A. Popyrin b. [4] H. Hurkacz 3-6 7-6(5) 7-5
Alexei Popyrin è in semifinale del National Bank Open di Montreal. L’australiano, numero 62 al mondo, batte Hubert Hurkacz 3-6 7-6(5) 7-5 in una partita che ad un certo punto sembrava addirittura poter scappare dalle mani di Popyrin nonostante le dieci palle break avute nel terzo set. Alexei sfiderà dunque Sebastian Korda per un posto in finale contro il vincitore dell’incontro tra Andrey Rublev e Matteo Arnaldi.
1° set: Rimonta di Hubert, crolla Popyrin
Tutto fuorché un buon inizio per Hurkacz che fatica tantissimo a servizio, spesso troppo potente e poco preciso. Popyrin ci mette un po’, esattamente quattro palle break, ma alla fine strappa il turno di battuta all’avversario. I vari games continuano ad essere molto caotici con errori da una parte e dall’altra. Hubi rischia ancora tantissimo concedendo due palle break, ma stavolta il polacco respinge le due chance di Popyrin. L’australiano passa dalle stelle alle stalle in pochi minuti: dalla (doppia) occasione per andare 3-0 a ritrovarsi sul 2-3, dato che nel game successivo ha perso il proprio servizio. A questo punto l’esperienza, oltre all’inerzia che inevitabilmente fa la differenza in questi casi, prende il sopravvento e Hubert chiude i suoi successivi turni di battuta rispettivamente a 15 e a zero, tornando il buon vecchio Hurkacz che conosciamo. Chi invece ha di conseguente subito il contraccolpo psicologico è Popyrin che si ritrova sul 3-4 sotto 0-40, uno svantaggio troppo ampio che non riesce a colmare e dunque offre al polacco il game per chiudere il set. Il numero sei al mondo non se lo fa ripetere due volte e mette a referto il 6-3.
2° set: l’australiano la vince al tiebreak, si va al terzo
Il secondo set sembra dare maggior coraggio a Popyrin, consapevole che non può più sbagliare se vuole continuare a sognare in questo torneo di Montreal. L’australiano si ritrova nelle condizioni di poter breakkare, ma Hurkacz risponde con la sua arma migliore ovvero il servizio. Appena Popyrin sembra aver trovato fiducia, arriva il crollo del numero 62 al mondo che perde il servizio e come se non bastasse vanifica un altro break point. Un incubo per Popyrin che dunque in tre game si ritrova a sprecare due breakpoint in due game diversi intervallati da un break subito. Popyrin non si da per vinto e dopo aver chiuso il game di servizio a zero, si riprende quel servizio perso al terzo gioco rimettendo tutto in parità. Mentre la partita sembra destinata ad andare al tiebreak, Alexei rischia di sbandare sul 5-5 concedendo due possibilità di break consecutive. Popyrin è però bravissimo ad annullare, soprattutto la seconda dove colpisce Hurkacz con un diagonale forte e preciso. L’australiano si carica e la gara va al tie. Dopo essersi scambiati break e controbreak nell’arco di due/tre turni di battuta in un tiebreak viziato da varie sbavature, quella più grossa è di Hurkacz che regala un set point preziosissimo a Popyrin che rimette tutto in parità. Da lodare l’atteggiamento di Alexei che nonostante si fosse trovato sotto di un break e di un set ha continuato a lottare.
3° set: Hurkacz ce la mette tutte a perdere
Il terzo e decisivo set rischia di sbilanciarsi subito dalla parte Popyrin, ma in questa sfida sembra particolarmente difficile sfruttare le palle break dunque l’australiano, anche stavolta, getta alle ortiche la chance. Alexei ci prende gusto e nel turno di risposta successivo ne spreca un’altra mentre in quello dopo ancora ne vanifica ben quattro, di cui tre di fila. Se già la situazione di sprecare sei breakpoint in tre game non è delle più rassicuranti, d’altro canto se c’è qualcuno che le spreca è perché qualcun altro le regala: Hurkacz infatti appare molto in difficoltà nel dare del tu alla pallina, cosa grave soprattutto se accade col tuo servizio. Ormai concedere palle break sembra diventato lo sport di serata e Popyrin “copia” il suo avversario andando sul 30-40, ma riesce a sventare il pericolo. Indovinate? Stessa sorte nel game successivo: Hurkacz per quattro giochi consecutive ha offerta almeno una chance di break all’avversario che però sembra essere tutt’altro che cinico. Lo sliding doors rischia di consumarsi a sfavore di Popyrin all’ottavo game dove l’australiano, giusto perché la partita non era già abbastanza difficile da gestire, decide di partire con uno svantaggio di 0-40, ma il parziale di quattro punti a uno rimette le cose in ordine nonostante un grande spavento. Hurkacz, dopo essersi preso una pausa dal concedere break point all’avversario, ne offre tre sul 5-5 e stavolta Popyrin, dopo 9 palle break non convertite su nove, riesce a strappare il servizio, tra l’altro nel migliore momento possibile ovvero quello che concede all’australiano la chance di servire per il match. Popyrin evita qualsiasi psicodramma e con un game perfetto manda a casa Hurkacz e porta a casa una partita estenuante.