Nel corso del podcast Served – il cui padrone di casa è l’ex trionfatore dello US Open edizione 2003, Andy Roddick – il tennista azzurro, Matteo Berrettini, ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto interessanti. Incalzato dal sempre ironico (e pungente) Andy, infatti, l’atleta romano si è lasciato andare ad una lunga chiacchierata live in quel di Cincinnati.
Il ghiaccio è stato rotto dalla prima – simpatica – domanda posta da Roddick a Matteo: “Sei sempre stato così brutto? E come hai fatto a superare la cosa?”. Poi, l’attenzione dell’ex finalista di Wimbledon (nell’anno di grazia 2021) si è spostata su dei temi decisamente più pregnanti. Gli infortuni in cui si è imbattuto nel corso della sua carriera, per esempio. “Fin da quando ero molto giovane sono andato incontro a parecchi infortuni.”. Ha sottolineato l’azzurro. “Quindi mi sono sempre considerato bravo a tornare in campo e ad avere questa sorta di superpotere”.
Uno dei passaggi più interessanti affrontati da Berrettini è stato quello relativo al momento (d’oro) che sta attraversando il tennis italiano. Dal numero uno del mondo, Jannik Sinner, alla numero 5 del ranking femminile, Jasmine Paolini, passando per Musetti e Arnaldi. “In un certo senso ho avuto un percorso diverso rispetto a Jannik e Lorenzo.”. Ha spiegato Matteo. “Jannik, Lorenzo e gli altri sono ancora così giovani. Quando avevo la loro età non ero nemmeno nella top 100! In Italia stiamo vivendo un periodo fantastico.”. Ha continuato. Per poi aggiungere: “Il calcio è lo sport nazionale. Ma adesso, quando c’è una partita importante come me contro Jannik o Lorenzo, quando Musetti sta giocando per la medaglia di bronzo, o Jannik nella finale dell’Australian Open, Il Paese si ferma per un po’. E poi abbiamo vinto la Coppa Davis.”
Insomma, un’analisi oltremodo entusiastica quella dell’attuale numero 42 del mondo. “Questo mi rende incredibilmente orgoglioso perché penso che stiamo facendo molta strada”, ha riflettuto. “Non siamo come voi ragazzi negli Stati Uniti, con tutti i campioni del passato e i grandi giocatori che avete avuto in passato, quindi è sicuramente qualcosa che mi rende orgoglioso e penso che il meglio debba ancora venire. Questi ragazzi sono così giovani e ci stiamo aiutando a vicenda per giocare sempre meglio.”
Infine, la chiosa finale sulla Serie Netflix – incentrata sul Tennis – “Break Point” che lo ha visto protagonista due stagioni or sono: “Ho cercato di essere il più trasparente possibile. Come avrai notato, la mia stanza era un disastro…”