Da Roma, il nostro inviato

[3] A. Zverev b. L. Darderi 7-6(3) 6-2

Poteva essere una domenica da sogno. Forse è stata una domenica storica con la sconfitta netta di Djokovic, ma di certo non da ricordare per i colori italiani. Dopo il sogno accarezzato da Francesco Passaro, l’ipotesi impresa per Luciano Darderi è durata solo un set. Ancora troppo superiore Alexander Zverev per l’italiano, che ha retto alla pari durante il primo set, mettendocela tutta ma con poca fortuna nel secondo. Va anche detto che agli Internazionali d’Italia il tedesco dà il suo meglio, come dimostrano le 18 partite vinte su 19 contro giocatori non top 5 (solo Berrettini nel 2019, comunque n.33, riuscì a sconfiggerlo). E continua anche l’ottimo record contro i giocatori azzurri, di ben 22-5. E con l’uscita eccellente di Nole si candida seriamente a rivivere i fasti del 2017. Agli ottavi affronterà Nuno Borges.

Primo set: Darderi tiene, ma i dettagli fanno la differenza

Darderi inizia il match mascherando benissimo l’emozione che il palcoscenico e l’avversario potrebbero trasmettere. Sta bene nello scambio, cerca anche qualche palla corta per stanare il palleggio da fondo del tedesco. La prima palla break arriva però a favore di Zverev nel quinto gioco, ben annullata dall’azzurro con il servizio. Da sottolineare come però Luciano (o Lucio, come il Centrale scandisce ad ogni cambio di campo) non soffra le pesanti accelerazioni della tds n.3, più pericoloso dal lato del rovescio. Sulla diagonale di dritto tiene invece botta il giocatore di casa, che con qualche cambio lungolinea potrebbe scavare e ottenere ancora di più. La contesa infine è decisa al tie-break, a cui entrambi arrivano con buon livello e buoni colpi, ma l’esperienza del tedesco prende il sopravvento. Più lo scambio si intensifica, più la palla di Sasha torna rapida e pesante mettendo in difficoltà Darderi, che a tratti prova a dare un ritmo diverso con tagli soprattutto da sinistra, ma spesso la palla arriva troppo lunga permettendo all’altro di aggredire e di vincere così il tie-break sette punti a tre.

Secondo set: Zverev è ancora troppo per Lucio

Vinto il primo, aumenta di netto la fiducia per Zverev, che dà una netta sterzata di livello. Gli scambi diventano più duri, la palla scende sempre più pesante, e si complica non poco la gestione per Luciano, che nel quarto gioco concede il break. Concesso sì con un paio di dritti sparati fuori, ma sempre per la pressione e il forcing imposti dal tedesco, che non sembra aver voglia di rimanere molto in campo. E infatti, nonostante Darderi riesca ad ottenere una palla break per provare un disperato rientro, Sasha sembra non volerne sapere. E, anche con punti spettacolari e discese a rete, non proprio il pane quotidiano, archivia senza fatica la pratica secondo set. In cui è emerso quanto l’italiano abbia ancora bisogno di giocare molte partite ad alto livello per abituarsi a certi ritmi e certa potenza. Ma sono ottime lezioni. Avanti nel torneo di Roma andrà il due volte finalista, n.5 al mondo, che ha chiosato alla fine del match: “Questa è la mia città preferita al mondo“. Un buon modo di prendersi il pubblico in effetti.