Roland Garros: Un sabato moscio vigilia di una domenica elettrizzante per i duelli Sonego-Khachanov e Musetti-Alcaraz. Intanto Swiatek passeggia. Ma è un bene?

Editoriali del Direttore

Roland Garros: Un sabato moscio vigilia di una domenica elettrizzante per i duelli Sonego-Khachanov e Musetti-Alcaraz. Intanto Swiatek passeggia. Ma è un bene?

Perché un Sonego che rigiocasse come venerdì contro Rublev potrebbe bastare, Musetti dovrà fare ancora meglio che nei primi due set contro Norrie per battere Alcaraz

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Il sabato del villaggio Roland Garros è cominciato male, con il ritiro imprevedibile della Rybakina per un’improvvisa influenza. E’ proseguito con una serie di match di scarsissimo interesse e zero suspence. Unica eccezione il discreto match serale giocato da Zverev e Tiafoe, piuttosto avvincente sia pur con tanti errori dell’uno e dell’altro. Zverev arriva per la sesta volta negli ottavi a Parigi, a un anno dal suo disastroso infortunio contro Nadal (a proposito mi associo agli auguri di compleanno per lui; il fatto che abbia deciso di operarsi significa che non vuole smettere di provarci, un po’ alla murray). In tre ore e tre quarti il tedesco di Amburgo ha battuto Tiafoe per la settima volta su 8 duelli.

Prima  Rune ha lasciato 8 game a Olivieri (penso che Vavassori si sarebbe difeso meglio), Ruud ha ceduto un set al gigante cinese Zhang, ma poi ha perso 9 games nei tre set successivi facendone il doppio. Il match forse più atteso fra le donne, la russa di 16 anni Mirra Andreeva contro Coco Gauff di 19 non ha entusiasmato neppure nel primo set che pure è finito al tiebreak e l’ha vinto la ragazzina russa –  3 break per parte, tanti errori, tennis modesto – figurarsi il secondo e il terzo set in cui la Andreeva è scomparsa dal campo raccogliendo appena due game in due set. Magari fra un anno o due diventerà una sfida ad alto livello. Per ora non lo è stata.

L’amico Fritz è stato ingiustamente seppellito di fischi al suo apparire sul Lenglen, nonostante questa volta non giocasse contro un francese come al turno precedente, perché i francesi non gli hanno perdonato di essersi risentito per il loro tifo assolutamente scorretto quando lui ha affrontato e battuto l’ultimo superstite transalpino Rinderknech.

Fritz aveva pienamente ragione. Anche se con lo zittire polemicamente il pubblico cafone ha invitato migliaia di lepri a correre. Gli spettatori francesi sono stati pessimi in questo torneo. Sarà anche colpa della crescente popolarità del tennis l’aver avvicinato tifosi di estrazione… “curve degli stadi di calcio”, ma si sta esagerando e sarebbe bene che si studiasse il modo di porvi un freno.

Una volta succedeva soltanto in Coppa Davis, soprattutto in Sud America ma anche nei Paesi dell’Est Europa (e anche al Bonacossa di Milano quando giocava Fausto Gardini o al Foro Italico quando si esibiva Adriano Panatta), che l’avversario del giocatore di casa venisse disturbato in maniera pesante, maleducata e decisamente scorretta.

Ora succede anche nella capitale francese e abbiamo visto che neppure il tempio di Wimbledon è rimasto esente da questo genere di comportamenti. Chiedere a Djokovic cosa provò quando giocò contro Federer. Il mondo dei social, con le sue esasperazioni e con l’aumento esponenziale dei “web-eti” che si nascondono fra i leoni di tastiera, ha certo contribuito a questa progressiva degenerazione. Chi dice che così il tennis è più vivo e meno asettico ha la vista corta.

Per la gioia di quei Gallipitechi in tribuna sul Lenglen l’argentino Cerundolo ha matato Fritz, così è saltato un altro top-ten, dopo Medvedev, Rublev, Sinner e Aliassime. Cinque su 10, la metà. Mica pochi. Chissà se stasera si aggiungerà anche qualcun altro. Il clan di Musetti è fiducioso, più della critica. Alcaraz è imbattibile per il carrarino?  Vedremo, vedrò.

Se Sonego battesse in mattinata Khachanov, come già gli accadde a Montecarlo 2019, non sposterà quella statistica solo perché il russo grande amico dell’altro russo Rublev non è più un top-ten – lo è stato però – ma oggi è n.11 Atp.

Djokovic non mi è parso in forma trascendentale, ma francamente non riesco a immaginarlo in difficoltà con Varillas e neppure con chi vincerà fra Khachanov e Sonego. Insomma non gioca bene Novak, ma un posto in semifinale non credo glielo possa togliere nessuno.

Comunque il torneo maschile ha offerto battaglie bellissime, maratone memorabili e noi certo non dimenticheremo le bellissime performances di Sonego e Musetti (dimenticando Sinner e cinque ragazze su sei), almeno è incerto e interessante quanto a prospettive.

Invece quello femminile mi pare lasci parecchio a desiderare. Il dominio della Swiatek, ora soprattutto che la Ribakina è uscita di scena e se la Sabalenka non gioca come a Madrid dove però l’altitudine favoriva il suo tennis, mi pare così schiacciante da risultare noiosamente prevedibile. Perderà il torneo solo se, come a Roma, dovesse farsi male. Ma certo non glielo si augura. Poi qui non c’è stata finora quella umidità che ha afflitto oltre misura, come non mai, gli Internazionali d’Italia. E che è stata la causa indiretta di molti problemi muscolari e diversi ritiri.

