“Dopo il Covid abbiamo constata un’evoluzione nel comportamento delle persone in termini di atmosfera. Ne siamo rimasti molto soddisfatti, le emozioni sono tornate palpabili e la gente aveva fame di rivivere questo tipo di sensazioni” inizia così la chiacchierata della direttrice dello Slam parigino, Amelie Mauresmo con i giornalisti presenti. “E poi abbiamo osservato, in particolare durante la partita tra David Goffin e Giovanni Mpetshi Perricard, che alcune persone hanno effettivamente superato il limite. Quello che voglio sottolineare è che siamo felici di vedere questa atmosfera e queste emozioni, e il fatto che gli spettatori siano lì a vivere in prima persona questo evento. D’altra parte però saremo intransigenti sul rispetto dei giocatori e del gioco“.
Il ruolo della sicurezza e degli arbitri
Il tema del comportamento del pubblico, che ha tenuto banco anche durante il Masters 1000 di Roma, non si esaurisce certo alla prima domanda, anzi è l’argomento pricnipale. Nello specifico, l’ex vincitrice di due prove dello Slam (ma non il Roland Garros) al suo terzo anno in veste di direttrice di questo Slam, per rispetto intende questo: “Rispetto per il giocatore e rispetto per il gioco significa evitare parole fuori posto, lanciare oggetti. Questo. Le istruzioni date ai servizi di sicurezza sono molto chiare e non ci saranno esitazioni nel metterle in pratica e nell’allontanare i soggetti che non le rispettano. Quello che voglio è mantenere questo entusiasmo per il tennis, per il gioco”
Ma non è solo il persona della sicurezza a dover irrigidire il proprio lavoro in termini di tolleranza, ma anche i giudici di sedia sono stati chiamati a rapporto per tenere sempre in mano il polso della situazione. “Ho passato personalmente le istruzioni agli arbitri, che devono essere iperreattivi a tutto ciò, cercando di controllare il campo e ciò che sta accadendo sugli spalti. Penso che molti arbitri abbiano molta esperienza. Per le partite un po’ calde scegliamo anche arbitri esperti e che soprattutto siano pienamente capaci di gestire la partita e il pubblico. Se c’è anche il minimo comportamento che oltrepassa il limite, quella sarà l’uscita per il diretto interessato, anche se identificare una persona non è sempre facile. Poi starà all’arbitro fare le distinzioni a seconda della situazione, perché se è un singolo che interrompe il match sostenendo un giocatore è un conto, mentre se è una gran fetta di pubblico a fare un coro è un’altra cosa. L’energia e l’entusiasmo sono molto positivi ma bisogna rispettare i limiti”.
Alcool vietato sulle tribune
Limiti che spesso possono venir travisati a causa dell’assunzione di sostanze, una su tutte l’alcool. La visione della direttrice del torneo, dopo i fatti di questi giorni, è tranchant. Si va verso la tolleranza zero: “Finora l’alcol era autorizzato sugli spalti, ad eccezione della tribuna dei giocatori e della tribuna presidenziale. Adesso è finita ovunque“.