Mirra Andreeva non è molto soddisfatta dopo la netta sconfitta subita mercoledì sera contro Aryna Sabalenka e quando vuole ricordare di aver vinto contro la campionessa di Minsk un game in più rispetto al loro incontro di un anno fa sempre a Madrid, lo fa con una certa dose di autoironia.
In ogni caso, oggi come un anno fa, la diciassettenne russa riconosce di aver portato a termine positivamente un impegno sfidante, che si infrange pur sempre contro una delle tenniste più forti in circolazione. “Forse ora” – esordisce la giovane Mirra – “mi vengono soprattutto in mente cose negative, ma in effetti porto con me delle buonissime impressioni”. La qualità dell’avversario è altissima, ma Mirra è convinta di non essere più così lontana da quel livello: “All’inizio è stato davvero difficile, in quanto lei pressa dalla linea di fondo con una costanza terribile. Ho fatto fatica a trovare il mio ritmo preferito, ma nel secondo set sono andata meglio. Penso che se ci fosse stato un terzo set come tra gli uomini in un Grande Slam, magari lo avrei vinto io. Ma purtroppo non c’è”.
Andreeva continua poi a esprimere il concetto della crescita e dei miglioramenti in campo. “In campo mi sento più sicura e mi trovo a confidare di più nei miei mezzi. Con lei è dura; oggi mi ha messo moltissima pressione a partire dalla battuta e io ho avuto bisogno di un po’ di tempo per definire la posizione giusta in ribattuta, dopodiché è andata meglio. Non appena perdevo la profondità dei colpi lei prendeva a spingere”.
Infine, c’è tempo per uno sguardo alla programmazione: ora che ha 17 anni, le sarà permesso di partecipare a più tornei: lo intende fare o propenderà per continuare a dedicare il tempo alla vita al di fuori del tennis? “Lo valuterò con il mio staff” – risponde Mirra – “non conosco per la verità il calendario. Sicuramente voglio iscrivermi ai tornei più importanti, per poi aggiungerne alcuni altri”.
