Australian Open: la roulette di Yastremska ha la meglio, Azarenka sciupona. Si ritira Svitolina, passa Noskova

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Australian Open: la roulette di Yastremska ha la meglio, Azarenka sciupona. Si ritira Svitolina, passa Noskova

Eccezionale qualità balistica ma poco fosforo, Dayana Yastremska è per la prima volta nei quarti di finale a livello Slam: sale al n. 43 del ranking live con un +50 da inizio torneo. Infortunio alla schiena per Elina Svitolina, costretta ad abbandonare il campo in lacrime sotto 3-0, salta il derby

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Dayana Yastremska - Australian Open 2024 (foto X @AustralianOpen)
 

[Q] D. Yastremska b. [18] V. Azarenka 7-6(8) 6-4

La prima giocatrice della classe anagrafica 2000 ad essere entrata nella Top 100 WTA, al sedicesimo Slam della carriera dopo diversi problemi di natura fisica e disciplinare che l’avevano frenata nelle ultime stagioni, Dayana Yastremska si regala i primi quarti in una prova Major all’Australian Open 2024 in quella che è appena la sua seconda recita nella seconda settimana di uno Slam – la prima volta fu a Wimbledon 2019, battuta dalla cinese Zhang. Un torneo in cui, rimasta fuori di un solo posto dal tabellone principale, ha dovuto far partire la sua rincorsa dalle qualificazioni per poi già al primo turno del main-draw cogliere lo scalpo Vondrousova (primo successo contro una Top Ten da quasi due anni a questa parte). Dopo la ceca, negli ottavi sotto le accelerazioni ucraine cade anche un’altra campionessa Slam come Vika Azarenka: l’ex n. 1 del mondo e testa di serie n. 18 cede il passo per 7-6(8) 6-4 in quasi due ore di partita altamente umorale e contraddistinta da poca logica e tanti inciampi, 62 non forzati complessivi. Svariati comunque i rimpianti per la nativa di Minsk, che ha servito due volte per il primo set – sul 5-4 sul 6-5mancando un paio di set point, era avanti 3-1 nel tie-break, dulcis in fundo nel secondo si è portata sul 3-0 e palla per il doppio break naturalmente non convertita.

Nel prossimo match, tuttavia, l’ex n. 21 WTA – best ranking raggiunto nel gennaio 2020 – si troverà ad affrontare un’avversaria molto più fresca di lei visto che il primo ottavo della metà alta è durato a malapena 3 giochi: sul 3-0 a favore di Linda Noskova, infatti, Elina Svitolina si è ritirata dopo essersi fatta trattare a lungo – ma inutilmente – la schiena. La signora Monfils ha abbandonato il campo in lacrime, niente derby dunque ma scontro tra giovani promesse dove ad ogni modo l’ucraina avrà dalla sua molta più esperienza considerati i quattro anni in più.

La bielorussa con questo KO non riesce quindi a difendere la semifinale ottenuta nel 2023, lei che è stata vincitrice in back-to-back a Melbourne Park nel biennio 2012-2013 sconfiggendo in finale Sharapova e Li Na, nonostante sinora nel primo Slam dell’anno avesse un bilancio al quarto turno di 6 match vinti e 4 persi. Sfuma inoltre per la 35enne di Minsk il terzo quarto in un evento del Grande Slam da quando è rientrata nel circuito (stagione 2017) al termine della maternità.

Un’affermazione, infine, che permette a Dayana di pareggiare i conti negli scontri diretti, 2-2, dopo che Azarenka si era aggiudicata le ultime due sfide recentemente disputate a Washington e Guadalajara. Primo quarto nel Tour da Birmingham 2022 per Yastremska, che significa in termini di ranking un piazzamento live alla posizione n. 43 con una guadagno di 50 posti da inizio torneo.

