Principi azzurri (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
[…] Poche settimane e poi sarà di nuovo Parigi la capitale del tennis. Sui campi del Bois de Boulogne si giocherà il torneo olimpico dove l’Italia, mai come quest’anno, può cullare sogni di gloria a cinque cerchi. In singolare, con Jannik Sinner che si presenterà da numero 1 al mondo, ma anche in doppio. C’è la solida esperienza di Simone Bolelli e Andrea Vavassori, finalisti al Roland Garros la scorsa settimana, ma c’è pure una nuova coppia che brilla di talento ed è pronta a prendersi le scene. Senza Lorenzo Sonego, che ha mancato la qualificazione in singolare, Jannik Sinner farà il paio con Lorenzo Musetti. Un duo totalmente inedito, percorsi che si incrociano con l’obiettivo di portare a casa una medaglia per l’Italia. Caratteri diversi, stili diversi, esperienze diverse, in una miscela potenzialmente esplosiva in chiave azzurra. Diversi Jannik e Lorenzo: l’altoatesino di agosto 2001 e il toscano di marzo 2002. […] Sinner che lascia casa a 13 anni per approdare a Bordighera e diventare grande con Riccardo Piatti prima di cambiare e scegliere il duo Vagnozzi/Cahill. Musetti che inizia a palleggiare nel garage della nonna e
cresce con mamma e papà, seguito sempre da Simone Tartarini che l’ha portato alla soglia del top 10. La caccia a una medaglia olimpica in coppia è partita in una giornata primaverile. Era l’8 maggio 2019 quando Sinner e
Musetti si sono trovati per la prima volta uno contro l’altro, separati da una rete. Erano le prequalificazioni degli Internazionali d’Italia. Sfida che accese i riflettori sul futuro del tennis italiano. Promesse poi mantenute, sebbene attraverso esperienze diverse e con risultati per ora differenti. Sulla terra battuta di Roma vinse Sinner, dopo una lotta di due ore e 40 minuti che entusiasmò i curiosi presenti al Foro Italico: 6-7 7-6 6-3. Musetti aveva da poco conquistato il titolo juniores agli Australian Open,
mentre Jannik era l’Under-18 più in alto nel ranking Atp: insomma, le più solide speranze italiane avevano già catalizzato l’attenzione degli appassionati. Jannik e Lorenzo sono poli opposti della batteria che accende il tennis azzurro. Solidità e fantasia, tattica e invenzioni, rovescio a una mano e rovescio bimane. E anche le personalità sono diverse: Jannik che quando scende in campo mette, come la chiama lui, la poker face; Lorenzo che sta crescendo sul piano mentale ma che a volte si lascia ancora prendere dall’emotività del momento. Jannik fidanzato da poco, Lorenzo diventato padre a marzo del piccolo Ludovico e già con una famiglia a cui pensare. Ora Sinner è il numero 1 al mondo, e Musetti sta ritrovandosi come tennis e atteggiamento. Lo dimostra la semifinale raggiunta a Stoccarda, la prima in carriera sull’erba, dopo due match conquistati lottando al terzo set. Vederli giocare insieme, dalla stessa parte della rete, sarà curioso ed entusiasmante: se l’esperimento dovesse riuscire, sarebbe una grande occasione anche in chiave Coppa Davis. A
Malaga hanno vinto insieme, ma all’esplosione di Jannik aveva fatto da contraltare il momento difficile di Lorenzo. Quante speranze Bolelli e
Vavassori sono tra gli osservati speciali del torneo olimpico in chiave maschile: due finali Slam in Australia e a Parigi, quella di Roma a livello 1000, e la terra rossa come superficie d’elezione. In più, Bole e Wave sono tra le poche coppie di connazionali stabilmente sul circuito, mentre i big della specialità si presenteranno quasi tutti “scoppiati” a partire da Bopanna-Ebden e Pavic-Arevalo. A livello femminile si può dire quasi la stessa cosa per Jasmine Paolini e Sara Errani, campionesse agli Internazionali e poi finaliste al Roland Garros. La seconda coppia sarà invece formata da Elisabetta Cocciaretto e da Lucia Bronzetti. La rete divide, il campo unisce, l’azzurro può fare magie.
