Roland Garros – Not too bad mr. Djokovic: 23 Slam e 3 trionfi a Parigi dicono che è stato il più completo dei Fab Four. Non lo raggiungerà più neppure Nadal

Editoriali del Direttore

Roland Garros – Not too bad mr. Djokovic: 23 Slam e 3 trionfi a Parigi dicono che è stato il più completo dei Fab Four. Non lo raggiungerà più neppure Nadal

Per la quinta volta Casper Ruud non è riuscito a strappargli un set. Sono 11 a 0. Negli ultimi due set in 10 turni di battuta Djokovic ha concesso 8 punti. E in 6 tiebreak non ha commesso un solo errore gratuito in 55 punti! I 13 punti li hanno meritati gli avversari

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Novak Djokovic – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
 

Il prosieguo del video è disponibile nella sezione “Sottorete” del sito web di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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Eh sì, davvero Not Too Bad Nole! Ora gli Slam sono 23. Come Serena Williams…che però non ha avuto avversarie in grado di sottrargli tanti Slam come è accaduto a Nole, alle prese con i fenomeni Federer (20 Majors) e Nadal (22). Più Murray (3) e Wawrinka(3).

Nel corso di questo torneo appena concluso Nole si è concesso un set perso con Khachanov nei quarti e  un altro con Alcaraz in semifinale. Stop. Ma di nuovo zero set persi con Casper Ruud sebbene il norvegese, alla sua terza finale Slam negli ultimi 5, avesse dimostrato dominando sia Rune sia Zverev perfino al di là del risultato, di essere il più solido degli avversari…11 set a zero!

Beh sì, magari meno pericoloso e completo di Alcaraz, però alla fin fine più solido perchè Carlitos dopo due set è scoppiato, mentre Casper ha tenuto per tre set. Vero, peraltro che i tre set lui li ha tutti persi mentre Carlitos uno lo aveva vinto. Ma quei crampi dicono che, o mentalmente o fisicamente, ancora Alcaraz deve crescere per battere Djokovic in uno Slam.

“Quel che so è che battermi sulla distanza dei tre set su 5 è difficile per tutti – ha detto Nole al trio di Discovery Channel Eurosport Wilander-Schett-Henman – anche se la mia stagione sulla terra rossa (5 sole vittorie) non era stata buona. Ma qui a Parigi mi sono sentito subito molto bene”.

Forse Ruud ha ragione di nutrire qualche rimpianto per essersi fatto sfuggire il primo set nel quale, complici 2 errori gratuiti di rovescio, un terzo gratuito  e uno smash malamente ciccato in rete, ha restituito il break iniziale che gli aveva permesso una partenza ideale, 3-0,4-1 fino a che quel settimo game con il “braccino” ha rovinato tutto. Peccato, da un punto di vista norvegese, perchè il Djokovic del primo set era piuttosto “incrispato”: 18 errori gratuiti fino al tiebreak dove tutto è cambiato. E dopo un’ora e 22 minuti di primo set, nel quale si era affacciato di tanto in tanto il fantasma di Medvedev all’US Open 2021, la partita è diventata tutta un’altra.

Già, il settimo game…Da sempre gli inglesi scrivevano “the seventh crucial game”. Temo sia stato proprio cruciale per il povero Ruud che pure aveva cominciato così bene, in modo così autorevole, comandando lui il gioco e permettendosi perfino un magnifico lob con il tweener, alla faccia di chi lo ritiene tennista dal modesto talento. Semmai si può “accusarlo” , più ancora che di poca varietà di schemi – che sarebbe ingiusto perché ha battuto servizi piatti e con kick, giocato rovesci coperto e slice, dritti di potenza e dritti in supertop, ha tentato seppur con scarso successo qualche drop-shot – di essere un po’ troppo prevedibile, quasi mai davvero sorprendente.

Il buon Casper, ragazzo perbene come ce ne sono pochi – lo avrebbe riconosciuto pubblicamente lo stesso Djokovic nel lungo e apprezzato discorso finale con la Coupe des Mousquetaires in mano – sarebbe riuscito a comandare ancora per un po’, ma solo fino al tiebreak.

Cioè fino a quando Djokovic ha ingranato la solita marcia superiore, quella che nei tiebreak, nel terzo set con Kovacevic, nel primo con Fucsovics, nel primo e nel secondo con Davidovich Fokina, nel secondo con Khachanov, nel primo con Ruud, gli ha permesso di dominarli dall’inizio alla fine, senza mai commettere un solo errore gratuito. Non uno solo, ribadisco. Formidabile, ingiocabile, disumano. Un tennista con i superpoteri.

