È uno dei grandi assenti di questa stagione 2023. Stiamo parlando di Rafael Nadal. Il tennista spagnolo ha visto poco il campo in questa stagione. Esordio in Australia con le sconfitte in ATP Cup e poi l’eliminazione al secondo turno dell’Australian Open. Da lì lo stop. La lesione all’ileo-psoas emersa dopo l’Australia ha richiesto tempo, probabilmente più del previsto. Per questo Nadal ha annunciato la scorsa primavera l’intenzione di voler porre anticipatamente fine alla stagione 2023, per poi presentarsi ai nastri di partenza nel 2024 in quella che – parole sue – potrebbe (dovrebbe?) essere l’ultima sua annata nel tennis giocato.
Dei Fab3 Nadal è forse quello meno avvezzo alle interviste con la stampa, fa quindi molto effetto vederlo parlare a cuore aperto come avvenuto durante una trasmissione televisiva sul canale Movistar Plus. Lo spagnolo ha parlato della sua forma fisica, dei piani per il futuro, delle sue speranze, ma anche di Novak Djokovic.
Ovviamente il suo stato fisico è un punto di interesse per molti. Lo spagnolo ha parlato di come i problemi fisici lo hanno martoriato da oltre un anno e mezzo e che i risultati ottenuti sul campo avevano nascosto una situazione di difficoltà. “Nonostante abbia vinto il titolo del Roland Garros, da Indian Wells dello scorso anno, quando mi sono infortunato alle costole giocando con Carlos, è stato un anno e mezzo duro. Non c’è stato un momento di tranquillità. A volte i risultati mascherano la realtà di tutti i giorni.”
Problemi fisici che si sono accumulati sino ad arrivare all’operazione all’anca lo scorso 2 giugno. “Prima di farlo volevo essere sicuro che fermandomi sarei riuscito a recuperare. Ho fatto un altro giro di visite mediche, analizzando tutto quello che stava succedendo allo psoas e, alla fine, ho visto che non c’era modo di recuperarlo. Lo stato del mio psoas era pessimo, mi dissero che se non mi fossi operato non sarei guarito. Ho deciso di sottopormi ad un intervento chirurgico e da quel momento in poi sembra che l’operazione sia andata bene. I primi mesi sono stati complicati, dolorosi, ma poi ho avuto la fortuna di staccare. Ora sono tornato al lavoro, da pochissimo tempo.”
Un periodo lontano dai campi che lo ha portato a seguire poco il tennis giocato. “Sono uno che volta pagina molto velocemente, non sono uno di quelli che pensano che dovrei esserci. Guardo poco il tennis perché cerco di disconnettermi. Ho visto la finale dello US Open, ho visto la finale di Wimbledon, ma guardo poco perché ho la sensazione che in quel caso non mi disconnetterei completamente. Quando hai fatto qualcosa per tutta la vita, è difficile guardare una partita di tennis e non pensare. Finisci per analizzare le cose e questo non ti permette di disconnetterti.”
Viene spontaneo chiedersi come sta Rafa dopo l’intervento. Il dolore che lo ha accompagnato è ancora presente? Lo spagnolo è molto sincero nel rispondere sul suo stato fisico: “Il dolore c’è ancora ma è sotto controllo. Non è un dolore che mi rende ardua la vita. Ho un piede che non sta messo bene e ci sono momenti in cui non mi lascia in pace. Ci sono momenti in cui mi faccio fatica scendere le scale di casa. Quando succede, e succede, è difficile essere molto contento.”
Dolore o meno la voglia di Nadal è quella di tornare sui campi che lo hanno visto protagonista per tanto tempo: ”Vorrei giocare ancora, ho la speranza di tornare a giocare ed essere competitivo. La speranza non è quella di tornare e vincere il Roland Garros o l’Australian Open, lo dico per essere chiaro”.
