K. Muchova b. C. Giorgi 7-6(4) 6-2

La giornata della domenica sul centrale di Roma inizia con il match femminile che vede protagoniste l’italiana Camila Giorgi e la ceca Karolina Muchova che occupa la casella numero 52 del ranking WTA.

Camila arriva alla partita odierna dopo le vittorie nei giorni passati con l’olandese Rus (4-6 6-2 6-3) e Alexandrova in 6-4 6-2.

La sfidante Muchova, 26enne di Olomouc, Repubblica Ceca, ha vinto mercoledì con Rakhimova in due set – 6/4 7/5 – e successivamente venerdì con l’atleta tricolore Trevisan 3-6 6-3 7-5.

Primo set, comincia bene ma non conclude

Inizia molto bene la 31enne di Macerata che in poco tempo mette alle strette la ceca con un 5-1, però fatica a chiudere il set sbagliando diversi punti decisivi. Muchova prima conquista il secondo game personale portando il punteggio sul 5-2 e poi fino ad arrivare al 5-5. Sono stati ben cinque in set point sprecati fino ad ora dalla tennista italiana che dopo cinquantaquattro minuti di gioco comincia a mancare di concretezza.

In questi primi dieci giochi a Camila è mancato quel coraggio nel chiudere i punti fondamentali, diverse le palle a rete in risposta.

Le due arrivano al 6-6 dovendo così far decidere il primo set al tie break. Vince 7-6 (7-4) Karolina Muchova che in un’ora e dieci recupera un set che sembrava nelle mani di Camila, almeno fino al quinto game. In totale Giorgi ha sprecato ben 7 possibilità di portare a casa il set.

Secondo set, vittoria di mentalità

La seconda partita del match sul campo centrale agli internazionali BNL d’Italia inizia con la vittoria del primo game da parte di Giorgi nel turno di battuta. Pareggia i conti la ceca per poi prendere il via fino al 2-4 dove l’italiana riesce a conquistare il secondo game di questo set 2. Molti errori condannano Camila alla sconfitta al contrario di Muchova che cercando spesso la rete e entrando in campo riesce a portare a casa una ottima partita in 7-6 6-2.

Passa quindi agli ottavi di finale Karolina che dovrà vedersela con la vincente tra la spagnola Badosa e l’ucraina Kostyuk.

Damiano Cavallari