Con Ruud è stato 7-1. Con Khachanov era stato 7-0. A ritroso con Davidovich (l’unico che lo aveva messo un minimo in difficoltà 7-4,7-5 nei due tiebreak), con Fucsovics 7-2, con Kovacevic 7-1. 

Su 55 punti giocati nei tiebreak ne ha vinti 42 . Contro 13 persi. Pazzesco.

Di Djokovic è luogo comune dire, da tempo, che è il miglior atleta del mondo e anche il miglior ribattitore del mondo. Ma ha il miglior rovescio del mondo, o sbaglio? E la sua smorzata di rovescio è una delle migliori del mondo, o esagero? E il dritto è da buttar via o uno dei migliori del mondo? Ok, lo smash è decisamente il suo tallone d’Achille, ma di come batte Nole ne vogliamo parlare? Contro Ruud fra secondo e terzo set ha servito per 10 turni: ha perso 8 punti, 4 per set, dopo che aveva tenuto a 15 l’ultimo game del primo set, prima del tiebreak vinto 7-1 senza subite minibreak. Nel secondo set ha tenuto due game a zero, il primo e l’ultimo, a 15 secondo e terzo, a 30 il terzo. E nel terzo set stessa falsariga: a zero primo, secondo e quinto turno di battuta, a 30 il terzo e il quarto.

Nemmeno Ruud fosse uno dei ribattitori più scarsi! Chiedete lumi a Rune e a Zverer cui Casper  ha strappato il servizio – almeno mi pare – 6 volte ciascuno.

Vabbè, adesso si potrebbe indulgere in tutti i record di Nole, nelle 388 settimane che diventeranno certamente più di 400 – e già lo sarebbero state – perché ai 2.000 punti non conteggiati dell’ultimo Wimbledon verranno aggiunti quelli che farà quest’anno. Saranno 2.000 come tutti pensano? Qualcuno in meno se putacaso dovesse perdere nei primi turni. Nei tornei vinti che da qui a un anno secondo me supereranno certamente i 100…o volete che non vinca neppure 6 tornei in 12 mesi? Secondo me l’insaziabile Novak vorrebbe superare almeno i 103 di Federer se non i 109 (fake…) di Connors.

Intanto lui è il solo ad avere vinto almeno 3 volte ciascuno degli Slam. E anche per il record dei Masters 1000 è il solo ad averli vinti tutti e più di tutti: 38 volte e diversi tante volte. Nessuno ha chiuso l‘anno da n.1 del mondo più di lui, 7 volte e qualcosa mi dice che probabilmente quest’anno – grazie ancora a quei punti di Wimbledon che farà in più rispetto a un anno fa – potrebbe chiudere da n.1 per l’ottava volta.

Molti ventenni, vero Carlitos?, vorrebbero avere il suo fisico. A 36 anni e 20 giorni è il più anziano vincitore del Roland Garros perfino rispetto a Nadal che aveva, un anno fa, 36 anni e 4 giorni. Se riuscirà a reggere ancora un po’ più di un anno, supererà per anzianità anche Bill Tilden che nel 1930 vinse a Parigi a 37 anni e 4 mesi…ma erano davvero altri tempi, altri avversari, altri materiali, altri fisici.

Fra tre settimane c’è Wimbledon. Chi può battere Djokovic? Verrebbe voglia di scrivere: nessuno! 

Tutti pronti allora a scrivere del 24mo Slam di Novak che così eguaglierebbe il record assoluto per tutti i generi, quello del ”reverendo” contestato dal mondo gay Margaret Court-Smith e staccherebbe Serena Williams che, tapina, oltre i 23 non è riuscita ad andare. Ma in realtà il tennis non offre certezze e garanzie del genere. Ricordate quando Nole perse da Sam Querrey nel 2016, o quando nel 2010 perse da Berdych contro il quale si ritirò poi nel 2017? Poi, dopo l’exploit di Federer nel 2017 nell’ultimo quinquennio quando si è giocato, con o senza i punti, ha però sempre vinto lui…Se vincerà quest’anno sarà l’ottavo Wimbledon. Come nessun altro. Ah no, come Roger Federer. Vuoi vedere che quel dispettoso d’un serbo vorrà togliere al rivale svizzero rispettato ma mai amato, fra quest’anno e l’anno prossimo, anche quel record?

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