Berrettini fa l’esame a Musetti (Alessandro Nizegorodcew, Il Corriere dello Sport)
Un Roland Garros storico è appena terminato, ma l’Italia del tennis non ha alcuna intenzione di fermarsi. Nell’ATP 250 di Stoccarda, oggi (ore
14), andrà in scena la semifinale tutta azzurra tra Berrettini e Musetti. Matteo, vincitore nei quarti 6-4 7-5 sull’australiano Duckworth, quando vede verde si illumina. Lorenzo, che ha approfittato del ritiro del kazako Bublik sul 4-6 6-1 1-0, sfrutta l’onda lunga parigina. Sarà la seconda sfida tra i due italiani, che a fine 2022 hanno dato vita alla bellissima finale del torneo di Napoli conquistata da Musetti 7-6 6-2. Il toscano è alla prima semifinale su erba in carriera, mentre il romano ne ha già disputate sei. «Comunque vada sarà una nuova opportunità per il tennis italiano», ha
sentenziato “Muso”. BERRETTO ERBIVORO. Sui prati Matteo ritrova sempre il proprio tennis. Era accaduto anche lo scorso anno a Wimbledon, quando dal nulla infilò tre vittorie sontuose prima di arrendersi al futuro vincitore Carlos Alcaraz. A Stoccarda, nel torneo che
l’ha incoronato due volte campione (2019 e 2022), Berrettini ha vinto senza patemi contro James Duckworth (autore dell’eliminazione di Shelton). «Ho disputato un match molto solido, soprattutto al servizio –
ha raccontato il romano – Ho tenuto un buon ritmo e non ho concesso palle-break. Ho spinto al momento giusto, cercando di mettere pressione al mio avversario. Sull’erba è un aspetto molto importante, è fondamentale essere aggressivi e, ancor di più, giocare bene i punti decisivi. Quando mi trovo su un campo in erba mi sento molto bene, potrei giocarci per ore e ore». Due break, uno per set, sono stati utili a chiudere la sfida. [… Berrettini è divenuto negli anni un erbivoro doc. Il suo record sui prati è impressionante: 39 vittorie su 47 match disputati (83%) con la bellezza di quattro titoli, una finale e una semifinale. Se si eccettuano le primissime esperienze sul verde del 2018, quando Matteo doveva ancora conoscere la superficie, dal 2019 a oggi gli unici a sconfiggerlo sono stati: Roger Federer, Novak Djokovic, David Goffin, Carlos Alcaraz e Lorenzo Sonego (quest’ultimo in un match a Stoccarda in cui Berrettini si presentò in condizioni fisiche pessime). «Qui posso utilizzare due armi importanti – ha spiegato il romano – il servizio e lo slice di rovescio». MUSO IN FIDUCIA. Anche una sconfitta può dare consapevolezza. La sensazione è che il match perso contro Djokovic al Roland Garros abbia portato nuova linfa a Lorenzo Musetti, che a Stoccarda sta giocando con grande determinazione e voglia. La vittoria su Bublik, nonostante il ritiro del kazako, ha lasciato alcune buone indicazioni. «Non mi piace chiudere i match in questa maniera, ma sono
contento e orgoglioso di come ho reagito all’inizio del secondo set – ha sottolineato Musetti – Auguro a Sascha di riprendersi in fretta. La semifinale? Matteo è bravissimo a entrare in forma in poco tempo, come accaduto qui in Germania. Lo apprezzo molto. A Stoccarda ha battuto
avversari tosti e su questo campo ha sempre giocato benissimo, vincendo due titoli. Sarà una bella partita». DAL TENNIS AL CALCIO. A fine match Berrettini è stato interpellato anche sugli Europei di calcio appena iniziato, che vedrà stasera l’esordio degli azzurri. Un connubio, quello tra Matteo e la nazionale, che porta alla mente la memorabile estate 2021, quando l’Italia vinse l’Europeo e Berrettini raggiunse la finale di Wimbledon (sconfitto da Djokovic). «Guarderò il match dell’Italia contro l’Albania, auguro buona fortuna ai ragazzi. Ho dei ricordi bellissimi del trionfo di tre anni fa a Londra». […]
Fognini: “Continuo finché mi diverto” (Pietro Corso, Il Corriere dello Sport)
[…]. Passano gli anni, cambia il colore dei capelli, ma resta il Fabio
Fognini di sempre: 37 primavere e qualche acciacco di troppo hanno complicato gli ultimi mesi del tennista di Arma di Taggia, che si trova ora alla casella numero 102 ATP l’intenzione non è di smettere, anzi.
