ATP Finals, Sinner: "Direi che per un ragazzo di 22 anni è stata una buona stagione"

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ATP Finals, Sinner: “Direi che per un ragazzo di 22 anni è stata una buona stagione”

“Puoi battere un giocatore qualche giorno prima e perderci poco dopo” ha detto un Sinner comunque sorridente. “Il mio team è come una famiglia”

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Novak Djokovic (sinistra) e Jannik Sinner (destra) - ATP Finals 2023 (foto: X @atptour)
 

Ci ha provato, ma non è bastato. La finale delle Nitto ATP Finals 2023 è a senso unico, con Jannik Sinner che si arrende in un’ora e tra quarti a Novak Djokovic, Maestro per la settima volta in carriera (ennesimo record). Se gli aggettivi per Nole sono finiti da tempo, quelli per Jannik questa settimana sono stati unicamente positivi. Come potrebbe essere altrimenti? Quattro vittorie su quattro contro Tsitsipas, Djokovic, Rune e Medvedev, e pensare che due mesi fa tre di questi quattro non li aveva mai battuti. È stato un finale di stagione estremamente positivo per Sinner, il cui ultimo appuntamento è ora a Malaga, in vista delle Finali di Coppa Davis. Queste le sue dichiarazioni in conferenza stampa, conclusa con l’affettuoso applauso della sala stampa.

D: È stata una serata difficile, quali sono state le differenze principali tra i due match?

Jannik Sinner: “Djokovic ha giocato estremamente bene, mentre io non sono stato sufficientemente attento in alcuni momenti, calando un pochettino fisicamente. Se questo succede contro il miglior giocatore al mondo poi ne viene fuori una grande differenza, è stato difficile da affrontare. Tuttavia, mi sono anche goduto il momento, nonostante fosse una finale. Poi lui ha meritato di vincere, ha giocato sicuramente meglio. Il tennis è molto interessante anche per questo, un paio di giorni prima vinci e qualche giorno dopo, contro lo stesso avversario e nelle stesse condizioni, perdi. Mi rende un giocatore migliore, così come tutti gli altri con cui non vinco. Dopo la Davis avrò un mese di tempo per preparare il 2024, qui è stato diverso anche affrontare 4 top10 di fila in una settimana, non mi era mai accaduto”.

D: Questo è stato un anno di tanti miglioramenti, ce n’è uno di cui sei più orgoglioso?

Jannik Sinner: “Ci sono molte cose positive. Nella passata stagione ho commesso alcuni errori ma ho imparato a conoscere meglio il mio corpo, su cui abbiamo lavorato tanto quest’anno. Abbiamo saltato alcuni tornei per lavorarci su, posso essere orgoglioso del modo in cui io e il mio team abbiamo speso questa stagione. Loro ormai mi conoscono meglio di chiunque altro, ci conosciamo sempre meglio e siamo praticamente 24/7 insieme. Ci capiamo al meglio, è molto importante. Per me loro sono come una famiglia”.

D: Che cosa rende Djokovic così speciale nelle finali?

Jannik Sinner: “Ha vinto 24 Slam e 7 ATP Finals. Non so esattamente tutti i suoi numeri, ma il suo corpo è ancora in forma smagliante. Non so quanti anni lo vedremo ancora nel tour, come ho detto in campo è una fonte di ispirazione, non soltanto in questa stagione ma in tutte le stagioni che ha disputato. Ad una certa età sentire ancora il tuo corpo nel modo giusto, in partite così fisiche e difficili mentalmente, è incredibile. Ha giocato benissimo i momenti importanti, sa come gestire al meglio le situazioni complicate“.

D: Nonostante una settimana in cui si è capito che sei lì con i migliori, sei comunque arrabbiato?

Jannik Sinner: “Arrabbiato lo sono per mezz’ora, poi dopo cerco di pensare al contesto. Manca ancora la Davis, ma è l’ultima partita della stagione ATP, vuoi finire l’anno vincendo, però credo che ciò che abbiamo visto oggi è che si può ancora migliorare. Dipende anche da come ci si sente giorno dopo giorno, sono sì un po’ arrabbiato ma anche molto felice di tutto ciò che ho fatto vedere questa settimana ma anche negli ultimi mesi, in cui ho vinto partite e tornei. Stiamo comunque parlando di una buona stagione per uno che ha 22 anni”.

D: Qual è stata per te l’emozione più folgorante? Il match point contro Djokovic quando lo hai battuto, il boato dello stadio, o qualcos’altro?

Jannik Sinner: “Già la settimana precedente è stata un po’ diversa, fai più conferenze ed interviste del solito. Però devo dire che non avevo mai sentito prima un boato come quello che ho sentito uscendo dal tunnel per la prima volta nel match con Tsitsipas. È stata una sensazione straordinaria, così come quando vinci con Nole, che è stato un momento di grande felicità. Sono piccole cose che fanno la differenza. Sono un ragazzo normale a cui piace giocare a tennis”.

D: Ora l’ultimo appuntamento è la Coppa Davis, ti aiuta giocarla con i compagni intorno a te?

Jannik Sinner: “A prescindere da come andrà la prossima settimana, sono molto contento di andare a Malaga. Il gruppo è fantastico e ti dà una sicurezza in più, ti fa stare tranquillo. Quando arrivo lì mi sento a mio agio: sono contento di giocare la Davis e arrivo da un buon momento, ho vinto tanto nell’ultimo periodo. Tutti sappiamo che sarà molto difficile contro l’Olanda, dove sulla carta siamo forse superiori nei singolari, ma loro hanno un ottimo doppio”.

D: Se potessi tornare indietro a 3/4 ore prima della finale, cambieresti qualcosa per provare a vincerla?

Jannik Sinner: “Alla fine credo di aver preparato molto bene la partita, ci sono sempre dei momenti in cui senti che puoi far girare il match e li ho avuti anche oggi, solo che non sono riuscito a sfruttarli. Ho avuto due palle break sul 3-2 e ho fallito un dritto facile sulla parità del 4-3, ma se sbagli quei punti lì poi perdi. Potevo forse spingere un po’ di più, però per come ho sentito la palla in partita era anche difficile. In qualche modo mi sono adattato, lui ha servito benissimo. Sento di essere stato comunque vicino, lui ha vinto i punti importanti come io li ho vinti contro di lui nel girone”.

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