Il torneo juniores dello US Open volge al termine. Nell’edizione corrente è stato lo spagnolo classe 2006 Rafael Jodar a mettersi in mostra, conquistando il titolo in finale contro la testa di serie numero uno Budkov Kjaer, diciottenne norvegese attualmente 741° nel ranking ATP.
Jodar si è imposto in rimonta sull’avversario, spuntandola al tie break del set 2-6, 6-2, 7-6 decisivo dopo due ore di lotta: “Sono molto felice, sto sognando in questo momento. È stata una battaglia. Voglio congratularmi con Nicolai per il torneo e per il match. È stato un piacere giocare la finale contro di lui. Sono davvero orgoglioso di me stesso. Penso che tutto il lavoro che ho fatto in questa stagione, in generale in tutta la mia vita, sia stato dimostrato in questo torneo”. Un percorso davvero straordinario quello del giovanissimo atleta spagnolo, che prima di sconfiggere il numero uno del ranking Junior, ha messo fuori dai giochi i top seed del torneo, eliminando prima Kaylan Bigun, nonché campione del Roland-Garros, e Rei Sakamoto, terzo nel ranking e vincitore in Australia.
Jodar ha dovuto tirar su un incontro dominato nel primo parziale dal suo avversario. “Non ho trovato il mio gioco, ho dovuto cambiare molte cose – ha detto il 17enne spagnolo in conferenza stampa. “Anche la mentalità, credo che non stessi giocando molto bene nei punti importanti del primo set. Quando l’ho finito, ho pensato che dovevo credere in me stesso, dato che ero in finale agli US Open”. Jodar ha anche parlato del suo futuro dopo la vittoria Slam: “In questo momento non ci sto pensando. Quindi non posso dirvi nulla al riguardo. Non so se andrò in Virginia a gennaio, naturalmente è un torneo importante per me, non posso dirvi che ci andrò o che non ci andrò, tutto può accadere”.