Agnieszka Radwanska: "Haddad Maia è un'avversaria impegnativa, ma ha la forza per reggere altre ore in campo?"

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Agnieszka Radwanska: “Haddad Maia è un’avversaria impegnativa, ma ha la forza per reggere altre ore in campo?”

Intervistata da Eurosport, ecco le impressioni dell’ex n.1 polacca, sull’avversaria in semifinale della sua connazionale Swiatek

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Agnieszka Radwanska e Iga Swiatek – United Cup 2023 Brisbane (foto: Tennis Australia/ SCOTT DAVIS)
 

Prima dell’avvento della regina Swiatek, il tennis femminile in Polonia aveva un unico punto di riferimento: Agnieszka Radwanska. Ex n.2 del mondo, finalista a Wimbledon 2012 e campionessa alle WTA Finals del 2015, Aga è stata un simbolo del tennis femminile a cui è mancato solo l’acuto Slam. Costretta a ritirarsi a soli 29 anni, rimane comunque una voce più che autorevole nel panorama tennistico internazionale, specie per quanto concerne il tennis femminile. E oggi, a poche ore dalla quinta semifinale Slam della sua “erede” Iga, non poteva mancare un suo commento sulla partita.

È sicuramente un’avversaria impegnativa” argomenta ai microfoni di Eurosport Radwanska a proposito di Haddad Maia, “e sicuramente la sorpresa qui è stata che abbia vinto con Jabeur. Ma scommetto ancor più su di lei in questa partita, che su Jabeur; un’avversaria scomoda, tuttavia i giocatori mancini sono abbastanza a loro agio, valutano molto bene. É una giocatrice forte e incisiva, nel complesso. Spero che ci sarà qualcosa da guardare, che sia una partita molto divertente e speciale, con molta azione“. Una costante del torneo della brasiliana, finora, sono state le tante ore spese in campo, avendo chiuso al terzo quattro partite su cinque, in luogo di una Swiatek che non ha ancora smarrito un set. Una variabile certamente importante: “Ha speso tante ore in campo, e dunque la domanda è per lei: come si sente? Ha ancora la forza per passare le prossime ore in campo?

Questo riferimento sulle condizioni e la stanchezza che sicuramente attanaglieranno la brasiliana è stato fatto con una visione generale. Ma la polacca, che in carriera ha giocato tante maratone, tanti match al fotofinish vinti di pura grinta, offre anche la sua più che preziosa prospettiva: “Penso sia ben valutata. É una ragazza che gioca un tennis molto potente, non ha paura delle quattro ore e puoi vedere che sia la sua giornata come in qualsiasi altro giorno“.

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