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Roland Garros: 8 vittorie azzurre per 3 sconfitte, ma oggi 4 brutte partite per noi. Due top-ten k.o. grazie a Fognini e Cocciaretto. Tante maratone
Dove possono arrivare i tennisti italiani? Mah, Sinner nei quarti da Medvedev? Sonego in ottavi da Rublev. Fognini può arrivare agli ottavi contro Tsitsipas se gioca come ieri

Sono bastate due giornate di gara e di gran caldo (quasi insopportabile alla lunga per noi seduti in tribuna, chissà per chi giocava) senza che si esaurisse tutto il primo turno, perché saltassero 5 teste di serie nel maschile e sei nel femminile, un top-ten per tabellone, due top-20 nel maschile e 3 top-20 nel femminile (vedi in fondo all’editoriale chi siano state le vittime e chi i protagonisti delle sorprese in base al ranking).
Ora mi soffermo sulle vicende di casa nostra. 11 gli italiani che sono scesi in campo di 15 che avevamo ai nastri di partenza, 9 uomini e 6 donne. Lo scorso anno gli azzurri in tabellone furono in tutto 12, 8 uomini e solo 4 donne. Passarono il primo turno soltanto in 6 (Sinner, Fognini, Cecchinato, Sonego, Giorgi e Trevisan).
Quest’anno, quando questo martedì devono ancora giocare il primo turno quattro azzurri, Vavassori con Kecmanovic (ore 11, campo 8), Bronzetti con Jabeur (ore 11 Centrale), Zeppieri con Bublik (secondo match sul campo 11), Paolini con Cirstea (terzo match campo 13) e nessuno dei quattro gioca a favor di pronostico – le quote bookies non le conosco – il bilancio degli 11 che invece hanno giocato è stato influenzato positivamente dalle cinque vittorie ottenute domenica (Musetti, Sonego, Arnaldi, Giorgi e Errani), cui si sono aggiunte le 3 di lunedì fra quella nettissima di Sinner con Muller – 6-4,6-1,6-4, un punteggio “isoscele” avrebbe detto Rino Tommasi _ e le due contro pronostico di Cocciaretto contro Kvitova e di Fognini contro Aliassime(entrambi n.10 del mondo!), mentre hanno perso Trevisan con Svitolina, Cobolli nella mission impossible contro il n.1 del mondo Alcaraz e Cecchinato maltrattato oltre ogni previsione dal giovane francese Van Assche.
Insomma: 8 vittorie e 3 sconfitte. Non male direi. Se non che purtroppo oggi temo 4 sconfitte e allora un bilancio di primo turno con 8 vittorie e 7 sconfitte non sarebbe esaltante.
Vero peraltro che di quelle 8 vittorie 4 sono arrivate contro classifica, Sonego su Shelton, Arnaldi su Galan, Fognini su Aliassime, Cocciaretto su Kvitova. Mentre hanno perso pur essendo stati classificati meglio Cecchinato con VanAssche, Trevisan con Svitolina, ma la classifica della signora Monfils, nonchè mamma, è bugiarda: Elina aveva appena vinto il torneo di Strasburgo, è una che ha vinto due volte a Roma, che ha fatto tre volte i quarti a Parigi, che è stata n.3 del mondo.
Quello di Martina è stato un brutto sorteggio e il problema fisico (tallonite cronica) che l’aveva costretta a ritirarsi nei quarti a Rabat non l’ha certo aiutata. Uscirà dalle prime 60 del mondo, perché la cambiale della semifinale conquistata un anno fa qua era pesante. Dovrà cercare di reagire, ma ieri in conferenza stampa ha avuto una crisi di pianto e dispiace davvero tanto.
Nella sconfitta, salvo che per i primi due set, era soddisfatto invece Cobolli perché giocare sul centrale di uno Slam e contro il n.1 del mondo per un minuto meno di due ore e perdendo il terzo set per 7-5, è qualcosa di memorabile, che si può raccontare anche ai nipoti se non si diventa un super campione. Io avrei pagato di tasca mia, tanto per dire. Tant’è che mi faccio vanto in famiglia di aver giocato sul centrale di Tennis Club Perugia agli Assoluti nel ’73 e di aver perso in ottavi da Barazzutti, che non è il n.1 del mondo come Alcaraz ma è stato n.7, 7-5,6-2,7-5 dopo essere stato perfino avanti 5-2 sia nel primo sia nel terzo set. Sono quelle piccole glorie che i tennisti più modesti raccontano con orgoglio. Mentre i tennisti più forti hanno ragione di sogghignare.
