Guarda il video di Ubaldo Scanagatta e Paolo Di Lorito ⤵
Nonostante una sconfitta che può sembrare dolorosa (arrivata dopo aver avuto tre palle break sul 4-4 del quinto set, oltre che esser stato sopra 5-0 e 6-2 nel super-tiebreak decisivo), Flavio Cobolli si presenta in conferenza stampa dopo il match con Holger Rune tutto sommato con uno spirito positivo. “Che facce lunghe”: apostrofa così i presenti in sala con genuina ironia. Il resto della conferenza è un’onesta chiave di lettura sull’ottima prestazione mostrata in campo e sulle prospettive future, che non lo posizionano troppo lontano dai giocatori di primissima fascia.
Sul match con Rune
“Lui ha già giocato forse una ventina di match del genere mentre per me era il primo. Sono orgoglioso di me quindi va bene così. […] Lui fino all’ultimo cerca un escamotage per rientrare in partita. Ha sempre qualche trucchetto, è una sua qualità. Ed è stato più bravo di me. Non meritavo di perdere e per questo mi dispiace in po’”.
Sulla sua prestazione e la svolta arrivata dopo la pioggia
“All’inizio mi ha messo un po’ più di pressione. Durante la pausa per pioggia ho parlato col mio team che mi ha detto di fare il mio gioco, divertirmi, consapevole che la partita poteva girare. Abbiamo parlato in modo positivo, e quando sono rientrato in campo dopo la pioggia ero un altro giocatore. […] Con la sua palla piatta era difficile fare la palla corta. Il rovescio in generale me lo sento naturale e mi ci vado a rifugiare nei momenti difficili ma oggi non lo sentivo molto bene e spesso guardavo l’angolo per questo motivo”.
Sulle chance avute
“Sono contento della prestazione, ovviamente mi rode perché ci tenevo ad andare avantiL’occasione più grande l’ho avuta sullo 0-40, 4 pari- Nel tie-break non ho avuto cali o scelte sbagliate. Lui ha più esperienza di me e sapeva che doveva farmi giocare più palle e così ha fatto. Io ho avuto un po’ di fretta. Non rimpiango nulla, sono un guerriero. Come avevo detto ho lottato e ci sono andato vicino“.
Sul lavoro svolto in questi mesi che lo sta portando sempre più vicino ai migliori
“Sto facendo un buon lavoro fisico. Mi sentivo bene anche al quinto set, fino alla fine della partita. Non è scontato. Non ho mai fatto partite così; trovarsi dopo 3,4 ore a combattere e stare bene vuol dire che c’è stato un grande miglioramento. Ho limato qualche dettaglio tecnico su cui sto lavorando, sento che quando colpisco la palla non c’è differenza tra me e loro. È una cosa positiva per me. Lavorando così posso arrivare dove sono loro. Non so in quanto tempo, quando e perché. Però facendo le cose fatte bene e stando così in campo, prima o poi potrò stare lì. Le cose su cui sto lavorando sono: servizio, colpi in taglio, volée e back. Ora mi sento sicuro a rete, quando sono in recupero sento di poter fare giocare all’avversario una palla in più. Con la mia dote fisica è importante fargliela giocare perché il punto può girare”.
Sull’imminente stagione su erba
“Per l’erba… in bocca al lupo. Non c’ho mai giocato, devo partire da zero, non sono ferrato. Farò tre tornei prima di Wimbledon, partendo da Stoccarda. Dovrò studiare sul come mettere in difficoltà l’avversario”.