Guarda il video di Ubaldo Scanagatta e Paolo Di Lorito
Fuori dalla comfort zone, ma oramai sempre più adattabile. In tutte le condizioni. Alex de Minaur, si sa, è un grande amante dei campi in cemento ma, anche stupendo sé stesso, sulla terra sta trovando un ritmo di gioco di giorno in giorno sempre migliore. Si muove bene e sembra aver capito le dinamiche del tennis sul mattone tritato. Questa volta, la vittima è stata Danil Medvedev agli ottavi di finale del Roland Garros. Match, quello tra i due, terminato tre set a uno in favore del tennista aussie, che si è quindi qualificato per il suo primo quarto di finale a Parigi. “Sono riuscito a battere un gran giocatore e questo era uno dei miei obiettivi negli Slam per cercare di spingermi sempre più avanti”. Oltre a queste parole, Alex ha parlato di molto altro in conferenza stampa post-vittoria sul russo. Qui sotto un estratto delle domande, e relative risposte di de Minaur, fatte dai giornalisti.
D: Hai giocato contro Medvedev allo US Open e avete disputato un match molto intenso, così come quest’anno all’Australian Open con Rublev in quella partita persa al quinto set. Come hai reagito a quelle partite? Pensi che quegli incontri ti abbiano aiutato oggi quando hai perso il primo parziale?
Alex de Minaur: “Sicuramente. Penso che negli Slam molto derivi dall’esperienza che accumuli. Puoi allenarti quanto vuoi – e io sono uno di quelli che lo fa intensamente -, ma il conservare le energie e il sapere come utilizzarle in match così lunghi è molto importante. Da esperienze come quelle bisogna imparare. Più giochi, più il corpo si abitua alla quantità di sforzo. E non riguarda solo la partita in sé e come riesci a gestirla se si allunga su cinque set; la vera questione è su come recuperi per la partita successiva. Questo è probabilmente quello che il mio corpo sta imparando a fare in questo periodo. Mentalmente sono stato molto calmo. Sapevo che c’era una possibilità che noi potessimo andare al quinto set. Anche se fosse successo, mi sentivo pronto pure per quello”.
D: Considerando la superficie e il fatto che hai battuto per la prima volta un top 5 in uno Slam, pensi che questa sia la tua miglior vittoria?
Alex de Minaur: “In effetti è straordinario. Ho sempre pensato che per giocare bene sulla terra avessi bisogno di una condizione molto calda. Fino ad ora però, in questo torneo, non c’è stato molto caldo e mi sembra di essermi comunque comportato bene. In un certo senso, è stato uno shock e mi sono completamente dovuto ricredere. Ora sembra proprio che questo sia uno dei miei risultati migliori in un Major. Può essere che io mi sia convertito in ‘specialista su terra battuta’ (sorride, ndr)”.
D: L’ultimo australiano a essere arrivato ai quarti di finale a Parigi è stato Leyton Hewitt vent’anni fa. Ti ricordi quell’edizione del Roland Garros? Avevi cinque anni. Guardavi già il tennis?
Alex de Minaur: “Probabilmente non quell’anno. Ricordo di più degli anni successivi a quello. Ad esempio, un match brutale che Leyton giocò contro Gilles Simon qui a Parigi. Riguardo me, invece, è sicuramente una bellissima posizione in cui essere. E non parlo solo di me. Credo che tutto il paese stia mostrando quello che sa fare e penso che questa forza della Nazione emozioni anche chi ci sta guardando a casa dall’Australia. Abbiamo sempre più tennisti in top 100 e continuiamo a migliorarci. Solamente per farvi capire la chimica che c’è tra noi australiani, oggi c’era Thanasi Kokkinakis a guardarmi e supportarmi. È molto bello da vedere tutto ciò. È una sensazione incredibile sapere di avere il supporto dei tuoi compagni di squadra e amici del tour”.
D: Parlando di supporto, oggi negli spalti c’era quel ragazzino che ti aveva tifato anche durante i turni precedenti. Hai fatto in modo che potesse esserci anche quest’oggi. Come sei riuscito a raggiungerlo? E poi, ci sarà anche per il prossimo incontro?
Alex de Minaur: “Al 100%. È riuscito a fare un miracolo (sorride, ndr). L’abbiamo trovato grazie al meraviglioso mondo dei Social Media e, dopo averlo contattato, lo abbiamo invitato anche al match di oggi. È arrivato con tutta la sua squadra di amici e con il suo allenatore. È stato incredibile vederlo là fuori. Anche in un campo così grande sentivo la sua voce dopo ogni punto. Il suo timbro si riconosce subito. Penso che domani, nel mio giorno di riposo, ci incontreremo e sicuramente mercoledì ci sarà per il prossimo match”.
A Roland-Garros story ?#RolandGarros https://t.co/951QEdPKWh pic.twitter.com/oNaXYzPs6P
— Roland-Garros (@rolandgarros) June 3, 2024