Quale delle vittorie azzurre la più sorprendente? Beh chiaramente quelle ottenute a spese di due n.10 del mondo, da parte di Fognini su Aliassime e di Cocciaretto su Kvitova, forse più la prima della seconda se si pensa che a Roma Fabio non era ancora neppure sicuro di poter giocare a Parigi. Curioso anche il fatto che non avesse mai battuto un top-ten a Parigi, in 16 partecipazioni al Roland Garros, le ultime 15 consecutive. Però per onestà intellettuale, fermo restando che Fabio ha giocato colpi straordinari cogliendo applausi a scena aperta, è anche vero che Aliassime era abbastanza irriconoscibile e ha raccontato di essere stato male durante la notte, di aver chiamato il medico in mattinata e ciò ad aggiungersi al noto male alla spalla. Ora Fabio ha Kubler che non è il leggendario ciclista di nome Ferdi. Anche se in 57 partecipazioni Fabio ha raggiunto un solo quarto di finale a Parigi (che non difese; si era “stirato” a una coscia) però lui 8 tornei su 9 li ha vinti sulla terra rossa, insomma è la sua superficie prediletta.
Ho detto dei problemi fisici di Aliassime, che sulla terra rossa non ha mai brillato (i 4 tornei li ha vinto sul cemento o indoor) anche se un anno ha portato al quinto Nadal, mentre se Petra Kvitova avesse qualche problema non so. Bravissima Cocciaretto che già a Roma contro la Potapova aveva fatto vedere i suoi progressi. Ora deve giocarsi la sua prova del nove contro una qualificata, la svizzera Waltert n.128 WTA vittoriosa su un’altra qualificata, l’americana Mandlik in tre set.
Seppure a favore di pronostico per posti nel ranking WTA, 73 vs 77, io confesso che non avevo fiducia in Sara Errani con Jil Teichmann che ricordo vittoriosa nel torneo di Palermo. Invece Sara, guerriera indomabile e irriducibile, ha vinto al terzo set. Chapeau!
Sonego per me era favorito contro Shelton pur essendo dietro al giovane americano di una quindicina di posizioni. Ora con Humbert e la folla francese che è più sciovinista di molte, Sonego che si esalta quando c’è casino…dovrà cercare di fare come a Montecarlo dove ha vinto 7-5 al terzo. Ma non sarà facile ripetersi per arrivare a Rublev. Che Lorenzo ha battuto.
Chiudo ricordando la vittoria netta di Sinner su Muller avvertendolo che sarà ben più duro il suo prossimo avversario, il tedesco Altmaier n.79 ATP (che ha dato tre set a zero a Huesler, n.84). E’ un tipo che può servire molto bene e lo ricordo vittorioso per 3 set a zero sul nostro Berrettini proprio qui al Roland Garros nel 2020. Se batte Altmaier poi avrebbe probabilmente Dimitrov per arrivare a Tiafoe o a Zverev.
Ricordo infine che quella di lunedì è stata la giornata delle maratone in cinque set. Le ha vinte il vecchio campione Wawrinka su Ramos Vinolas, Shapovalov su Nakashima, Schwartzman su Zapata Miralles, Norrie su Paire, Cachin su Thiem che non riesce a risollevarsi per tornare quello che era, Lehecka con Struff che non è riuscito a confermarsi sui livelli di Madrid. Maratone c’erano state anche domenica: Hurkacz su Goffin, Griekspoor su Martinez, Borges su Isner, Kubler su Diaz Acosta.. mentre Tsitsipas ha cancellato più di un setpoint di Vesely nel quarto set, rischiando il quinto set. Il tennis tre su cinque degli Slam è un’altra cosa. E’ una gara più seria.