Iga aveva perso 8 games in 4 set nei due precedenti turni in cui aveva comunque inflitto un 6-0 nel secondo set sia alla Bucsa sia alla Liu, ma contro la Xinyu Wang è stata uno schiacciasassi: l’ha battuta addirittura 6-0, 6-0. In quei 12 games a senso unico ha concesso soltanto 17 punti. Mi chiedo con che spirito scenderà in campo contro Iga l’ucraina Tsurenko che pure ha battuto la canadese Andreescu.

E mi domando anche se una tale schiacciante superiorità faccia davvero bene allo sviluppo e alla popolarità del tennis femmnile.  

Mentre tantissimi match maschili del Roland Garros hanno richiesto un quinto set, quasi trenta, e ancora di più sono andati oltre alle 3 ore e mezzo di strenua battaglia, beh fa un certo effetto constatare che la Swiatek sta in campo meno di un’ora e lo spettacolo davvero non c’è.

 Non è colpa sua, certo che no, ma qualche domanda questa situazione priva di equilibrio al vertice – fatta eccezione per la Sabalenka in buona giornata – un pochino la suscita sul famoso discorso caro a Billie Jean King della parità del montepremi. Non sarà un discorso politically correct, ma che possano sorgere dei dubbi io lo capisco. 

In quasi nessuna altra disciplina sportiva le donne guadagnano tanto quanto gli uomini come nel tennis, pur godendo di una competitività ad alto livello molto meno agguerrita. E pur “vendendo” molti meno biglietti per uno spettacolo che dura quasi sempre anche molto meno.

Tant’è che perfino Amelie Mauresmo, direttrice del torneo e certo non sospettabile di non avere a cuore le donne, finora aveva sempre programmato come match serale sullo Chatrier una partita di singolare maschile.

Chi si azzarderebbe a far pagare un biglietto per una sola partita della Swiatek che magari dura meno di un’ora? Per il match serale di stasera la Mauresmo, criticata per il suo pragmatismo…maschilista (proprio lei!), si è presa il rischio di programmare per la prima volta una partita femminile, Stephens-Sabalenka e certamente pregherà che la partita duri più di un’ora e mezzo, magari due, e vada al terzo set.

Altrimenti sai le proteste di chi ha acquistato il biglietto di domenica sera mesi fa? Quanti si lamenterebbero: “Ma proprio a noi doveva toccare?”. Auguriamoci che sia una bellissima partita. Stephens e Sabalenka sono entrambe vincitrici Slam e in grado di giocare molto bene. Non sono sempre state esempi di continuità, però. Mi sa che Amelie terrà lì di riserva Mansour Bahrami e qualche altra vecchia star (Leconte?) in caso si dovesse prolungare lo show.

Mi aspetto naturalmente spettacolo da Sonego con Khachanov _ quasi certamente al Lorenzo da Torino avrà fatto piacere dover rigiocare sul Lenglen dove ha battuto Rublev – e ovviamente anche da Musetti con Alcaraz.

I due italiani hanno giocato talmente bene venerdì che il mio unico timore è che non riescano a ripetersi su quegli straordinari livelli. E invece per battere gli avversari odierni dovrebbero, soprattutto Musetti che pure nei primi due set aveva fatto vedere un tennis da marziano, giocare  ancora meglio. Mentre Khachanov non può essere considerato superiore a Rublev, rispetto al quale ha più servizio, maggiore potenza e forse anche superiore risposta ma anche una minore agilità e una minore capacità difensiva, non c’è dubbio che Alcaraz sia molto superiore, sotto tutti gli aspetti, a Cameron Norrie. Per questo dico che forse per battere Khachanov può bastare lo stesso Sonego di venerdì, magari evitando di servire seconde palle sotto i 140 km orari a costo di fare qualche doppio fallo in più, mentre per battere Alcaraz Musetti dovrà davvero superare se stesso e la sua miglior partita di sempre. Giocandola non per due soli set come contro Tsitsipas o Djokovic, ma per almeno tre set. Meglio se per quattro o cinque.

Teste di serie eliminate

Tabellone maschile:

PRIMO TURNO
2 Medvedev ( Seyboth Wild)
10 Aliassime ( Fognini) 
20 Evans ( Kokkinakis)
25 Van De Zandschulp ( Tirante)
30 Shelton ( Sonego)
31 Kecmanovic ( Vavassori)
32 Zapata-Miralles (Schwartzman)

SECONDO TURNO
8 Sinner (Altmaier)
16 Paul (Jarry)
18 De Minaur (Etcheverry)
19 Bautista Agut (Varillas)
24 Korda ( Ofner)

TERZO TURNO
7 Rublev (Sonego)
9 Fritz (23 Cerundolo)
13 Hurkacz (Varillas)
12 Tiafoe (22 Zverev)
14 Norrie (17 Musetti)
15 Coric (Etcheverry)
26 Shapovalov (1 Alcaraz)
29 Davidovich-Fokina (3 Djokovic)

Tabellone femminile
PRIMO TURNO
8 Sakkari ( Muchova)
12 Bencic (Avanesyan)
13 Krejcikova (Tsurenko)
16 Pliskova ( Stephens)
18 Azarenka ( Andreescu)
21 Linette ( Fernandez)
25 Kalinina ( Parry)
26 Trevisan ( Svitolina)
29 Zhang (Frech)
30 Cristea ( Paolini)

SECONDO TURNO:
5 Garcia (Blinkova)
15 Samsonova ( Pavlyucenkova)
17 Ostapenko (Stearns)
19 Zheng ( Putintseva)
20 Keys (Day)
22 Vekic (Pera)

TERZO TURNO
3 Pegula (28 Mertens)
23 Alexandrova (14 Haddad Maia)
24 Potapova (Pavlyucenkova)
27 Begu (Muchova)

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