Primo Set: tanti alti e bassi, diversi errori. Azarenka serve due volte per chiudere, manca altrettanti set point e Yastremska la spunta al tie-break

Due grandi picchiatrici dal fondo, che fanno della pressione e dell’alto ritmo nel palleggio la propria cifra stilistica. L’ucraina, per lo stato di forma attuale ma banalmente anche per una questione anagrafica, si fa tuttavia preferire per velocità pura dei colpi: soprattutto Dayana è una giocatrice che tende a costruire poco il punto, prediligendo di fatto accelerare in costante spinta su ogni esecuzione. Al contrario, Vika pur potendo contare su fondamentali sicuramente pesanti è maggiormente abile nel mettere sul campo variazioni geometriche ricercando di conseguenza più l’angolo che la mazzata risolutiva. Perciò da un lato Azarenka vorrà inevitabilmente allungare gli scambi per far emergere il proprio tasso di solidità, decisamente più elevato rispetto a quello della 23enne di Odessa; dall’altro Yastremska rischierà di più in particolare sulla diagonale sinistra per poi cambiare nel momento opportuno sul lungolinea – il bimane è di gran lunga la migliore arma nell’arsenale della vincitrice junior dell’edizione 2016 di Wimbledon.

Si parte e come era prevedibile le risposte, entrambe di eccezionale caratura, sono più efficaci delle battute. Un paio di sottolineature tecniche evidenziate nella prima parte di gara: tutte e due le tenniste giocano quasi esclusivamente centralmente per non dare neanche la minima apertura di campo all’avversaria; sulle seconde di servizio, poi, chiaramente si entra dentro a tutta birra per trovare il vincente. Da questo punto di vista, quindi, sarà importante capire chi riuscirà a tenere più alta la percentuale di prime in campo. Inoltre sia la 34enne di Minsk sia la classe 2000 quando possono in uscita dal servizio, si affidano con ottimi risultati al contropiede stretto con il cross di dritto.

L’ucraina ha avuto un ingresso in partita splendido, ma lentamente il suo piano di gioco che in gergo si definisce ‘roulette’ – poiché quando si prende a cazzotti la palla con tale violenza su qualunque cosa arrivi dall’altra parte, che sia colpo più lavorato, una traiettoria più alta, più bassa, non importa; è una continua scommessaprovoca una quantità industriale di errori. E la bielorussa non attendeva altro, che la preda finisse nella gabbia congeniata ad hoc, si limita a tenere profondi i suoi colpi e a mantenere grandissima consistenza: lei regge, tanto alla fine se il palleggio va per le lunghe sarà sempre l’altra a sbagliare per prima.

Vika strategicamente dunque cerca di muovere la rivale per farla colpire in corsa dal lato destro e successivamente rispostarla sul lato opposto obbligandola così a forzare l’accelerazione di rovescio: cosa di cui la n. 93 WTA non si fa per nulla pregare, essendo il rovescio coperto sicuramente il colpo migliore del suo repertorio. Il cambiamento di inerzia della sfida si rispecchia anche nel punteggio: dalla partenza a razzo di Yastremska, andata avanti sul 3-1 dopo aver cancellato una palla break nel game inaugurale, si materializza una serie di cinque giochi consecutivi per l’ex n. 1 del mondo che la porta a servire per il set sul 5-4. Anche negli scambi si è osservata compiutamente tale trasformazione di scenario nel controllo del dominio: inizialmente si giocava sull’uno-due con l’ucraina ad inanellare vincenti, in seguito inesorabilmente sono invece cresciuti quei palleggi che sfondano il muro della doppia cifra di colpi avvantaggiando la testa di serie n. 18.

Tuttavia quando sembrava avere il parziale in cassaforte, Azarenka commettendo due errori banali dà il là al rientro di Yastremska con il contro-break (5-5). Dura però veramente poco l’equilibrio appena ristabilito, la due volte campionessa del torneo ruggisce immediatamente in ribattuta e strappa ancora – è la terza volta – il servizio ucraino nonostante dall’angolo di Dayana le richiedano a gran voce di utilizzare la mano e dare più rotazione alla prima per non dover ricorrere alla seconda ed essere attaccata. Al servizio per la seconda volta nel set con l’obiettivo di incassarlo Vika si scioglie di nuovo, inspiegabilmente considerata l’esperienza accumulata, bruciando pure due set point – di cui uno veramente ghiotto con un passante abbastanza comodo sbagliato di tanto.