Ecco infine le teste coronate cadute fin qui
10 Aliassime (Fognini)
20 Evans (Kokkinakis)
25 Van De Zandschulp (Tirante)
30 Shelton (Sonego)
32 Zapata Miralles (Schwartzman)
tabellone femminile
8 Sakkari (Muchova)
12 Bencic (Avanesyan)
16 Pliskova (Stephens)
21 Linette (Fernandez)
26 Trevisan (Svitolina)
29 Zhang (Frech)
Buon tennis francese a tutti.
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Asian Games: pronostici rispettati, le prime due teste di serie in finale in entrambi i tabelloni
Nessuno scossone tanto nel maschile quanto nel femminile. Tre finalisti su quattro rappresentano la Cina

L’abbiamo definita, nei giorni scorsi, la competizione più sentita dai tennisti asiatici, e fra qualche ora sapremo chi vincerà, sia nel maschile che nel femminile. Stiamo parlando degli Asian Games, per i quali tennisti e tenniste anche di un certo livello hanno rinunciato ad altri eventi ATP e WTA nei loro Paesi con l’obiettivo di contendersi lo scettro di campione d’Asia.
Ma se soprattutto per i sudcoreani la posta in palio è molto alta, visto che vincendo l’oro hanno il diritto di saltare la leva militare, nessun giocatore di questa nazionalità è riuscito ad accedere alle due finale del singolare. L’ultimo superstite era Seong Chan Hong, sconfitto in semifinale con il netto punteggio di 6-2 6-1 dal giapponese Yosuke Watanuki.
Andando allora a guardare quali sono le due finali dei due tabelloni, ci si accorge di due aspetti molto particolari. Il primo è che sia tra i ragazzi che tra le ragazze l’ultimo atto vede di fronte le due teste di serie più alte. Qualcosa di non così consueto soprattutto nel femminile, dove spesso non mancano le sorprese. Il secondo è che su quattro contendenti rimasti in gara, ben tre rappresentano una sola nazione, ovvero la Cina, e proprio Watanuki è l’unico ad alzare un’altra bandiera.
Il nipponico cercherà così di vincere il titolo la mattina di sabato 30 settembre (ore 6 italiane) contro il favorito, nonché n° 1 cinese e n° 60 del mondo, Zhizen Zhang, che ha lasciato per strada un solo set in tutto il torneo e che ha sconfitto in semifinale l’uzbeko Khumoyun Sultanov per 6-4 6-1.
Nel femminile, invece, andrà in scena un intrigante derby cinese tra due tenniste molto in alto nella classifica WTA, ovvero Qinwen Zheng e Lin Zhu. Le due non si sono mai affrontate in carriera e il primo confronto varrà dunque molto in termini di prestigio nel proprio Paese. Questa finale si giocherà un giorno prima rispetto a quella maschile, alle 5:30 del mattino in Italia nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29 settembre.
Sarà invece India vs Taiwan nella finale del doppio maschile, perché si incroceranno le racchette delle coppie Ramathan/Myneni e Jung/Hsu, mentre un altro derby è atteso tra le donne. Questa volta, a scaldare gli animi dei tifosi taiwanesi, ci penseranno Le sorelle Chan e Lee/Liang, che si contenderanno la medaglia più prestigiosa.
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Italiani in campo venerdì 29 settembre: si rivede Sinner a Pechino, primo turno anche per Musetti. Bronzetti non si ferma mai
Dopo le polemiche sulla Davis, Jannik Sinner torna finalmente a far parlare il campo contro Daniel Evans. Lorenzo Musetti debutta invece contro Karen Khachanov, mentre per Lucia Bronzetti è già tempo di qualificazioni sempre a Pechino

Jannik Sinner torna in campo, e lo fa quasi un mese dopo l’ultima apparizione in un torneo. Avevamo infatti lasciato l’altoatesino nella notte italiana tra il 5 e il 6 settembre scorsi, quando dopo quasi cinque ore di lotta usciva sconfitto nell’ottavo di finale contro Alexander Zverev allo US Open.
Inutile, adesso, ripercorrere nuovamente ciò che si è detto sulla sua mancata partecipazione alla Coppa Davis, ne abbiamo già scritto tanto, dando tutte le opinioni (qui per chi lo reputa “innocente” e qui per chi lo reputa “colpevole”). Ora è – finalmente, potremmo aggiungere – il momento di tornare a parlare di tennis giocato.
