Gioia e rammarico per il pomeriggio azzurro in quel di New York, dove Matteo Arnaldi e Fabio Fognini hanno disputato il primo turno del loro Us Open.
Il primo rispetta i favori del pronostico, non senza fatiche. Illusorio, forse, il punteggio: tante palle break concesse, diversi vuoti di concentrazione, ma cinicamente perfetto nello sfruttare le occasioni offerte da uno Svajda preda di grandi fragilità mentali. Per l’azzurro, tante le fatiche nel mantenere concentrazione e livello di gioco quando in vantaggio: sopra 40 – 0, troppo spesso ha concesso rimonte e palle break, a favore di uno Svajda incapace di reagire ai propri punti mal giocati nei momenti decisivi. Prossimo avversario di Arnaldi sarà il russo Roman Safiullin, vincitore sulla wildcard americana Forbes.
Deludente il risultato per Fabio Fognini che, si, partiva sfavorito, ma non sconfitto. Tre set a zero con un Machac altalenante nel primo set, ma bravo a non concedere più nulla dopo gli inziali momenti di difficoltà. Per il ceco, ora, il vincitore della sfida fra Korda e Moutet, in programma sul Granstand.
[30] M. Arnaldi b. Z. Svajda 6-3 6-2 6-1
Primo set, cinico Arnaldi
Partenza con grande decisione da entrambi i lati del campo, con i due giocatori capaci di mettere la miglior spinta fin dai primi colpi: lo statunitense, dal lato bimane, trova nel lungolinea una soluzione tanto spettacolare, quanto efficace. I primi momenti di difficoltà sono vissuti dall’azzurro, costretto a grande lotta in un game che sembrava già chiuso: sopra 40-0, Arnaldi si vede infilare 4 punti consecutivi. La pallabreak è annullata splendidamente dall’ace al centro, abbandonando così le paure di un game che poteva farsi fin troppo complicato. Il servizio comincia a dettare i ritmi, gli scambi si accorciano: Svajda sembra appoggiarsi alla perfezione sulla diagonale di sinistra, faticando maggiormente quando chiamato a gestire variazioni o colpi senza peso sul dritto.
Trovata la chiave, Arnaldi conquista le prime occasioni di break della sua partita: Svajda annulla le prime due, ma l’italiano in risposta ha alzato il livello. Terza chance e l’americano è costretto a spingere anche la seconda per non restare trafitto dal primo colpo di Arnaldi. La risposta non serve, doppio fallo e possibilità di servire per il primo set. Al primo setpoint, ancora ace al centro: primo parziale conquistato.
Secondo set, Svajda conquista, ma spreca
Al rientro in campo è Svajda a partire meglio: avanza in risposta, spinge ogni palla e conquista tre due palle break. Complici gli errori dello statunitense, Arnaldi rimette le cose in parità. Come nel parziale precedente, le fragilità di Svajda sembrano manifestarsi nei punti immediatamente successivi a occasioni mancate. Arnaldi gioca alla perfezione, l’americano scende a rete lasciando troppo campo scoperto: l’italiano si allunga in corsa sul rovescio, spaccata, e passante incrociato meraviglioso. Break, due giochi a uno. Al contrario, per Arnaldi, i dubbi spuntano di pari passo con le certezze: nuovamente sopra 40 a 0, permette a Svajda di rimettere in piedi il gioco, offrendo palla break. Con coraggio, sceglie la via della rete, chiudendo comodatamene un passante non sufficientemente competitivo. Portato a casa l’ennesimo complicatissimo gioco, le fatiche sul servizio non finiscono: Svajda torna a rendere intoccabili i propri turni, e Arnaldi è costretto a remare ogni qualvolta sia chiamato alla battuta. Questa volta da 40-15, ancora palla break a favore dell’americano, poco cinico. La chance sprecate continuano ad aumentare, una dopo l’altra cominciano a pesare sempre più sulle spalle del numero 102 al mondo. Le spalle, sotto l’enorme peso, cominciano a cedergli: altro break, a quindici, e possibilità di servire per issarsi sul due a zero. Al cambio di campo, le vistose difficoltà dello statunitense, assumono maggior senso: fisioterapista in campo per un problema alla spalla. Il breve trattamento non è per ora sufficiente: set chiuso, ne manca soltanto uno.
Terzo set, i problemi fisici danno via al dominio azzurro
I problemi fisici sembrano voler decidere il finale di partita: break in apertura e match, ormai, indirizzato. Lo statunitense è preda, si, di difficoltà dal punto di vista fisico, ma è evidente che l’alto livello avuto non sfruttato, stia pesando sempre più su mente e corpo del giocatore. Arnaldi non deve far altro che mantenere al minimo sufficiente il livello di concentrazione, allungare gli scambi senza lasciar possibilità ai potenziali vincenti giocati a braccio libero sotto di due break e due set. Ecco: “minimo…sufficiente…concentrazione…“. Break Svajda, distanze accorciate. Nulla da fare, se Arnaldi gioca, per lo statunitense in queste condizioni c’è ben poco da fare: altro break, ancora doppio vantaggio, quattro giochi a uno. Certo è che, per Matteo, i giochi da 40 a 0 sopra, sembrano maledetti: “concentrazione“, è la parola chiave. Altra rimonta con palla break offerta, altra occasione sfumata dalla racchetta americana. Arnaldi non vuole più concedere nulla: in risposta resta aggressivo, Svajda non può nulla. Sei giochi a uno e secondo turno raggiunto.
F. Fognini b. T. Machac 7-5 6-1 6-3 (Paolo Pinto)
Ci ha provato, ha lottato come suo solito, ma dall’altra parte della rete ha trovato tanta solidità, difficile da piegare. Fabio Fognini esce al primo turno dell’US Open per mano di Tomas Machac che vince 7-5 6-1 6-3 in un’ora e 47′.
Ligure sempre costretto a inseguire e rendimento importante del ceco sia con la prima (78% di punti messi a segno) che con la seconda (65%).
40 i gratuiti di Fognini, 18 dei quali commessi nel solo terzo set.
Subito sotto di un break l’azzurro costretto a inseguire (3-0) e che mette a segno solo due punti nei primi tre giochi. Machac si fa sorprendere nel settimo gioco con Fognini che riesce a rientrare in partita alla quinta palla break conquistata. Poi brividi per il ceco che deve cancellare due palle break prima di salire 5-4. Machac piazza il colpo nel dodicesimo game e conquista il primo set, 7-5.
Fognini subisce il contraccolpo psicologico e subisce un parziale di cinque giochi a zero che archivia rapidamente il set. Machac gioca sul velluto, ma Fognini riprende a lottare. Nel quinto game, però, è il ceco a sorprende l’italiano e a salire nuovamente avanti di un break. Quattro errori del n. 71 del mondo chiudono definitivamente la gara con il secondo break del set che vale il passaggio al secondo turno per Machac.