Australian Open: Medvedev è un sopravvissuto! Rimonta Zverev e vince la maratona in cinque set, ora c’è Sinner in finale

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Australian Open: Medvedev è un sopravvissuto! Rimonta Zverev e vince la maratona in cinque set, ora c’è Sinner in finale

Dopo due anni il russo torna in finale a Melbourne dove lo attende l’azzurro, il tedesco in vantaggio di due set getta via una partita in controllo

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Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata all’Australian Open 2024 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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La partita che ti fa benedire i soldi spesi per vederla. Quella ammirato alla Rod Laver Arena è stata una vera e propria battaglia dove Daniil Medvedev è uscito vincitore contro Alexander Zverev al termine di cinque set estenuanti. Il russo firma, ancora una volta, una rimonta da incorniciare. Sotto 2-0 nel computo dei set non si da per vinto e rimane aggrappato alla partita, il crollo del tedesco nel quinto parziale ha fatto il resto. Con il punteggio di 5-7 3-6 7-6(3) 7-6(5) 6-3 la testa di serie numero 3 del torneo vola in finale per la terza volta all’Australian Open e domenica sarà impegnato contro Jannik Sinner in un ultimo atto a Melbourne che promette spettacolo.

[3] D. Medvedev b. [6] A. Zverev 5-7 3-6 7-6(4) 7-6(5) 6-3

Primo set: Zverev fugge, si fa riprendere ma chiude il set a proprio favore

Entrambi sono stati a lungo in campo nei match precedenti e quindi hanno più che mai bisogno di un contributo importante dal servizio per limitare la lunghezza degli scambi; in particolare il tedesco deve evitare di perdersi nel palleggio del russo per liberare i suoi colpi senza troppo affanno.

Alla prova dei fatti è Sascha a disimpegnarsi con profitto sin dai primi scambi: molte prime palle, profonde e variate, e il forcing di alto livello che riesce a esprimere è una conseguenza naturale; inoltre, Medvedev comincia in maniera disastrosa con il colpo di inizio gioco e non riesce ad avviare il suo palleggio alto e appiccicoso con cui intende avvolgere e confondere il rivale. Daniil commette quattro doppi falli nei primi due game alla battuta e la sua confusione rincuora l’atleta di Amburgo, che risponde bene e punge con il dritto.

Zverev coglie così due break nel terzo e nel quinto gioco e arriva a condurre il punteggio per 4-1. La relativa facilità con cui si trova avanti nello score forse lo distrae: la percentuale delle prime palle principia a scendere e la testa di serie numero sei accetta lo scambio da fondo. Il risultato è un primo contro-break, con quattro errori di chi lo perde e con uno 0-30 concesso con una palla corta di rovescio in rete. Medvedev non aggiusta ancora la prima palla ma almeno contiene i problemi con la seconda e, pur palesando incertezze con il dritto, si avvicina nel punteggio all’avversario.

Le sicurezze del russo aumentano all’aumentare della lunghezza degli scambi e Daniil coglie il secondo contro-break sul punteggio di 4-5; è il suo momento migliore e Zverev non riesce a sfilarsi dalla ragnatela di colpi del rivale. Il tedesco si arma di pazienza e subisce il ritmo lento del moscovita ma tiene buona profondità e, soprattutto, approfitta di un drive ancora mal registrato del rivale, che forse risente delle fatiche delle partite precedenti.

Con un lob di dritto Zverev toglie per la terza volta il servizio a Medvedev e dopo il cambio di campo esce vincitore da un game zeppo di scambi prolungati; concede due palle-break, la seconda con una volée di dritto troppo schiacciata che colpisce la rete, ma sa rimediare. Dalla parità in poi chiude due punti consecutivi a rete esibendo buonissima sensibilità con la demivolée. In 59 minuti è 7-5 e per il tedesco ci sono14 vincenti e 18 errori gratuiti.

Secondo set: Medvedev è stanco e Zverev ne approfitta prendendosi la frazione per 6-3

Medvedev conferma le difficoltà a coprire il fronte difensivo destro e Zverev si prodiga a sollecitarlo in quel settore del campo, constatando che l’allungo del rivale vale decisamente meno del solito. Il ventottenne (dal prossimo 11 febbraio) di Mosca seguita a faticare nella difesa dei turni in battuta: nei primi otto turni non ha concesso palle-break solo due volte. Sacha neutralizza il cross di dritto del rivale con un ottimo utilizzo del dritto in drop e obbliga Daniil a percorrere metri su metri in recupero.

Con queste premesse per Sascha il quinto game è già utile per un break: sale 15-40 con uno sventaglio di dritto a uscire e manca le due chance a causa anche di un ace. Medvedev annulla una terza opportunità di break con una palla corta di rovescio dalla precisione millimetrica ma si deve arrendere alla quarta, che il teutonico trasforma con un dritto inside out velocissimo.

Ora le differenze di tenuta atletica e di fiducia appaiono evidenti; il russo avrebbe bisogno di maggiore tenuta e servizio, ma le sue gambe non si muovono come dovrebbero e Zverev ha acquisito fiducia risolvendo alcuni scambi prolungati, per solito serbatoio di punti dell’avversario. Il tedesco gioca con tranquillità e nel nono gioco toglie nuovamente la battuta all’avversario: 6-3 per lui con 13 vincenti contro dodici errori gratuiti. Per Medvedev sette palle-break concesse e nessuna conquistata; sette punti su sedici con la seconda palla e solo il 53% di prime palle in campo. Tutto questo in tre quarti d’ora.

