Open. Quest’anno ne ha già vinte quattro su cinque disputate, e l’unica, l’ha persa contro Jannik Sinner sul cemento di Miami in quello che è stata definito il match manifesto della rivalità che può prendersi la scena del tennis nei prossimi anni.

Per essere chiari, la definizione della parola prodigio è “un fatto” che ha in sé del meraviglioso, dell’insolito. Potremmo dire un fatto che esorbita dall’ordine naturale delle cose. Ed è proprio per questo che Carlos Alcaraz arriva a compiere i suoi 20 anni come il più grande prodigio del tennis dei nostri tempi. Perché dal giorno in cui ha conquistato il suo primo torneo ATP a Umago nel 2021, non si è più fermato e i record da contare sono diventati sempre di più.

Alcaraz è stato il più giovane, dopo Michael Chang nel 1990 a Toronto e Rafa Nadal nel 2005 a Montecarlo, a vincere un Masters 1000 (Miami 2022) da quando esiste questa categoria di tornei (1990); e il più giovane della storia a vincere lo US Open (2022) dai tempi di Sampras nel 1990. Ma non è mai stata neanche solo una questione di record. Perché quello che ha reso Alcaraz il vero prodigio del tennis è stato soprattutto l’atteggiamento con cui è riuscito a battere questi record. Umile, esplosivo, rispettoso, tenace, gentile e dannatamente costante. La definizione perfetta dell’agonista e forse anche del lavoratore in generale. Sempre con il sorriso ingenuo di chi non si sente ancora un adulto, forse, nel mondo reale, ma di chi lo è già da molto più tempo degli altri sul campo da tennis. Di fronte a una next gen di campioni arroganti come Rune, di irascibili come Rublev o semplicemente meno costanti come Auger-Aliassime e Musetti, Carlos Alcaraz è riuscito a diventare l’esempio da seguire. Non solo per loro ma anche per i più anziani del circuito che ancora lottano tra l’odio e l’amore per questo sport.

Il trionfo a Madrid nell’aprile del 2022 è stata l’incoronazione ufficiale del giovane spagnolo. Quanti di noi avrebbero scommesso, 12 mesi fa, che dopo aver battuto ai quarti di finale il Re della terra rossa al terzo set, Alcaraz sarebbe stato in grado di battere anche la versione ingiocabile di Djokovic al tiebreak del terzo set, in semifinale? Sicuramente, pochi. Ma da quel momento lo spagnolo ha spianato la strada davanti a sé, e nel cuore di tanti nostalgici del tennis, alla ricerca di nuovi campioni da tifare.

Già perché, il settembre del 2022 non è stato solo il mese in cui Carlos Alcaraz è salito al trono diventando il più giovane n°1 al mondo della storia (superando Lleyton Hewitt). Quattro giorni dopo la conquista del suo primo torneo del Grande Slam (US Open), Roger Federer pubblicava la sua lettera di addio ufficiale al tennis; e otto giorni dopo, salutava il campo da tennis per sempre, sotto le lacrime di un mondo di tifosi distrutti. A rendere quel momento ancor più tragico, c’era anche la fine di una rivalità durata vent’anni, quella con l’amico e avversario: Rafael Nadal. Insieme però, all’inizio di un’altra grande rivalità: quella tra Sinner e Alcaraz che ad oggi hanno disputato sei incontri diretti a livello ATP di cui tre vinti dallo spagnolo e tre dall’italiano (a cui si aggiunge un confronto a livello Challenger, il primissimo tra i due, vinto dallo spagnolo).

Ma Roger e Rafa, che di record ne hanno battuti e ribattuti un’infinità, oggi devono riconoscere che c’è un prodigio che di record ha iniziato a batterne di nuovi. È vero, Nadal ha vinto il suo primo titolo a Sopot otto giorni più giovane rispetto a Alcaraz, ma il giorno in cui è diventato numero 1 al mondo aveva 22 anni, due mesi e 15 giorni. Federer aveva gli stessi 22 anni ma 3 mesi in più di vita quando anche lui, nel febbraio del 2004 diventò per la prima volta il numero 1. E mentre Federer compiva 20 anni e si portava in tasca un solo titolo vinto al Paladino di Milano, Alcaraz oggi festeggia 20 anni e nove titoli vinti, di cui uno Slam. Nadal otto giorni dopo aver compiuto 20 anni vinceva il suo secondo Roland Garros e chissà che questo non sia il miglior augurio di buon auspicio, e di compleanno, che si possa fare al neo vent’enne prodigio: Carlos Alcaraz!  

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