Fabio questa settimana ha acceso il pubblico degli Internazionali di Tennis Città di Perugia I G.I.Ma. Tennis Cup, incantando i tanti tifosi con le magie tennistiche che da sempre lo contraddistinguono. L’atmosfera del Tennis Club Perugia aiuta, creando quella formula perfetta che regala serate speciali e da tutto esaurito, spesso e volentieri utili più dei punti per la classifica. Il Campo Centrale si è schierato senza indugio, aspettando le gesta di “Fogna” e supportando dal primo all’ultimo punto l’ex numero 9 del mondo, anche nei momenti in cui le gambe hanno funzionato con qualche capriccio in più. «Sono contento, ovviamente
felice per il tennis che sto esprimendo – ha detto Fognini Il pubblico qui è davvero caloroso. Per me praticamente contro tutti è maestro contro allievo vista l’età». Una risposta a ogni difficoltà, Fabio è ancora in pista e ha le idee chiare: «Sono qui perché ho ancora voglia di giocare e il mio obiettivo è il tabellone principale degli US Open. I tempi sono cambiati, ho altre priorità, ma continuo a divertirmi e finché sarà così proseguirò». E di opportunità per continuare a tenere alto il livello ne stanno arrivando anche grazie a MEF Tennis Events, che dopo quelle di Olbia e Tenerife a cavallo tra 2023 e 2024 ha di nuovo concesso una wild card al taggiasco. «Dopo Olbia e Tenerife questa è la terza wild card che assegniamo a Fabio, crediamo possa togliersi ancora grandi soddisfazioni e siamo felici di vederlo in campo – ha spiegato il presidente di MEF Tennis Events, Marcello Marchesini. Nel corso degli anni, Fognini alle critiche ha risposto con i fatti (nel 2019 ha sollevato il titolo dell’ATP Masters 1000 di Montecarlo) e la prassi non è cambiata. Adesso la condizione fisica sembra buona e il pubblico è con lui. E anche se ieri sera ha perso il derby con Darderi (6-1 6-2 il risultato), finché al primo posto ci saranno serenità e divertimento, un ultimo colpo di coda in grande stile non è affatto da escludere. […]
Matteo e Lorenzo, è una prima storica (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Due azzurri in semifinale a Stoccarda. Anche l’erba del Boss Open (ATP
250) sorride all’Italia. Matteo Berrettini vuole bene ai tedeschi e ha fatto gli auguri agli azzurri del calcio che iniziano oggi il percorso agli Europei. E lui continua quello sui prati locali, imitato da Lorenzo Musetti, suo prossimo avversario (oggi alle 14, tv diretta Sky Tennis). Berrettini ha già vinto due volte il torneo, nel 2019 e nel 2022. […]. Ora sta cercando dopo mille vicissitudini di tornare ai livelli che gli competono, la finale di
Wimbledon 2021 è nella memoria collettiva. Dopo “the hammer” è stato
Musetti a centrare la semifinale che comunque assicura un italiano in gara domani per il titolo. L’altro nome uscirà dal match Nakashima-Draper. Berrettini ha giocato saggiamente, aspettando i momenti giusti per togliere forza e stimoli all’australiano James Duckworth, qualificato ma capace di ben interpretare il gioco su questa superficie tanto affascinante quanto di non agevole lettura. L’azzurro ha capitalizzato l’unico break conquistato nel primo set, poi chiuso al decimo gioco. Nel secondo ha avuto l’opportunità di fare la stessa cosa nel quinto game ma Duckworth è stato bravo ad annullargli tre palle break consecutive. Tutto
rimandato al game n. 11. Sul 5-5 Matteo è stato chirurgico e ha strappato la battuta all’avversario chiudendo poi la sfida 6-4 7-5: «Una prestazione
solida, specialmente al servizio in cui ho avuto un buon ritmo e non ho mai concesso palle break. Sono stato aggressivo nei passaggi chiave e di rispondere sempre. Sono felice per il gioco espresso, per il feeling con il pubblico. Ho sempre amato questo torneo. Il mio segreto sull’erba? Credo il servizio e l’uso dello slice. Sull’erba vorrei sempre giocare per ore». Musetti ha vinto in rimonta e per ritiro (sul 4-6 6-1 1-0) del sempre bizzaro Bublik che nel set finale ha fatto segno che non avrebbe potuto continuare e ha stretto la mano al carrarino. All’inizio un set deciso da un
break quasi in avvio, con Musetti che ha avuto poche opportunità per rientrare. La seconda frazione ha visto l’azzurro volare via e tenere il quinto game, fondamentale, con score fissato sul 41. Nel game successivo
il kazako è salito 40-30 prima di intestardirsi con alcuni servizi da sotto che glielo hanno fatto perdere. Forse un’avvisaglia di quanto sarebbe capitato poco dopo. Lorenzo Ha pareggiato i conti nel game numero
sette e incassato il ritiro del kazako (d’adozione), guadagnando la semifinale: «Sono orgoglioso di quanto fatto nel secondo set e contento per il fatto di trovare Matteo in semifinale. Non è mai bello vincere per il ritiro dell’avversario e gli auguro che non sia un problema grave. Affrontare Bublik non è mai facile perché non sai mai cosa possa fare e
cosa aspettarti. Contro Matteo sarà una bella sfida, ne sono certo. E ci siamo allenati assieme». È la prima semifinale tutta italiana in un torneo Atp sull’erba. Un solo precedente tra i due azzurri, datato Napoli 2022, su
terra. Vinse Musetti 7-6 6-2 con Berrettini non al massimo della condizione. Ma questa è l’erba