Jannik Sinner è superiore, a Melbourne si sbarazza di un ottimo Khachanov

Australian Open

Jannik Sinner è superiore, a Melbourne si sbarazza di un ottimo Khachanov

Il nostro N.1 privo della sua miglior battuta, fatica tanto sulla prima di servizio. Le difficoltà non gli impediscono di annichilire un Khachanov che lotta fino alla fine.

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[4] J. Sinner b. [15] K. Khachanov 6-4 7-5 6-3

Jannik Sinner è inarrestabile. Trionfa, ancora, 3 set a 0, 6-4 7-5 6-3. E resta l’unico giocatore in gara all’Australian Open 2024, a non aver ancora perso neppure un set. Statistica da campione. La partita è complicata, serratissima dall’inizio alla fine. L’azzurro fatica tanto, troppo, a trovare le giuste misure sulla prima di servizio. Una percentuale spesso inferiore al 50%, concede al russo tante opportunità in risposta, bravissimo a spingere ogni palla. Un gioco, però, troppo dispendioso a livello fisico, che lo costringono a calare di energie nel terzo set. Jannik non è stato autore di una partita perfetta, due doppi falli in momenti decisivi, qualche gratuito di troppo, fanno da cornice a un match che poteva andare diversamente. Ciò che sorprende, però, è la capacità dell’altoatesino di ESSERCI nei momenti chiave. Mai un punto importante giocato senza la completa attenzione, la percentuale di prime al 54% è sempre aumentata quando era necessario. Questo, è ciò che fa di lui un campione assoluto. Conclude una prova da 7 ace e 46 colpi vincenti, numeri da capogiro. Adesso affronterà Rublev, uscito vittorioso dopo i cinque set con de Minaur.

Primo set: basta un break all’italiano, troppa fatica al servizio, ma tanta concretezza

Match che dimostra alto livello fin dai giochi iniziali, il primo punto mette in campo tutta la tattica del giocatore italiano. Con grandi variazioni, costringe Khachanov a diverse rincorse, conquistando il 40 pari da 40-0. Il punto chiave vale 25 colpi di estenuanti recuperi, il russo non molla una palla e chiude il game d’apertura, non senza preoccupazioni. Dopo l’iniziale 0-15, Jannik non fatica a tenere il proprio turno di servizio, e nel game successivo decide di aumentare la spinta: due gratuiti e due vincenti di dritto, permettono a Sinner di conquistare un immediato break a zero. Il russo non ci sta, alza il proprio rendimento in risposta costringendo l’avversario a metterci del proprio. Jannik incrementa la velocità al servizio e salva due palle break ottenute con grandi meriti del giocatore numero 15 al mondo, che non riesce a concretizzare le prime difficoltà dell’altoatesino. Il servizio inizia a dettare i tempi, i giochi scorrono via senza particolari difficoltà per il giocatore alla battuta, almeno fino al decimo gioco con Jannik Sinner al servizio per il set. Il timore invade il braccio della testa di serie numero 4, già in difficoltà sulla prima da inizio match, concede 3 palle del controbreak, annullate con grandissima attenzione da Sinner, costretto a giocare in difesa. Chiude il set alla prima opportunità, salvando un parziale col 46% di prime palle in campo