Un rientro che come testimoniato dallo stesso tennista di Manacor non sarà felice: “Le cose nello sport cambiano molto velocemente, ma non mi illudo. Sono pienamente consapevole delle difficoltà che devo affrontare, ce ne sono diverse: una è insormontabile ed è l’età , perché quando si ha l’età avanzata di per sé è complicato; l’altro sono i problemi fisici, che non mi permettono di allenarmi al 100% con regolarità. L’unione di queste due cose fa sembrare praticamente impossibile aspirare a qualunque cosa. Alla fine quello che mi emoziona è tornare a giocare, sentirmi competitivo… e poi vedremo dove sono. Non posso dirvi che obiettivi ho, sono nel bel mezzo del processo di recupero e non so come mi sentirò.”
Data la sua situazione fisica l’interrogativo è quello relativo al fatto che il 2024 possa essere l’ultima stagione del campione spagnolo. Lo stesso Nadal non dissolve il dubbio: “Ho detto che “forse” sarebbe stato il mio ultimo anno. Il fatto è che non posso confermarlo al 100% (ride). Sarà il mio ultimo anno? Ci sono buone probabilità che sia cosi, perché vedo come è messo il mio corpo… ma non so come sarà tra tre o quattro mesi. Sono sempre aperto a ciò che il futuro può portare.”
Programmi per il 2024 che dipenderanno da quanto Nadal si sentirà competitivo, con sullo sfondo i giochi Olimpici a Bois de Boulogne, luogo dove ha trionfato 14 volte: “Lo scenario e il calendario cambierà a seconda che io abbia la possibilità di vincere o meno il Roland Garros. Se sento di avere qualche possibilità, sono consapevole che non posso giocare in tutti i tornei che sono stati importanti per me, dovrò sceglierne uno. Se sento di poter giocare ma di non poter vincere il Roland Garros, forse potrei avere voglia di un tour d’addio e farlo più a titolo sentimentale.”
C’è anche spazio per parlare di Novak Djokovic e del suo record di Slam vinti (24 più in più di Rafael Nadal): “Ovviamente mi sarebbe piaciuto essere il tennista con più tornei del Grande Slam nella storia. Questo è lo sport: cercare di essere il migliore possibile, ma non è stata una ossessione per me. Non sono frustrato per un semplice motivo: penso di aver fatto tutto il possibile affinché le cose andassero nel miglior modo possibile per me.”
Poi c’è spazio per una frecciatina al tennista serbo: “Penso che Novak viva le cose in un modo più intenso di quanto io abbia sperimentato nella mia vita. Penso che sarebbe stata una frustrazione più grande per lui non ottenere questo record, e forse è per questo che l’ha ottenuto. Ha avuto la capacità di portare la sua ambizione al massimo. Credo di essere stato una persona ambiziosa, ma ho un’ambizione sana che mi ha permesso di vedere le cose in prospettiva, senza frustrarmi o arrabbiarmi più del necessario in campo quando le cose non andavano bene. È il mio modo di vivere, sono culture diverse, ogni giocatore o ogni paese lo vive in modo diverso… e io l’ho vissuto così e ne sono felice”.
Nadal che sottolinea anche i diversi anni di inattività per infortunio che hanno impattato sul numero di Slam disputati: “Ho saltato quattro anni e mezzo di tornei del Grande Slam a causa degli infortuni, questa è la realtà. Ma lo sport è anche questo. Non è per questo che sono migliore di Djokovic, perché ho giocato meno. Lui ha un fisico e un modo di giocare che gli ha permesso di giocare più di me. Non posso non riconoscerlo, ho fatto quello che potevo.”
Relazione non semplice col tennista serbo come evidenziato dalle scarse comunicazioni tra i due. “La verità è che non ho inviato nessun messaggio a Djokovic: quando vinci qualcosa di così importante, per esperienza so che è meglio far passare un po’ di tempo per dare valore a quel messaggio. Lo farò, ma non l’ho ancora fatto.”