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Parigi in piedi per Nadal (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)
“Se è stata l’ultima volta, è stato bellissimo”. Standing ovation, commozione, appassionati e colleghi in piedi ad ammirare la (probabile) ultima apparizione di Rafa. Nadal lascia il Roland Garros, il Court Philippe Chatrier, casa sua. Lì dove ha trionfato 14 volte. La prima nel 2005, a 19 anni; l’ultima a 36, due stagioni fa. Esce sconfitto lottando incessantemente, come un leone indomito. Alexander Zverev, in un primo turno che rappresenta li peggior sorteggio di sempre del campione spagnolo, chiude 6-3 7-6(5) 6-3. Quasi non esulta, saluta timidamente il pubblico, lascia spazio all’addio del campione. “Grazie Rafa dal mondo del tennis” – le parole del tedesco. “È da quando sono bambino che ti vedo giocare, questo non è il mio momento ma quello di Rafa e non voglio parlare a lungo”.
“Non posso esserne certo” – spiega Rafa di fronte al suo Chatrier – “ma c’è un’alta probabilità che io non giochi più questo torneo. Al momento non sento di poter dire basta. Spero di essere di nuovo qui, su questi campi, per i Giochi Olimpici”. Sorridono emozionati, in tribuna, Iga Swiatek e Carlos Alcaraz, oltre a tutta la famiglia Nadal. Si è affacciato sullo Chatrier anche Novak Djokovic, non avrebbe potuto fare altrimenti […].
Nadal non ha giocato un brutto match, anzi. Zverev, a oggi, è forse il peggior avversario possibile. Vincitore al Foro Italico, in condizione psico-fisica ottimale, si è preso una grande rivincita sulla sfortuna: nel 2022 si disintegrò la caviglia durante la semifinale parigina contro Rafa. Oggi Sascha è uno dei giocatori da battere. Per qualcuno è il grande favorito. E chissà che il primo Slam della carriera, nella Parigi dei suoi sogni (“il Roland Garros è sempre il primo torneo che segno sul calendario”, ha raccontato a Roma), non possa partire proprio da qui, dal campione detronizzato.
Parigi Mon Amour, il ritorno di Sinner vincente e felice (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)
Prima le brutte notizie. Jannik Sinner è dimagrito: ha perso, per sua ammissione, massa muscolare e peso corporeo. I lunghissimi 18 giorni senza toccare la racchetta tra l’ottavo con Khachanov a Madrid (il match in tre set che scatenò il problema all’anca destra) e il primo allenamento a Montecarlo (dopo la settimana al J|Medical di Torino) si sono fatti sentire. Ma c’è di più: “Sono stato ammalato” – rivela da Parigi – “sono rimasto steso tanto tempo nel letto, non riuscivo a uscire di casa” […]. Poi le belle notizie. Ha vinto in tre set il delicato incontro di debutto al Roland Garros con Chris Eubanks, n.46: giocatore da veloce, non il test più probante però era importante ritrovare il ritmo-gara e stressare un fisico che è un cantiere aperto.
Anche su questo fronte, non è finita. Jannik è innamorato della collega russa Anna Kalinskaya, 25enne di Mosca, n.25, un titolo challenger in carriera, battuta da Jasmine Paolini nella finale del Master 1000 di Dubai lo scorso febbraio ma con il fiore all’occhiello del successo su Iga Swiatek in semifinale. Gli indizi monegaschi (il gioiello di Van Cleef&Arpels comprato da lui e comparso al collo di lei, il telefonino di lui immortalato in una foto di twitter mentre una certa Anna lo chiama) portavano a Kalinskaya, i paparazzi li hanno pizzicati a cena a Parigi alla vigilia del torneo, ieri sono stati spettatori delle reciproche partite (Kalinskaya ha battuto Burel). Messo alle strette, con un sorriso furbo sotto i ricci, il barone rosso conferma: “Come sapete non mi piace parlare della mia vita privata. Sì, sto con Anna, ma manteniamo tutto riservato. Mi conoscete: più di così non parlo”. Fine delle comunicazioni.
