Il ranking ATP della settimana che segue Indian Wells certifica sempre di più come vi sia una certa distanza tra i primi 4 della classifica mondiale e il resto della compagnia.
Alla posizione numero 4 si conferma il russo Daniil Medvedev, reduce dalla sconfitta in finale contro Carlos Alcaraz al BNP Paribas Open 2024. E proprio i 650 punti ottenuti in quello che viene definito il Tennis Paradise sono utili per consolidare la posizione numero 2 nella Race to Turin.
Eppure le vicissitudini che hanno accompagnato l’inizio di stagione degli altri tre tenori hanno fatto passare in secondo piano quanto fatto da Medvedev. Si è parlato della striscia di successi di Sinner, dei passi falsi di Djokovic, senza dimenticare gli up and down di Alcaraz che era stato quasi definito in crisi e che è tornato trionfatore grazie a Indian Wells. Inizio di stagione con 16 vittorie e tre sconfitte del tennista russo che, tuttavia, è ancora a quota zero per quanto riguarda i titoli.
Medvedev come già accaduto nel 2023 ha iniziato il suo Sunshine Double raggiungendo l’ultimo atto del Masters1000 di Indian Wells. E proprio come avvenuto dodici mesi prima ha dovuto cedere il passo in finale allo spagnolo Carlos Alcaraz.
A peggiorare la percezione di quanto fatto dal ventottenne moscovita vi è sicuramente il paragone rispetto ai risultati ottenuti nella prima parte della scorsa stagione. Non si può dimenticare come Medvedev nel 2023 si approcciava al Sunshine Double con tre titoli consecutivi conquistati, Rotterdam, Doha e Dubai, e una striscia aperta di successi, che poi fu interrotta solo da Alcaraz a un passo dal successo numero 20.
Rispetto al 2023 Daniil ha variato un po’ la sua programmazione, con particolare riferimento all’approccio al primo Slam stagionale. Medvedev, così come l’altro finalista dell’Happy Slam Jannik Sinner, si presentò a Melbourne senza aver giocato un match ufficiale. Una scelta che ha dato i suoi frutti con il russo che, dopo un po’ di rodaggio, è arrivato a giocare la sua sesta finale Slam, finali arrivate tutte sul cemento.
La rimonta subita da Sinner in finale a Melbourne non è stata, tuttavia, facile da superare per Medvedev, con il russo che ha mancato per la terza volta l’occasione di laurearsi campione dell’Australian Open. Dopo la sconfitta in terra australiana, è poi arrivato il forfait a Doha con la conseguente perdita della posizione numero 3 persa nel ranking mondiale.
Il russo è uno dei tennisti più costanti del circuito degli ultimi anni: vedasi il 79% di vittorie e 5 titoli nel 2023. L’ultimo titolo, tuttavia, risale al mese di maggio sulla terra rossa del Foro Italico. Per quanto riguarda la finale con Alcaraz era un match con poco da perdere e tutto da guadagnare per il russo. La caccia al primo titolo e la voglia di recuperare il terreno che sta perdendo nei confronti dei più giovani contendenti.
Il russo viene da cinque finali consecutive perse, tre contro Sinner (Melbourne, Vienna e Pechino), la finale dello US Open persa contro Djokovic e la sconfitta californiana con Alcaraz. E proprio il nostro tennista ha creato qualche crepa nelle certezze del russo che dopo una striscia di 6 successi conquistati da Marsiglia 2020 a Miami 2023, sono arrivate 4 sconfitte consecutive.
Indian Wells non è stato un torneo facile per Medvedev che non ama le condizioni del deserto, superficie nella quale il suo servizio non ha la stessa efficacia e la palla scappa via. Per arrivare in finale ha dovuto lottare ottenendo delle ottime vittorie come contro Sebastian Korda, Grigor Dimitrov o Holger Rune, oltre alla semifinale contro Tommy Paul che lo ha chiamato a uno sforzo extra.
Se consideriamo le ultime 52 settimane Medvedev contro i top 5 vanta un bilancio di 3 vittorie e 7 sconfitte, due delle tre vittorie sono arrivate contro i numeri 5 Rublev (alle ATP Finals) e Tsitsipas (numero 5 del mondo quando si giocarono gli Internazionali d’Italia 2023). Nello stesso orizzonte temporale Djokovic vanta un bilancio di 7-4, Alcaraz 8-4 e Sinner 11-4.
Numeri che certificano una certa difficoltà del russo nei big match nell’ultimo periodo. Lo stile di gioco di Medvedev è noto a tutti per il suo essere dispendioso. Con le sue movenze da piovra si muove per tutto il tempo e nonostante risponda diversi metri lontano dalla linea di fondocampo continua imperterrito a remare. Con il gioco nei pressi della rete che rimane un territorio inesplorato o un nemico a cui approcciarsi con estrema cautela.
In questo inizio di stagione Medvedev ha pagato una resa non ottimale al servizio rispetto ai suoi diretti avversari: 79,15% di game vinti (posizione numero 36 in questa speciale statistica), ben lontano da Sinner che guida con 93,36%, ma anche da Alcaraz e Djokovic, rispettivamente 88,6% e 86,7%. Medvedev è il tennista dell’attuale top 10 che ha perso più game e che ha la percentuale più bassa di game vinti.
Per il russo adesso arriva la seconda parte del Sunshine Double ossia il Masters 1000 di Miami. Lo scorso anno Medvedev conquistò il titolo sconfiggendo in due set Jannik Sinner. Quest’anno sarà numero 3 del seeding in quel di Miami e sarà fondamentale capire da quale parte di tabellone capiterà se quella presidiata da Sinner o quella di Alcaraz. In entrambi i casi Medvedev dovrà fare uno passo in avanti contro due avversari che ultimamente sembra soffrire.
Di certo non bisogna dare per spacciato il russo, uno dei più solidi sul cemento. Ha conquistato 6 Masters 1000 tutti sul duro e ha dimostrato di essere a suo agio in quel di Miami. È ancora a secco di titoli in questo 2024 ma mai dare per sconfitto Daniil Medvedev. Miami chiama chissà se Medvedev risponderà….