Si giunge così al tie-break che sintetizza alla perfezione il parziale regolare, costellato di alti e bassi con svariati gratuiti da ambo i lati, di vantaggi acquisiti e poi puntualmente sprecati: Azarenka è la prima a scattare, 3-1, ma Yastremska rimonta vincendo quattro punti in fila (4-3). Dal sesto punto al dodicesimo, vanno addirittura in scena 7 mini-break consecutivi. Lo strappo decisivo arriva sul 7-6 con la bielorussa al servizio, Dayana grazie ad un dritto vincente incamera il primo set alla seconda opportunità (il primo set point lo aveva avuto sul 6-5 peraltro non sfruttato in battuta). 7-6, 8 punti a 6 Ucraina al termine di oltre un’ora e quindici di gioco.

Partita contraddistinta da un saliscendi perenne a livello prestazionale, ma alla fine tutti i rimpianti sono per la Maestra 2011: ha servito due volte per il set senza chiudere, mancando anche altrettanti set ball sul 6-5.

Secondo Set: Azarenka sciupona, si porta sul 3-0 e palla per il doppio break ma non concretizza il momento finendo per spegnersi. La roulette di Yastremska ha la meglio

In una situazione di normalità e logicità, la razionalità vorrebbe che l’ucraina provasse a reggere lo scambio per allungarlo al fine di far valere gli undici anni in meno sul piano energetico ma la realtà dei fatti è tutt’altra: non può applicare un disegno tattico di questo tipo perché semplicemente non ha il tennis per farlo, o meglio una testa in grado di farle comprendere che giocando in maniera più ragionata dosando la spinta dei colpi e soprattutto distribuendo meglio le accelerazioni nel corso del match, ciò le permetterebbe di crescere ulteriormente come atleta. La carta d’identità, da questo punto di vista, è dalla sua. Yastremska comunque invece di essere rinvigorita in termini di fiducia dal set appena vinto, si spegne: Vika allora ritorna a macinare la sua intelligenza tattica, approntando anche la variante dello slice, e vola 3-0 “leggero” per aprire le danze in questo secondo parziale.

Insomma tantissima qualità balistica finora, ma pochissimo fosforo. Ovviamente in un incontro del genere, un vantaggio è sempre fine a stesso e allora ecco che la 23enne di Odessa ritorna prepotentemente in partita pareggiando lo score: tre giochi in fila e siamo 3-3. Ancora rimorsi laceranti per la bielorussa che sta gettando alle ortiche opportunità su opportunità, prima di subire la rimonta infatti non ha concretizzato una palla break che l’avrebbe mandata sul 4-0 e servizio. Ed invece in pochi minuti tutto è cambiato, adesso a condurre è la qualificata per 4-3 con break.

Bisogna comunque dare il merito a Yastremska che al netto dei tanti gratuiti, quantomeno è sempre rimasta fedele a se stessa e coerente con la sua identità tecnica: si prende rischi abnormi, basti pensare che uscendo dal servizio va costantemente solo e soltanto lungolinea che sia dritto o rovescio, ma almeno è lei a fare la partita decidendo nel bene e nel male l’andamento del match. Mentre Azarenka ha smarrito chiaramente smalto, si muove peggio e fa più fatica sugli spostamenti.

Il break dà fiducia all’ucraina, che finalmente torna ad essere quella di inizio gara con diversi vincenti messi a segno tra contro-balzi d’antonomasia e accelerazioni che lasciano di sasso una bielorussa oramai completamente amorfa sia emotivamente che tennisticamente. Intanto 5-3 Yastremska, la vincitrice 2012 e 2013 dell’Happy Slam fa il suo tenendo la battuta: ora è tutto nelle mani di Dayana, ad un solo turno di servizio dai primi quarti di finale Major della carriera: non trema la ragazza di Odessa che sigilla la vittoria con un dritto inside-in. 6-4 in 54 minuti.

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