Della partita con Eubanks è moderatamente soddisfatto (“sono contento di come ho servito, quando riparti dopo uno stop non puoi pretendere di andare subito al massimo. Mi accontento: ho giocato per la prima volta dei punti qui a Parigi, cinque giorni fa”), del primo step dell’operazione sorpasso a Novak Djokovic, impegnato oggi sul centrale con il francese Herbert, è importante sottolineare la reazione dell’anca: “sta bene. Non c’è stato nessun movimento che mi abbia provocato dolore. I muscoli vanno un po’ risvegliati, spero di fare dei progressi, per ora sono soddisfatto”. […] Sa già tutto di Richard Gasquet, 38 anni il 18 giugno, n. 124, 21a partecipazione al Roland Garros, rivale del secondo turno, in programma domani: “Ha dato molto al tennis, è bello vederlo ancora in campo. Qui a Parigi ha moltissimo seguito, il tifo sarà tutto per lui. Io entro mercoledì, cercherò di allenarmi bene per costruire un altro po’ di fiducia”. Giorno per giorno: la mentalità con cui affrontare il Roland Garros è la politica dei piccoli passi […].
Boris Becker: “Nadal chiuderà dopo le Olimpiadi, Sinner è a Parigi perché ci crede” (Stefano Semeraro, La Stampa)
Boris Becker, ex n.1 del mondo, tre volte vincitore a Wimbledon, oggi commenta da campione il tennis in TV per Eurosport.
D: Boris, abbiamo assistito ieri all’ultima partita di Nadal al Roland Garros? Rafa non ha chiuso la porta.
Boris Becker: “Credo che giocherà le Olimpiadi ma non il Roland Garros nel 2025. Ho un grandissimo rispetto per quello che ha ottenuto durante la carriera. Se venti anni fa qualcuno mi avesse detto che un tipo di Maiorca avrebbe vinto 14 volte il Roland Garros, avrei risposto che non capiva nulla di tennis. Ma Rafa ci è riuscito”.
D: Ora il favorito è Zverev?
Boris Becker: “Due anni fa era n. 2 del mondo e proprio in semifinale contro Nadal, prima di rompersi la caviglia, stava giocando benissimo. Non parlerei di vendetta, ma ha la chance di riprendere quella strada interrotta”.
D: Il n.2 oggi è Sinner, che ha esordito vincendo facilmente il primo turno: può conquistare il suo secondo Slam a Parigi?
Boris Becker: “La buona notizia è che sta abbastanza bene per giocare, dopo il problema all’anca. La terra non è la sua miglior superficie, non ci ha ancora vinto un grande torneo come sul cemento e al coperto. Sul rosso, al meglio dei cinque set, non ci sono scorciatoie, non puoi affidarti solo al servizio, devi essere al massimo fisicamente. Jannik però è giovane e intelligente, circondato da gente intelligente: se non ci credesse, non sarebbe a Parigi”.
D: Dove ha l’occasione di diventare numero 1 scavalcando Djokovic. Che emozioni si provano arrivando lassù?
Boris Becker: “È un momento molto emozionante. L’Everest del tennis. Non si tratta di fare bene in un paio di tornei, ma di essere il migliore per dodici mesi. Per me vale più che vincere a Parigi o a Wimbledon, perché non basta azzeccare due settimane. Ricordo che la notte prima faticai a dormire, ero il n.2 e in finale il giorno dopo mi aspettava Lendl, che era il n.1. Ti prende i nervi, ma ne vale la pena”.
D: Il 2024 sarà davvero l’ultimo anno per Djokovic e Nadal?
Boris Becker: “Sono ancora in circolazione, e non era scontato. Il Tempo non aspetta nessuno. Quindi teniamoceli stretti, perché un match fra di loro e Sinner o Alcaraz è il meglio che il tennis possa offrire”.
D: Rafa ha perso, Djokovic non è al meglio…
Boris Becker: “Credo che la sconfitta contro Sinner in Australia abbia un po’ svuotato Nole. Quest’anno non è mai stato il vero Djokovic, ma certo non ha disimparato a giocare a tennis. Per lui ormai contano solo gli Slam […]. Credo che vedremo un Djokovic diverso a partire dal primo turno del Roland Garros” […].