Chi è Luciano Darderi: l'oriundo con il Cordoba Open nel cuore

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Chi è Luciano Darderi: l’oriundo con il Cordoba Open nel cuore

Argentina e Italia condividono il colore azzurro e Luciano. La prima racchetta a due anni, a 10 anni il trasferimento nella penisola, patria del nonno, a caccia di un sogno. Ama il mare e il tennis da impazzire: “Mi esplode dentro”

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Luciano Darderi (X @federtennis)
Luciano Darderi (X @federtennis)
 

Ha cercato di rubare con gli occhi il più possibile. Anche da Djokovic. A testa bassa ma puntando in alto, “Entro il 2025 vorrei arrivare alle Nitto ATP Finals a Torino” aveva dichiarato nel 2020 alla FITP.  Quell’anno Luciano Darderi aveva i polmoni ancori pieni dell’atmosfera respirata alle Finals di Londra. Era stato ingaggiato dall’ATP dopo aver catturato l’attenzione al challenger di Parma: sparring dei giocatori in gara, i migliori al mondo. Da Nole a Tsitsipas, da Berrettini a Schwartzman. Con loro poche parole ma tanti fatti, modulando il suo gioco alle richieste del campione di turno. Un’esperienza che gli ha fatto aggiungere al suo bagaglio due parole d’ordine: continuità e concentrazione massima, soprattutto in allenamento: “Mettono in campo il 100% sempre” ne era rimasto colpito.

Darderi e l’amicizia con Musetti

E chissà se avrà pensato a uno di questi insegnamenti quando sotto di un break è riuscito a riportare il vento a suo favore e andarsi a prendere la possibilità di giocare la sua prima semifinale ATP a Cordoba, battendo Yannick Hanfmann. Sicuramente gli avrà dato slancio anche il successo di Sinner, il nostro Jannik, all’Australian Open e il tripudio tricolore in Coppa Davis. Amico di Cobolli, Musetti, Nardi e Zeppieri, quando gli avevano chiesto della rivalità coi suoi coetanei azzurri aveva infatti dichiarato: “Se uno di noi ottiene un risultato positivo ti dà sempre la spinta per pensare che ci puoi riuscire anche tu. Ognuno conosce la sua strada, e vedremo più avanti dove porterà. Ma questa è una cosa molto positiva”.  

Darderi, le origini argentine e il trasferimento in Italia

E a proposito di strada, il cammino di Luciano inizia in Argentina. Nasce nella provincia di Buenos Aires, a Villa Gesell per la precisione il 14 febbraio 2002. Americani sono infatti entrambi i genitori ma il nonno paterno è italiano e gli ‘regala’ la doppia nazionalità. Il papà Gino, tennista di buon livello e maestro di tennis in Italia, subito lo fa appassionare al tennis. La prima racchetta in mano a 2 anni, a 5 si comincia con le lezioni: è amore a prima vista. Dichiarato e costante: “Il tennis è una cosa che mi esplode dentro e che vorrei non lasciare mai”. A 10 anni la decisione di lasciare il Sud America per l’Italia. L’allora Fit gli garantisce il sostegno di cui ha bisogno per covare il suo sogno. Così comincia ad allenarsi tra Arezzo e Roma, suo quartier generale. Cominciano i sacrifici per farsi le spalle larghe e i primi frutti colti: nel 2021 nei 15.000 comincia a macinare successi: arrivano due titoli e due finali tra Monastir e L’Aquila. A San Paolo, al sesto torneo Challenger della sua vita, dalle qualificazioni arriva in finale col tabellino dei set concessi immacolato, prima di cedere all’esperienza dell’argentino Juan Pablo Ficovich. I primi titoli Challenger arrivano nel 2023: ad agosto la vittoria a Todi, a novembre quella a Lima, sempre sull’amata terra rossa.

Nel segno dell’azzurro: la ribalta in Argentina

Gli anni passano insieme alla consapevolezza e in Argentina Luciano ci torna sempre meno: la preparazione della stagione in un clima più mite, un po’ di tempo al tanto amato mare, un abbraccio alla mamma e si riparte. Insieme a lui il papà Gino e il fratello più piccolo che ne segue le orme: classe 2008 Vito ha esordito nel circuito Atp a meno di 16 anni. 

Nei pochi momenti liberi si divide tra Netflix, cinema e reggaeton. Nel 2023 Luciano comincia a mettersi in luce tra i grandi: solo per un soffio manca la qualificazione all’Australian Open. Ma, ironia della sorte, è proprio l’Argentina a far risuonare in Italia il nome di Darderi. Lì, sempre a Cordoba, l’azzurro coglie la sua prima vittoria ATP superando Hugo Gaston  6-4 6-3. Nello stesso torneo quest’anno insegue il sogno della finale. Davanti a lui Sebastian Baez. In caso di vittoria entrerebbe di prepotenza nella top 100, al numero 94. E non vorrà fermarsi. Ha un sogno, doppiamente azzurro, all’orizzonte.  

Martina Tomat

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