Il primo scoglio per Sinner al rientro dopo oltre tre settimane di riposo non è però così agevole, visto che al primo turno del China Open, ATP 500 che si disputa a Pechino (cemento outdoor), dovrà vedersela contro Daniel Evans, n° 33 del mondo ma non testa di seria per il livello molto alto dei tennisti che prendono parte alla competizione. Jannik è invece il sesto favorito per la vittoria finale, ma l’attenzione contro il britannico dovrà essere massima, visto che i due non si sono mai affrontati e che quindi non ci sono appigli a precedenti benevoli.
L’italiano sarà impegnato sul secondo campo più importante tra quelli dell’impianto pechinese, il Lotus, come primo match di giornata, dalle 6:30 ora italiana (le 12:30 in Cina). A guardare le quote, sembra che non ci sarà partita. Sinner è considerato decisamente in vantaggio sulla carta, e la sua vittoria è pagata intorno all’1.20 su tutti i principali siti di scommesse. Evans, invece, oscilla tra il 4.10 e il 4.30. Per chi vincerà tra i due, forse il secondo turno potrebbe risultare paradossalmente più agevole, contro Yoshihito Nishioka o Juncheng Shang.
Se abbiamo detto di un Sinner che non disputa un incontro da diverso tempo, lo stesso non si può affermare di Lorenzo Musetti, che abbiamo invece lasciato solo pochi giorni fa in semifinale a Chengdu, nella sconfitta contro Roman Safiullin, e anche lui impegnato a Pechino per un debutto tutt’altro che agevole contro Karen Khachanov.
Il russo n° 14 ATP viene dalla convincente e fresca vittoria di Zhuhai e sarà avversario scomodo per il carrarino, che peraltro non sta attraversando un momento di forma brillante. Come per Sinner-Evans, anche in questo caso si tratta di una prima volta assoluta nei confronti tra i due, ma nella circostanza è l’italiano a essere sfavorito. Musetti è dato infatti a 2.20 da Bet365 e a 2.15 da Sisal, mentre gli stessi siti piazzano Khachanov rispettivamente a 1.67 e 1.65.
Musetti-Khachanov sarà il terzo match sul campo Brad Drewett, attorno alle 10 ora italiana (le 16 a Pechino), e chi la spunterà tra i due potrebbe subito trovare Carlos Alcaraz, testa di serie n° 1 e avversario di Yannick Hanfmann al primo turno.
Entrambi gli incontri dei tennisti italiani saranno visibili in diretta su SuperTennis.
In campo femminile, è già ora di scendere nuovamente in campo per la stacanovista Lucia Bronzetti, che poche ore fa perdeva nettamente a Ningbo contro Linda Fruhvirtova e che avrà appena il tempo di spostarsi a Pechino per giocare il turno di apertura delle qualificazioni al cospetto di Laura Siegemund. Ultimo match sul campo 6 per loro, con l’equilibrio che regna sovrano nei pronostici. L’azzurra è data a 1.65 da Sisal, contro l’1.75 della rivale. Le due si sono affrontate all’ultimo Australian Open, con il successo della tedesca in tre parziali.
Italiani in campo venerdì 29 settembre
China Open, primo turno:
[6] JANNIK SINNER vs Daniel Evans – Campo Lotus – Diretta SuperTennis dalle 6:30
LORENZO MUSETTI vs Karen Khachanov – Campo Brad Drewett – Diretta SuperTennis dalle 10 circa
China Open, qualificazioni, primo turno:
[6] LUCIA BRONZETTI vs Laura Siegemund – Campo 6 – Ore 10:30 circa
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WTA Ningbo, altra vittoria sofferta per Jabeur. Shnaider fa fuori Kvitova
Jabeur-Podoroska e Fruhvirtova-Shnaider saranno le semifinali del torneo cinese che ha appena visto l’eliminazione di Bronzetti

Non solo la sconfitta della nostra Lucia Bronzetti per mano di Linda Fruhvirtova: la giornata di giovedì metteva in palio altri tre posti per le semifinali del WTA di Ningbo. Ecco com’è andata.
