“Don’t cry for me Argentina” insegna il musical “Evita” e sulla strada verso il bis per l’insalatiera azzurra, l’Italia spera di poterla cantare, con contesto decisamente differente.
Per il resto, quella biancoceleste, è squadra di Davis che merita rispetto. Dal 2022 il suo capitano è Guillermo Coria, ex n. 3 al mondo come best ranking in carriera. Per ben tre anni di fila è stato, dal 2003 al 2005, uno dei migliori giocatori al mondo su terra battuta. Coria ha giocato una finale al Roland Garros nel 2004 contro il connazionale Gaston Gaudio. In nazionale solo otto gare per lui con uno score di 4 vinte e tre perse. Da Capitano dell’Argentina ha vinto 5 tie e ne ha persi 5.
Francisco Cerundolo, Sebastian Baez, Tomas Etcheverry e Mariano Navone fanno parte delle rotazioni per quel che riguarderà i singolaristi in campo, mentre nel doppio è difficile la presenza del n. 1 al mondo Horacio Zeballos in rotta di collisione con la Federazione dopo l’esclusione dalla selezione olimpica e dalla fase a gironi di settembre. Allora la coppia di doppio sarà composta da Maximo Gonzalez e Andres Molteni, rispettivamente di 41 e 36 anni. Dopo la sconfitta pesante con Canada, la squadra di Coria si è risollevata vincendo 2-1 con la Gran Bretagna. Decisiva la scelta del capitano argentino di panchinare Baez e inserire Etcheverry nella lista dei singolaristi. La vittoria di Cerundolo su Draper è stata decisiva nell’affermazione sui britannici. A Malaga ci sono arrivati vincendo agevolmente con la Finlandia e sono finiti secondi alle spalle dei canadesi.
Dopo la sconfitta pesante con Canada, la squadra di Coria si è risollevata vincendo 2-1 con la Gran Bretagna. Decisiva la scelta del capitano argentino di panchinare Baez e inserire Etcheverry nella lista dei singolaristi. La vittoria di Cerundolo su Draper è stata decisiva nell’affermazione sui britannici.
A Malaga gli argentini ci sono arrivati vincendo agevolmente con la Finlandia e sono finiti secondi alle spalle dei canadesi.
I precedenti tra Italia e Argentina
Una sola vittoria in Davis ha fatto registrare nella sua storia l’Argentina. Quello del 2016 è un risultato storico, raggiunto dopo aver conquistato il record di Nazionale con maggior numero di finali perse: ben quattro, nel 1981, nel 2006, nel 2008 e nel 2011. Fu Delbonis a conquistare il punto decisivo per sollevare l’Insalatiera dopo la vittoria su Karlovic per 3-0. Croazia al tappeto dopo che si erano presentati all’ultimo giorno di competizioni avanti 2-1. Si giocava alla vecchia maniera e Cilic e Del Potro avevano vinto i rispettivi singolari. Il buon Cilic, in coppia con Dodig, aveva dato il momentaneo vantaggio ai croati dopo il successo nel doppio. La rimonta passa, però, dall’ottimo Del Potro e da Delbonis.
Quell’anno Italia ko contro i biancocelesti ai quarti sul cemento indoor di Pesaro. Nel complesso lo score dei precedenti è di 3-2 in favore degli azzurri.
L’ultimo confronto tra le due nazionali è recente: risale al 2022 con vittoria azzurra per 2-1 nella fase a gironi a Bologna con vittoria di Sinner e Berrettini. Tra i precedenti è bello menzionare quello del 1983 non tanto per la netta vittoria degli argentini, quanto per il saluto al tennis giocato da parte di Adriano Panatta. Perse contro Guillermo Vilas e lasciò il Foro Italico tra gli applausi dei presenti.
I nostri avversari
E’ stata sicuramente la stagione di Mariano Navone, attuale n. 40 del ranking. Giocatore che si adatta benissimo sulla terra battuta, un po’ meno sul cemento. Difficile immaginarlo avversario in campo degli azzurri. Di sicuro in campo troveremo Francisco Cerundolo che in Nazionale ha vinto cinque gare di singolare, due delle quali nelle gare di qualificazione. Sebastian Baez è il n. 1 di Argentina, attualmente n. 26 del ranking, giocatore che quest’anno ha ottenuto due successi a Rio de Janeiro e Santiago, ma sulla terra rossa. Importante l’apporto per la qualificazione dato anche da Tomas Martin Etcheverry, n. 34 del mondo. Come Volandri, anche Coria ha qualche settimana di tempo a disposizione per capire quale sarà la formazione migliore.