Osaka, Raducanu e Anisimova: giorni di ritorni nel circuito WTA

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Osaka, Raducanu e Anisimova: giorni di ritorni nel circuito WTA

Dopo Kerber, sono pronte a tornare in campo altre due campionesse Slam come Osaka e Raducanu. Anche Anisimova rientra nel circuito dopo aver annunciato il ritiro per burn-out

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Emma Raducanu - US Open 2022 (twitter @usopen)
Emma Raducanu - US Open 2022 (twitter @usopen)
 

Lunghi infortuni, ritiri annunciati come definitivi e poi rivelatisi temporanei, gravidanze e pause di “riflessione”. Da Borg a Navratilova, da Agassi a Hingis, il tennis si è sempre prestato, più di altri sport, ai ritorni: più o meno clamorosi, più o meno fortunati. Eppure, il 2024 sembra andare persino oltre i precedenti, presentandosi come l’anno dei grandi rientri per eccellenza. Probabilmente alla base di questa percezione c’è il forte condizionamento legato al comeback di Nadal che, quasi insperato fino a pochi mesi fa, adesso si è caricato di grandi aspettative (come dimostrano anche le quote dei bookmakers) e di un romanticismo direttamente proporzionale proprio a quella disillusione che ha regnato nell’intervallo tra il forfait al Roland Garros e le dichiarazioni di Rafa dello scorso novembre.

Indubbiamente, quello di Nadal è un ritorno che genera un rumore che pochi potrebbero uguagliare. D’altra parte, non è l’unico annunciato per questo inizio di anno nuovo, soprattutto se si estende lo sguardo al circuito femminile, dove c’è grande curiosità attorno a vari nomi: tutti di un certo peso. Dopo Angelique Kerber, che ha già fatto l’esordio (in United Cup) della sua seconda vita tennistica dopo essere diventata madre, sta infatti arrivando il momento di altre due campionesse Slam e di una ragazza che appena sette mesi fa aveva annunciato il ritiro a soli 21 anni per tutelare la sua salute mentale.

Sono storie diverse quelle di Naomi Osaka, Emma Raducanu e Amanda Anisimova. La prima, come Kerber, viene da una gravidanza, la britannica è reduce da una serie di problemi fisici, mentre l’ultima non ne poteva più dello stress e della pressione che si portava dietro di sé in campo. Ma nonostante queste differenze, c’è un filo rosso che le tiene insieme e che, non a caso, emerge anche dalle loro dichiarazioni nelle interviste rilasciate alla vigilia dei tornei che, a nome di tutto il mondo del tennis, sono pronti ad accoglierle a braccia aperte.

Quel filo rosso rappresenta la serenità ritrovata dalle tre ragazze, che hanno tutte sottolineato come il tempo passato lontano dai campi le abbia aiutate a riappacificarsi innanzitutto con se stesse e poi con lo sport prima amato e poi odiato. “In un certo senso mi sento rinata. Sono felice ed entusiasta. In generale mi sento molto fiduciosa e più leggera. Penso che per due anni, dopo gli US Open, ho sentito un po’ più di peso sulle mie spalle. Ma ora mi sento completamente fresca”: così si è espressa Raducanu che martedì, a Auckland, tornerà a giocare un match ufficiale dopo oltre otto mesi. Lo farà da numero 298 del mondo contro la rumena Ruse.

Fanno eco le parole di Anisimova, anche lei in Nuova Zelanda dove nel primo giorno del 2024 affronterà la russa Pavlyuchenkova: “È stato bello prendersi una pausa dallo stile di vita caotico di una tennista e resettarsi come persona. È stato rigenerante. Ho riacquistato molta energia e felicità. Ho rallentato la mia vita e questo è qualcosa di cui avevo davvero bisogno”. Dopo essersi dedicata ai suoi hobby preferiti (pittura in primis), ad attività di volontariato e agli amici, Amanda si è sentita pronta per tornare ad allenarsi senza particolari obiettivi in testa: “Una volta che ho iniziato ad allenarmi, ho percepito che me la stavo godendo veramente”.

Infine, Naomi che già nelle scorse settimane si era detta entusiasta di iniziare il secondo capitolo del suo rapporto con il tennis. Alla vigilia del suo esordio a Brisbane contro la numero 84 del mondo Korpatsch lo ha ribadito: “Nel periodo in cui sono stata lontana dai campi, ho apprezzato molto di più questo sport. Dopo il parto, ho capito quanto lavoro ci vuole per arrivare a questi livelli. Ho imparato ad amare molto di più il mio corpo. Mi sento più sicura di me come persona. Prima non avevo mai provato a parlare con altre giocatrici e credo di aver alzato un grosso muro. Ora mi ritrovo a interagire con le persone. È davvero bello”.

Emma, Amanda e Naomi hanno riscoperto l’amore per il tennis dopo averlo perso di vista a causa delle interferenze provenienti dalle pressioni dell’ambiente circostante. L’ambizione si era trasformata nel sentirsi in dovere di ottenere i risultati che tutti si aspettavano da loro: vincere sì, ma non più per loro stesse, ma per allinearsi alle richieste e alle aspettative esterne. Ora, però, dopo aver ricucito il rapporto con lo sport che ha segnato le loro vite, nessuna è disposta a mettere da parte la competitività, seppur con la consapevolezza che il cammino per tornare al top è appena iniziato.

Anisimova scalpita ma cerca comunque di rimanere equilibrata: “Mi aspetto molto da me stessa e, in base a come sto giocando, mi aspetto dei risultati. D’altra parte questa non è l’unica cosa che conta, anzi. Ad esempio la mia etica del lavoro… posso giudicare il mio successo in base a questo. Vedrò come andrà l’anno e farò un passo alla volta”. Osaka percepisce un po’ di nervosismo ma in termini positivi: “Mi sembra di non giocare un match da una vita. Non sarei qui se non mi sentissi pronta. Non volevo deludere le persone che erano entusiaste del mio ritorno e non volevo deludere me stessa. Ovviamente voglio giocare bene. Non mi aspetto di vincere. Voglio solo giocare bene perché non so quale sia il mio livello”.

Per Raducanu l’obiettivo primario è ritrovare la continuità in allenamento: “Non vedo l’ora di mettere insieme delle buone settimane di allenamento. Essere sani e costanti è davvero importante. Prima mi allenavo, ma avevo sempre dei fastidi. Non vedo l’ora di giocare tornei e ritrovare le migliori sensazioni. Voglio attenermi alla mia identità in campo e giocare in modo aggressivo. È così che gioco il mio miglior tennis”.

A loro auguriamo un 2024 in cui possano raggiungere quei risultati in grado di alimentare ulteriormente il feeling ritrovato con il tennis.

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