Caso Halep, udienza rinviata ancora una volta

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Caso Halep, udienza rinviata ancora una volta

Come prospettato appena lunedì scorso dalla stessa tennista, l’ITIA avrebbe differito di un altro mese l’udienza. Ciò significa niente Wimbledon per Simona Halep, da ottobre in attesa di potersi difendere dalle accuse di violazione delle regole antidoping

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Simona Halep - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Simona Halep non ha pace. Soprattutto, non ha l’udienza davanti al tribunale indipendente per difendersi dalle violazioni che le sono state contestate. Per la terza volta, stando a quanto scrive Simona su Instagram mercoledì sera, c’è stato un rinvio che, peraltro, era nell’aria dopo che alla positività al roxadustat emersa dal controllo durante lo US Open si è aggiunta un’altra accusa, quella su presunte irregolarità nel passaporto biologico dell’atleta. E anche dopo che la stessa Halep aveva pubblicato un post secondo cui la rappresentante dell’ITIA Nicole Sapstead parlava pubblicamente di tempestività, disponibilità e rapidità mentre chiedeva un nuovo rinvio dell’udienza del 28 maggio. Simona dice che ci vorrà un altro mese. Ecco il suo messaggio completo:

“Ancora una volta, questa sera, sono devastata. L’ITF (ITIA) ha di nuovo, per la terza volta rinviato la mia udienza di un mese!

Sto aspettando di essere giudicata dallo scorso ottobre. In dicembre, sono stata finalmente in grado, grazie agli esperti, di dimostrare che il lotto del supplemento che stavo usando era stato contaminato, il che ha causato la positività al controllo.

Ho chiesto, come le regole dell’antidoping stabiliscono, un’udienza rapida: questo è un mio diritto, è scritto nelle regole!

Sfortunatamente, l’ITF (ITIA) ha rinviato la mia udienza tre volte.

– Negandomi il diritto di essere giudicata da un Tribunale Indipendente.

– Non permettendomi di partecipare ad alcun torneo per otto mesi.

Ora so che avrò perso l’Australian Open, il Roland Garros e Wimbledon. Per non parlare del fatto che perderò tutti i miei punti in classifica.

Non solo stanno uccidendo la mia reputazione, ma anche me in quanto tennista professionista, e nemmeno parlo delle conseguenze sulla mia salute mentale. La mancanza di rispetto delle regole da parte dell’ITF (ITIA) sul rapido processo a cui ho diritto è talmente irrispettoso nei miei confronti che non ho più parole.

‘La giustizia ritardata è giustizia negata’

Simona”

Fino a quando non ci sarà una sentenza, è difficile esprimere giudizi sull’andamento di questa vicenda. Nel frattempo, Simona appare determinata nel tentativo di mantenere il controllo della narrazione.

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