ATP Finals: troppo Medvedev per Rublev, Daniil vince in due set e balza in testa al girone

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ATP Finals: troppo Medvedev per Rublev, Daniil vince in due set e balza in testa al girone

Andrey Rublev gioca quasi alla pari per un set, ma Daniil Medvedev commette solo 8 errori gratuiti in tutta la partita, scalfendo ogni certezza del rivale e trionfando senza grossi problemi

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Daniil_Medvedev – ATP Vienna 2023 (foto via Twitter @ErsteBankOpen)
 

[3] D. Medvedev b. [5] A. Rublev 6-4 6-2

Una partita che c’è stata solo per un set, quella tra i due grandi amici Andrey Rublev e Daniil Medvedev. La solidità di quest’ultimo, che conduceva agevolmente per 7-2 nei precedenti prima di questa sfida, non ha dato troppo spazio all’esuberanza del rivale, che ci ha sì provato con maggiore aggressività rispetto al solito e anche con qualche insolita – per lui – discesa a rete, ma alla lunga la differenza tra i due è emersa in modo più che chiaro e Rublev ha avuto il demerito di uscire troppo presto dal match, con il break subito a inizio secondo set che gli ha definitivamente tolto ogni speranza dopo non aver sfruttato ben 7 chances per rientrare nel primo parziale.

Il 6-4 6-2 maturato dopo 1 ora e 31 minuti è così il punteggio fin qui più netto contando tutti e quattro gli incontri delle Nitto ATP Finals 2023. Uno score che proietta Daniil in testa al gruppo rosso con soli 6 games concessi, dopo la lotta pomeridiana tra Carlos Alcaraz e Alexander Zverev. Di più, con questo successo senza perdere set, Medvedev porta a 7 anche i parziali consecutivi ottenuti in fila contro il connazionale, con tanto di rivincita rispetto alla sconfitta dello scorso anno patita al tie-break decisivo.

Primo set: un break fa la differenza in favore di Medvedev dopo un parziale laborioso

Medvedev vince il sorteggio e sceglie di rispondere. Una decisione che sembra dare i suoi frutti, visto il doppio fallo in apertura di Rublev e le sue difficoltà in manovra, ma il n° 5 del mondo annulla una palla break e sale 1-0 ai vantaggi. Nel game successivo di Andrey alla battuta, dopo un gioco tenuto agilmente a -0 da Daniil, le criticità si fanno ancor più evidenti. Questa volta il punteggio recita 0-40, con il primo tentativo di discesa a rete di Rublev che termina con una volée facile preda del passante dell’avversario, ma ancora una volta la reazione del semifinalista della scorsa edizione delle Finals non si fa attendere, con 5 punti consecutivi e il 2-1 in suo favore. Tatticamente, Rublev cerca di sfruttare lo slice da destra per buttare fuori dal campo Medvedev e poi spingere subito con il fondamentale in uscita dal servizio, ma il terzo favorito del torneo sembra molto centrato e lo ricaccia spesso indietro con risposte profonde e centrali. Negli scambi da fondo, invece, alla lunga pare essere Daniil il giocatore avvantaggiato, con Rublev che cerca di uscire dalla diagonale rovescio contro rovescio con cambi in lungolinea (anche in back) per poi girarsi e usufruire della potenza del suo dritto a sventaglio.

L’equilibrio permane fino al 3-3 senza ulteriori scossoni, ma nel settimo game ecco che arriva un meritato break per il più avanti in classifica tra i due connazionali. Dal 30-15, Rublev sbaglia un rovescio in lungolinea (in corridoio), subisce nuovamente la risposta profonda di Medvedev nel punto successivo e poi abbozza un serve and volley sul 30-40 che termina con un ibrido tra una volée e uno schiaffo al volo di dritto lungo di metri. Rublev avrebbe anche la possibilità di rientrare grazie al miglior game della partita con vari dritti penetranti in lungolinea, ma le tre palle break procurate vengono disinnescate dal servizio perfetto del rivale (una seconda addirittura tirata a 208 Km/h per annullare la terza chance) che si porta sul 5-3. Quando si trova a servire per il parziale sul 5-4, Medvedev gioca forse il peggior game, fin lì, del suo match. Alcuni non forzati uniti a due doppi falli portano Rublev a racimolare altre 4 palle break (7 in totale nel parziale), ma tutto ciò non basta a riportare l’equilibrio, perché ancora una volta il servizio arriva in soccorso nel momento di necessità, e il terzo set point (dopo oltre 11 minuti di game) è quello buono per sedersi avanti 6-4 dopo quasi un’ora.

Secondo set: Rublev ha poche armi e molla presto, Medvedev dilaga e trionfa

L’unica arma, oltre al servizio, che Rublev ha per tenere il passo del rivale – a questo punto è chiaro – è la spinta da fondo condita, quando può, da qualche discesa a rete in chiusura. Una tattica che il classe ’97 prova ripetutamente a mettere in pratica, ma l’inizio di secondo parziale è disastroso per lui al servizio. La fretta di chiudere – data dalla consapevolezza di dover sempre spolverare le righe per costringere il contendente sulla difensiva – determina 5 errori banali uno dopo l’altro, che consentono a Medvedev di mettere subito la testa avanti (1-0) e di acquisire ancora maggiore sicurezza nei suoi mezzi. Una vera e propria mazzata, invece, per il morale del povero Andrey, che non riesce più a risollevarsi, e al contrario, cede ancor più terreno.

Dopo qualche gioco interlocutorio fino al 3-1, i break di vantaggio diventano due, con tanto di clamorosa scivolata di Rublev su una discesa a rete nel tentativo di salvare palla break. È probabilmente il suo stesso sudore a fargli perdere aderenza con il cemento e a farlo capitolare, dando così vita facile a Medvedev che si porta sul 4-1 con un passante a campo aperto. Gli strascichi di quel capitombolo provocano anche qualche strascico alla mano destra, picchiata violentemente a terra, per il 26enne n° 5 del mondo, che non riesce più a impensierire un Medvedev ormai certo del successo. Il 6-2 finale è un punteggio fin troppo severo per un Rublev disperato, ma le sue soluzioni tecnico-tattiche sono risultate davvero troppo poco efficaci per scalfire questo Daniil, autore di appena 8 errori in un’ora e 31’ di partita e serio pretendente alla vittoria di queste Finals.

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