[1] O. Jabeur b. V. Zvonareva 7-5 4-6 6-1
Primo set segnato irrimediabilmente dagli errori di Ons Jabeur. Fin dalle prime fasi di partita, è ben evidente che per la tunisina non sia ancora tempo di tornare ai fasti che l’anno portata a sue finali a Wimbledon, ma che debba lottare su ogni singola palla. Gli errori fioccano, in particolare dalla parte del dritto, e questo consente a Zvonareva di andare due volte in vantaggio di un break, prima sul 2-0, poi sul 4-2. Jabeur, però, non si sottrae alle difficoltà e alla fatica, vince 4 game di fila e recupera tutto il ritardo, tirando fuori alcune magie di livello assoluto – tweener, smorzate e recuperi in corsa vincenti –. Zvonareva, presa dalla frustrazione, commette qualche errore e non può nulla di fronte all’improvviso cambio di passo dell’avversaria. Dopo un’ora e un quarto Jabeur fa suo il primo set per 7-5.
L’inizio di secondo parziale vede dominare chi si trova in risposta, con quattro break consecutivi messi a segno. Entrambe le giocatrici commettono errori anche banali, provate dalla fatica del primo set e dalla grande umidità di Ningbo. La prima a tenere il proprio turno di servizio è Jabeur nel quinto gioco, a cui risponde subito la russa. Sul 3-3, Zvonareva si procura due palle break annullate con due numeri clamorosi dalla tunisina: ace di seconda e vincente di dritto incrociato con entrambi i piedi nel corridoio. L’equilibrio, però, non dura molto: Jabeur incappa in un pessimo game alla battuta e subisce un break a 15, che manda la russa a servire per il set sul 5-4. Zvonareva, a differenza del primo parziale, è cinica e chiude alla prima chance dopo quasi un’altra ora di gioco.
Inizio di terzo set che sorride a Ons Jabeur: dopo aver superato il momento di appannaggio fisico e tecnico della fine del precedente parziale, innesta una marcia superiore, che le consente di trovare con grande continuità soluzioni vincenti e prendere il largo nel punteggio (5-0). Sotto di due break, Zvonareva riesce a muovere il punteggio, nonostante i vistosi fastidi alla spalla sul servizio. Jabuer chiude 6-1 dopo due ore e trentasei minuti di autentica battaglia.
GLI ALTRI MATCH – Non si è salvata, invece, la numero 2 del tabellone Petra Kvitova che, dopo aver raggiunto i quarti di finale grazie al forfait di Putintseva, ha ceduto in tre set e due ore di gioco alla 19enne russa Shnaider. La ceca si era ripresa dopo un primo set da dimenticare (1-6), aggiudicandosi il secondo parziale per 6-4 grazie soprattutto a una buona resa in fase di risposta con tre break messi a segno. Nel terzo, però, la numero 14 del mondo non è stata sufficientemente cinica e non è riuscita a sfruttare il momento di maggiore difficoltà dell’avversaria in avvio di set. Shnaider ha salvato tre palle break nel suo primo turno di battuta e un’altra sul 2-3, prima di brekkare a zero nel game successivo e involarsi così verso la vittoria (6-3). La 2004 russa disputerà contro Fruhvirtova (un’altra giocatrice ceca) la sua seconda semifinale nel circuito maggiore, dopo quella persa ad Amburgo in estate contro Noha Akugue. Intanto, si è già assicurata un nuovo best ranking: ora è virtualmente numero 70 del mondo (il precedente miglior piazzamento era n. 83).
L’ultimo quarto di finale del Ningbo Open ha visto infine la vittoria in due set di Nadia Podoroska su Katerina Siniakova. L’argentina ha prevalso con un doppio 6-1 in un match caratterizzato dall’abbondanza di palle break: la ceca ne ha concesse ben 17 (solo in un turno di battuta ne è rimasta del tutto immune) perdendo il servizio cinque volte, mentre Podoroska si è salvata in tutte e cinque le occasioni fornite all’avversaria. Il punteggio ha così assunto una forma anche più severa rispetto a quanto si sia effettivamente visto in campo, sebbene la numero 90 del mondo abbia ampiamente legittimato il successo. Sarà quindi lei l’avversaria di Jabeur nella semifinale della parte alta del tabellone. Nadia proverà a ribaltare i pronostici per accedere a quella che sarebbe la sua prima finale nel circuito dopo tre semifinali perse. (Andrea Mastronuzzi)