I campioni del Mondo da Mattarella: la squadra di Volandri al Quirinale il 1° febbraio

Coppa Davis

I campioni del Mondo da Mattarella: la squadra di Volandri al Quirinale il 1° febbraio

Dopo il primo appuntamento annullato, è stata finalmente fissata la data in cui gli azzurri riceveranno il plauso del Presidente della Repubblica

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L'italia con le mani sulla Coppa Davis. Da sinistra Filippo Volandri (capitano), Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Simone Bolelli, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi - Davis Cup Finals 2023 Malaga (foto Marta Magni)
 

A meno di ulteriori imprevisti e ripensamenti che sarebbe opportuno evitare, c’è una data ufficiale in cui la squadra azzurra vincitrice della Coppa Davis 2023 sarà accolta al Quirinale da Sergio Mattarella. L’appuntamento è per il 1° febbraio alle 16: il giovedì successivo alla fine dell’Australian Open, nel mezzo di una settimana in cui i nostri giocatori non avranno impegni dal momento che il circuito ATP si ferma per dare spazio ai qualifiers proprio di Coppa Davis, da cui ovviamente l’Italia è esentata.

Sinner, Arnaldi, Musetti, Sonego e Bolelli (da vedere se ci sarà anche Berrettini che formalmente non era un membro della squadra che ha trionfato a Malaga), guidati dal capitano Volandri e accompagnati dal Presidente della FITP Binaghi, potranno quindi finalmente ricevere gli onori che il Presidente della Repubblica riserva abitualmente ai protagonisti di grandi imprese sportive. L’incontro, infatti, era stato fissato subito dopo il successo di Sinner & co. in finale contro l’Australia per il 21 dicembre ma era saltato per impegni già presi dai giocatori – leggasi vacanze o programmi di allenamenti stabiliti.

Una situazione spiacevole che aveva creato qualche polemica e probabilmente figlia dell’entusiasmo e della concitazione dei festeggiamenti post-vittoria. A distanza di quasi due mesi è stata trovata una soluzione che accontenta tutti, lasciando margine a Sinner per andare il più avanti possibile nel suo cammino all’Australian Open e avere il tempo di tornare in patria. In fondo tutto è bene quello che finisce bene e chissà che non possa essere l’occasione per celebrare non solo il ritorno della Davis in Italia dopo 47 anni ma anche qualcosa che a questo punto manca da quasi 48. A buon intenditor poche parole…

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