Terzo set: Dominano i servizi e scambi brevi, si va al tie break

Il game di apertura di Medvedev è un esempio lampante di come il russo abbia recepito che deve vagliare altre strade, quasi alla disperata. Lascia Zverev a zero con tre punti non propriamente avvezzi al suo gioco: discesa a rete, palla corta da fondo e serve and volley. Il tedesco viene preso in contropiede e perdendo il controllo di una volèe alta concede due palle break all’avversario. Servizio e dritto per annullarne una e prima pesantissima per cancellare la seconda. Usciti dall’empasse del terzo game, il match scorre via veloce con scambi ridotti all’osso e con il servizio ad essere un fattore preponderante. Sul 4-3 il moscovita si adagia ai ritmi a rilento del set e va sotto 0-30, grazie ad un dritto da fondo che pesce la riga e una volèe a rete esce da un game che si stava complicando. Come un imbucato ad una festa, nel mostruoso 93% di prime servite dal teutonico si insinua il primo doppio fallo della sua partita che porta il game successivo ai vantaggi, uno scambio da spellarsi le mani porta il moscovita alla terza palla break del parziale. Anche in questo caso nulla di fatto, la testa di serie numero 3 ha fretta e manda un comodo dritto in corridoio. Ossigeno per il nativo di Amburgo che riprende il controllo del turno di battuta. Si arriva così al tie break. Risposta vincente e mini break al per il sovietico al pronti via. Daniil strozza il passante e si torna in equilibrio. Volèe sbagliata di Sascha ed è 3-1 per l’avversario. Il russo non riesce a scappare via e con un rovescio scarico fissa il 3-3 al cambio campo. Il numero 6 del ranking, come nella sfida con Alcaraz, gioca un tie break con il freno a mano tirato e un dritto sul nastro regala set point. Il nativo di Mosca non se lo fa ripetere due volte e riapre la contesa.

Quarto set: Parziale in totale equilibrio, è di nuovo tie break
L’aspetto tecnico sembra essere saltato e il quarto set che sembra volgere all’orizzonte è una guerra a chi ha più energie fisiche e nervose da spendere. Zverev, a cui è mancato l’acuto finale, è costretto a giocare un altro set che potrebbe rinsaldare ulteriormente la fiducia di chi era sotto 2-0. Medvedev, in maniera silente, sceglie la tattica di rimanere attaccato anche a questo parziale e vedere che succede. Nei rispettivi turni di battuta non c’è tempo per giocate a cinque stelle e, in maniera più accentuata, sembra ripetersi il canovaggio iniziale del set precedente. Per i primi quattro game non si registrano punti in risposta e i turni di battuta restano immacolati. Il primo sussulto arriva dal versante russo, in vantaggio 4-3 si procura una palla break grazie ad una volè a rete, prontamente cancellata da un servizio vincente. Il tedesco concede un’altra chance quando, figlio della stanchezza, salta fuori tempo e si fa scavalcare da un lob che chiedeva solo di essere chiuso con uno smash. Niente paura, c’è ancora il servizio ad andare in soccorso del numero 6 del ranking, game in cascina. Nessuno dei duellanti è disposto a cedere, ci si appella nuovamente al tie break eleggere il padrone del parziale. Senza mini break si arriva al 4-4 e servizio per il russo e, seppur in ritardo natalizio, arriva un doppio fallo sanguinoso che ha le sembianze di un regalo inaspettato per il tedesco, incautamente non scartato. Sascha non chiude la partita e si fa beffare da un tentativo di parata di Daniil che si trasforma in una risposta vincente. Ace del moscovita e ribaltone 7-5. Non è finita, e si va al quinto.

Quinto set: Zverev disastroso, Medvedev ne approfitta e completa la rimonta

Tasto reset e via ad un altro match. Tutto completamente da rifare per Zverev, sopra 2-0 e di nuovo al punto di partenza. I primi game sono attanagliati dalla paura di rompere l’equilibrio. Bisogna aspettare il quinto gioco per far saltare il tappo all’ultimo e decisivo parziale. E il tappo che salta sotto pressione è quello del tedesco, autore di una serie di errori grossolani con cui indirizza la partita nel senso opposto: due errori di dritto e un appoggio a campo aperto sbagliato regalano due palle break a Medvedev. Il numero 6 del ranking si aggrappa al servizio e le annulla entrambe, ma la terza occasione è quella buona per il moscovita. Il disastro è servito e il tedesco sembra un pugile suonato che attende solo il colpo del knockout. La stanchezza e la vista annebbiata non gli consentono neanche di entrare in qualche spiraglio che il sovietico concede nel tentativo di confermare il break. Sul 5-3 il rammarico, la rabbia e lo sfinimento si sono completamente impossessati del nativo di Amburgo, il russo affila gli artigli e sferra la zampata che vale il 6-3 che correda una rimonta che ha del clamoroso. Sascha manca l’accesso in finale nel modo più doloroso, Daniil conferma di avere sette vite e domenica sfiderà Jannik Sinner per dare la caccia al primo titolo a Melbourne. Il nostro giocatore ci arriva con 7 ore di tennis in meno sulla gambe. Conteranno più quelle o la maggiore esperienza del russo? Lo sapremo domenica

Manuel Ventriglia e Danilo Gori

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