Secondo set: cercasi prima palla per Jannik Sinner, re delle palle break

Break e controbreak nei primi due giochi del secondo set, Jannik fa, quasi, tutto da solo. Entra bene con la risposta, vince il game a 0, ma nel gioco successivo le sicurezze si sgretolano. I dubbi al servizio lo perseguitano, la prima pare non voler entrare in campo. La confusione si vede tutta nella palla corta sul 15-40, che arriva con fatica sotto al nastro, regalandosi all’avversario. Ora il russo spinge, il dritto funziona alla perfezione, il rendimento sulla prima di servizio si aggira intorno al 70%. Jan fatica a ritrovare le variazioni d’inizio partita, condizionato dall’insufficiente rendimento alla battuta, concede altre due palle break consecutive nel quarto gioco. Gli errori dell’avversario nei momenti decisivi, permettono all’azzurro di respirare e rimettere fiducia nei propri colpi. Torna a spingere e pareggia i conti nel secondo parziale, giovando di un Khachanov non concreto sulle opportunità offertegli. A Sinner servono punti di incredibile bellezza per portare a casa gli scambi, il coefficiente di difficoltà e teatralità è in costante aumento. All’ottavo gioco della partita, sul 4-3 in favore del russo, tornano i problemi. La concentrazione sembra esserci, ma la precisione di palla è ancora troppo bassa. La prima non vuole saperne di funzionare, sul 40-30 pari arriva il doppio fallo, momento di grandissima difficoltà per il giocatore continuamente incitato da Vagnozzi, che si offre ancora con un errore di dritto. Serve bene verso desrra, la risposta bloccata termina lunga, ma non è finita. Ancora doppio fallo sul 40 pari, e altra palla break. Jannik è continuamente troppo difensivo, anche nei propri turni di battuta, contro un Khachanov in grandissima fiducia sui colpi a rimbalzo, sempre perfetto nella ricerca della palla. Alla fine, due ace consecutivi e un errore del russo concedono all’italiano di tornare in parità, 4 pari. Inesistenti, o quasi, le difficoltà in battuta per la testa di serie numero 15, protagonista di una partita di altissimo livello, almeno fin qui. Sorprende il rendimento in risposta del giocatore di Mosca, sempre in grado di mettere pressione all’avversario. Ma ciò che mai smetterà di lasciarci a bocca aperta, è la concretezza del campione italiano. Un set giocato sempre in affanno, sempre sotto pressione e mai in grado di offrire difficoltà all’avversario. Sul 5 pari, arriva il game più bello dell’incontro. Il russo vince quello che, presumibilmente, vincerà il premio come punto della partita, durato 29 colpi, portandosi sul 40-30. Altri due punti ben giocati, per arrivare a quella che è la terza palla break della partita di Sinner. Percentuale sulle palle break? 100%, ed è 6-5, d’improvviso. Al servizio per il set, questa volta, Jannik non fatica. Tiene a 0, e conquista un parziale di pura grinta, dimostrando la voglia di provarci fino alla fine. Percentuale sulla prima in leggero aumento, vicina al 60%. La partita è durissima.

Terzo set, Khachanov non regge più, Sinner è troppo superiore

Il terzo set inizia col punto del torneo, smorzata, contro smorzata, lob e il russo tira fuori un pallonetto in tweener che rimbalza sulla riga di fondo campo, regalandosi il boato sulla Margaret Court Arena. Lo scambio immediatamente dopo dura 33 colpi, la palla sanguina, e Sinner tiene il proprio servizio recuperando da 0-30. Il game complicato gli da fiducia e voglia di spingere, costringendo Khachanov ad annullare una palla break, per la prima volta da inizio partita. Il russo, con 12 ore passate in campo (4 in più dell’avversario) sembra aver perso, almeno in parte, la concentrazione e precisione che lo caratterizza da inizio sfida. Il primo a notarlo è Sinner, che vedendo il proprio avversario in difficoltà sugli spostamenti laterali, lo fa correre. Palla corta con bacino al nastro e vincente di rovescio dall’angolo incredibilmente acuto, portano Jannik alla quinta palla break della sua partita. Nuovamente, però, è bravo e fortunato Khachanov ad annullarla con un rovescio lungo linea a sfiorare la riga laterale. L’ace gli permette di portarsi avanti, 3-2. Alla fine, nel tennis, ciò che conta è la solidità. E Jannik Sinner, ne ha da vendere. In difficoltà sul proprio servizio da inizio parziale, Karen fatica a star dietro alla pressione dell’italiano. Il giocatore di Mosca ci prova, ma Jan è ovunque. Khachanov non chiude una volè alta di dritto, esponendosi ad un passante di rovescio che resta in campo di mezzo millimetro. Altre due palle break per Sinner, l’avversario è sempre più nervoso, di fronte a un giocatore fin troppo superiore. In uno scambio di cui era stato completo padrone, l’azzurro pecca di fretta, cercando un’uscita col dritto che si stampa sotto al nastro. Ci pensa Khachanov a rimediare, con un bruttissimo errore a rimbalzo in uscita dal servizio, ed è break Sinner, 4-3 e la luce è sempre più vicina. In risposta per restare nel match, Khachanov non regge più. Al primo match point, Jannik Sinner trionfa al termine di una battaglia di altissimo livello, ma l’azzurro è troppo superiore. Adesso affronterà Rublev, uscito vittorioso dopo i cinque set con de Minaur.

Roman Bongiorno

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