Iga Swiatek ha raggiunto la seconda settimana dello US Open per il quarto anno consecutivo, e l’ha fatto al termine di una partita molto ben interpretata contro Anastasia Pavlyuchenkova. 6-4 6-2 il punteggio con cui la prima forza del seeding ha eliminato la finalista del Roland Garros 2021 dopo 1 ora e 32 minuti. Intervistata in conferenza stampa dopo il match, la 23enne polacca si è dichiarata contenta del livello espresso e ha svelato i retroscena del suo incontro con Serena Williams, avvenuto qualche ora prima di scendere in campo.
D. Sei soddisfatta del livello che hai espresso in campo?
“Sono contenta della mia performance, perché Anastasia (Pavlyuchenkova, n.d.r.) sa giocare molto bene con i suoi colpi da fondocampo e il mio obiettivo era quello di provare a toglierle un po’ il controllo del gioco. Credo di esserci riuscita, dunque sono soddisfatta”.
D. Hai colpito una risposta che è tornata nel tuo campo dopo il rimbalzo: solo fortuna o anche in parte cercata?
“Alleno questo colpo tutti i giorni (ride). No, è stata una risposta fortunata, sarebbe arrogante e non vero dire che volevo dare quell’effetto al mio colpo. Però queste cose insegnano che a volte è sempre un bene provare a raggiungere ogni palla, anche quelle che sembrano impossibili: metti la racchetta e poi vedi che succede. In questo caso sono stata fortunata e ho vinto il punto”.
D. Raccontaci un po’ del tuo incontro con Serena Williams.
“È stato bellissimo incontrarla, lei porta con sé tanta energia positiva ed è bello vederla qui parlare con i giocatori. È stata lei a venire da me e ad iniziare la conversazione, io non avrei avuto il coraggio di farlo. Nonostante siamo state nel tour insieme qualche anno prima del suo ritiro e quindi abbiamo condiviso un po’ l’ambiente, io mi sento ancora un po’ in soggezione davanti ad una campionessa come lei. Sono felice di vedere che segue ancora il tennis e che conosce il mio gioco e i miei risultati, mi ha detto che fa il tifo per me. Sentirmelo dire da lei è stato un onore. Non sono stata comunque così timida, mi sento migliorata in questo aspetto rispetto a un paio d’anni fa”.
D. Secondo te il livello del tour sta crescendo in questo periodo? Che giudizio puoi esprimere tu in quanto numero uno del mondo?
“È difficile per me fare una valutazione, sono una giocatrice che guarda molto il proprio lato del campo e faccio fatica a dire se stiamo giocando meglio ora rispetto a cinque anni fa, per esempio. Ma penso che rispetto a 20 anni fa le cose siano migliorate, siamo più pronte dal punto di vista fisico, sebbene non possa dirlo con certezza visto che non ho poi visto così tanti match delle epoche precedenti per poter giudicare. Raggiungere la prima posizione del ranking è stato inaspettato all’inizio (Swiatek diventò numero uno in seguito al ritiro dal tennis dell’allora numero uno Barty, n.d.r.) e ho potuto approfittare per un po’ della non perfetta conoscenza da parte delle avversarie del mio gioco. Il 2023 è stato, invece, un anno ricco di sfide per me. Avevo addosso l’etichetta della giocatrice da battere e tutte entravano nel match preparate, sapendo almeno in teoria cosa fare per mettermi in difficoltà. Questo mi ha insegnato che il mio gioco deve sempre evolvere, indipendentemente dal ranking. Rimanere la stessa giocatrice significa esporsi al rischio che le avversarie possano capire sempre meglio come neutralizzare le tue armi, e vincere inizierebbe a diventare sempre più complesso”.