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WTA Amburgo: la favola di Noha Akugue prosegue, è in finale contro Rus
La tedesca raggiunge l’atto conclusivo alla prima partecipazione in carriera in un torneo WTA e cercherà il primo titolo proprio come Arantxa Rus
Venerdì 28 luglio era giornata di semifinali all’Hamburg European Open, torneo WTA 250 di scena in Germania. In gara rimaneva un’unica testa di serie, Arantxa Rus, opposta a Daria Saville, mentre il pubblico di casa attendeva con trepidazione l’incontro dell’ultima beniamina rimasta in gioco, la giovanissima Noma Noha Akugue, contro Diana Shnaider. Vediamo come sono andate le partite.
[7] A. Rus b. D. Saville 2-6 6-3 6-1
Arantxa Rus raggiunge la sua prima finale in carriera a livello WTA. Settima seeded nel main draw, si presentava sulla carta da favorita contro la russa ma naturalizzata australiana Daria Saville – n° 225 del mondo e al rientro in circuito dopo 9 mesi per un infortunio al legamento crociato del ginocchio. E in effetti, Rus è riuscita a imporsi in rimonta con il punteggio di 2-6 6-3 6-1. Davanti agli occhi attenti, in tribuna, di un’altra Arantxa, ma Sánchez Vicario, ex n° 1 del mondo e tre volte campionessa ad Amburgo, la tennista olandese ha iniziato piuttosto contratta subendo un break a -0 nel primissimo game e poi andando definitivamente in crisi nel quinto gioco del parziale cedendo nuovamente la battuta a -15.
La testa di serie n° 7, incassato il colpo del 6-2, ha poi cambiato marcia nel secondo set – costellato di break – essendo lei la più lesta a prendere il vantaggio iniziale, per poi concedere diverse occasioni all’australiana prima però di piazzare l’allungo decisivo e chiudere per 6-3. Non c’è invece stata storia nel parziale decisivo, nel quale Saville – si era fatta conoscere al tennis come Gavrilova – è parsa senza benzina tanto da non proteggere mai la propria battuta, cedendo di schianto per 6-1 e dando l’idea di non crederci più negli ultimi due giochi, quando ha cominciato ad attaccare su ogni colpo senza una precisa strategia di gioco.
I numeri parlano comunque di un match laborioso per Rus, durato quasi 2 ore e mezza, e nel quale la n° 60 WTA ha ottenuto alla fine solo 5 punti in più (95 a 90), ovvero una discrepanza minima rispetto a quanto non direbbe il punteggio.
[WC] N. Noha Akugue b. D. Shnaider 6-3 6-3
Passando all’altra semifinale, prosegue l’incredibile favola di Noma Noha Akugue, capace di raggiungere la finale al primo torneo WTA della carriera da n° 207 del mondo. La tedesca, peraltro sostenuta da un pubblico educato in quanto giocatrice di casa, ha estromesso nettamente una sua coetanea, la 19enne Diana Shnaider, per 6-3 6-3.
Un match in cui la giovane teutonica ha confermato quello che di buono aveva mostrato nei precedenti incontri, uno su tutti quello con Martina Trevisan in cui, se è vero che l’italiana aveva sprecato troppe chance, si era comunque notato il talento e la spregiudicatezza della nativa di Reinbek.
Soprattutto in spinta con il dritto, in primis in uscita dal servizio dopo essersi aperta il campo, Noha Akugue si è rivelata molto efficace e ha fatto fare il tergicristallo a Shnaider – comunque tennista capace di eliminare la campionessa del torneo nel 2022, ovvero Bernarda Pera (tds n. 3) – costringendola a continue rincorse. Dopo un primo parziale lottato all’inizio e dominato alla fine, e dopo aver conquistato un break anche nel secondo parziale, l’unico cruccio per la teutonica si è palesato nel momento di finire l’opera, al servizio per il match sul 5-3 e con un po’ di comprensibile tensione. Ma Shnaider ha mancato la palla break per accorciare e si è dovuta arrendere, per la sorpresa della stessa giocatrice tedesca, incredula alla stretta di mano a rete.