A poche ore dal tanto atteso primo quindici della sfida tra Italia e Olanda nei quarti di finale della Davis 2023 (si inizia alle 10 del mattino), possiamo dire che i dubbi sulla formazione azzurra sono svaniti.
O forse già da tempo sono meno di quanto si potesse immaginare. Sarà Matteo Arnaldi ad affrontare Van de Zandschulp e a provare a mettere Sinner nelle condizioni di chiudere già dopo il secondo singolare il tie con i temibili – ma comunque alla portata – olandesi. E, se il piano A non dovesse avverarsi, allora Jannik tornerà in campo anche per il doppio che a quel punto sarebbe decisivo e vedrebbe l’Italia sfavorita. Ovviamente, sperando che il match con Griekspoor non si trasformi in una maratona. Sul punteggio di 1-1, al fianco del nostro numero 1 dovrebbe esserci Bolelli.
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Il condizionale rimane doveroso solo per quest’ultima componente della formazione. Le condizioni fisiche non perfette di Sonego, alle prese con un fastidio muscolare alla gamba presentatosi prima del match – nettamente perso – con Fognini a Metz, e la striscia di risultati negativi di Musetti (oltre al campo troppo veloce per il suo stile di gioco) hanno infatti reso obbligatoria e scontata la scelta di Arnaldi come numero 2. Lo stesso discorso vale per la presenza di Sinner in doppio: in mancanza di specialisti, non si potrà rinunciare alla nostra stella se l’incontro sarà decisivo per il passaggio del turno. Resta quindi aperto, anzi socchiuso, solo il ballottaggio tra Bolelli e Musetti per il posto di secondo doppista. Socchiuso perché, nonostante Volandri abbia nascosto gli allenamenti (solo ai giornalisti però), è emerso che la coppia provata maggiormente è stata proprio quella composta da Sinner e Bolelli.
Del resto, Simone è l’unico abituato alla disciplina. E oltretutto Lorenzo e Jannik non hanno mai giocato insieme, mentre sarebbe la quarta volta per l’altoatesino e il bolognese. I tre precedenti, però, non sono così incoraggianti: solo sconfitte, contro la Slovacchia (Polasek/Zelanay) a marzo dell’anno scorso, contro Herbert/Mahut a Montecarlo nel 2021 e contro Bopanna/Shapovalov a Marsiglia nel 2020. Non resta quindi che incrociare le dita e sperare che sia vero che c’è sempre una prima volta.