In un mondo dove spesso i tennisti sono molto conservativi nelle loro dichiarazioni, sopratutto in conferenza stampa, spicca tra coloro che non hanno problemi ad esprimere le loro opinioni la bielorussa Victoria Azarenka. La numero 20 al mondo ha lasciato Wimbledon tra le polemiche dopo la sconfitta negli ottavi con Elina Svitolina per la mancata stretta di mano e i copiosi fischi del pubblico.
Chiusa la parentesi del tennis giocato a SW19 Vika ha affrontato diversi temi quali la situazione Russia-Ucraina e il dibattito del GOAT in un intervista al canale YouTube “Upfront with Simon Jordan”.
La tennista bielorussa nata a Minsk nel luglio 1989 prima del dissolvimento dell’Unione Sovietica ha parlato dell’impatto che ha avuto su di lei lo scoppio della guerra: “Gli ultimi 18 mesi hanno scosso il mondo. L’ho vissuta in maniera forte, ma non posso dire più forte di quanto l’abbiamo vissuta i giocatori ucraini perché non ci sono bombe che volano sopra casa mia. Mi sento molto triste, molto male per tutte le persone innocenti che stanno soffrendo.”
Azarenka ricorda le sue radici ucraine e sottolinea come non abbia percepito differenze culturali tra i tre paesi: “Grazie a mio padre, sono in parte ucraina, ho molti amici in Ucraina, la mia famiglia vive in Bielorussia e conosco molte persone in Russia. Non avevo mai sentito molta differenza tra i vari paesi. Ognuno ha la sua lingua, ma io non ho sentito alcuna differenza, nemmeno nel circuito con i tennisti ucraini o russi. Questa guerra ha separato così tanto i paesi. Ciò che conta per me è aiutare le persone in situazioni difficili.”
Vika parla anche dell’occasione sciupata dagli Wimbledon lo scorso anno con il ban dei tennisti russi e bielorussi: “Cosa possono fare una persona e un’organizzazione al riguardo? Sono una persona e non ho bisogno di dire al mondo cosa ho fatto in questi ultimi 18 mesi per aiutare le persone. Non sono seduta qui per dire che quella presa da Wimbledon lo scorso anno sia stata una buona decisione. Non sono sicura che sia stato ottenuto qualcosa, forse altri la pensano diversamente. C’erano modi migliori di gestire la cosa, destinare il premio in denaro agli aiuti umanitari sarebbe stato molto più utile. Avrebbe mostrato unità e il fatto che le persone avevano voglia di aiutare”.
Sul rappresentare la Bielorussia, Azarenka non nasconde una vena polemica sull’approccio seguito dalle istituzioni del mondo del tennis: “Noi volevamo solo giocare, fare il nostro lavoro, quello che abbiamo fatto per tutta la vita. Non capisco due cose: come un atleta in uno sport individuale in un torneo individuale rappresenti il suo paese. E poi perché prima dell’invasione hanno messo le bandiere ovunque, sugli schermi, durante le cerimonie, senza che nessuno lo chiedesse e ora la presenza delle bandiere invece è un problema”
Abbandonata la tematica del conflitto la tennista di Minsk è passata a parlare del tennis giocato entrando nel dibattito del GOAT: “Direi che per me sono Venus e Serena. Hanno cambiato lo sport rendendolo più potente, più atletico. Mentalmente Serena è fortissima, la sua eredità è così dirompente e Venus lei ama questo sport e quando l’ho vista in palestra a Wimbledon mi sono chiesta come mai è ancora qui”
Se nel panorama femminile Azarenka ha le idee chiare, per quanto concerne il circuito maschile Vika evidenzia le difficoltà avute da Djokovic nell’ottenere i giusti riconoscimenti: “Penso che Djokovic non abbia ricevuto tutti i riconoscimenti che merita.”
Azarenka entra nel merito di quanto fatto dai Big3, analizzando le loro caratteristiche: “Roger è eleganza, è il più talentuoso dei 3. Rafa è un combattente, puro cuore. Novak è la mente. Affronta sempre molte polemiche ma bisogna rispettare le sue convinzioni e i suoi valori, si può essere d’accordo o meno. È molto disciplinato, non ottiene abbastanza credito, mi impressiona davvero.
La numero 20 al mondo è decisa nel prendere le parti di Nole: “È stato dipinto come un cattivo molte volte. Ha dovuto fare molto di più di Roger e Rafa per mantenere una buona immagine di se stesso. Va sempre controcorrente. Dal mio punto di vista, penso che quando era più giovane voleva piacere a tutti, ora sento che ha smesso di interessarsene.”