Con la vittoria in rimonta su Daniil Medvedev, Ben Shelton ha concluso i suoi impegni sul campo nero della Laver Cup. Tre doppi (2 vinti) e due singolari (1-1) in questo fine settimana berlinese per Shelton, carico come una molla dopo il match con Medvedev, nonostante il doppio perso poco prima al fianco di Frances Tiafoe. La prima domanda è appunto su come la sua squadra abbia deciso chi schierare quando. “Giocare per la squadra mi dà energia. Mi piace l’atmosfera. Essere stanco non era proprio un’opzione. Certo, il formato è più breve di quello a cui siamo abituati, ti basta vincere un set e un tie-break.“
D. È stata la sensazione “da università” che ti ha fatto scegliere di giocare doppio e singolo di fila? Lo facevi spesso all’epoca.
“Ne parlavamo ieri nello spogliatoio. Fritz aveva giocato di sera il suo singolare, non voleva fare il primo oggi. E poi volevamo che fosse lui a giocare l’ultimo match. Così ho detto, so che finirò di giocare tardi [in coppia con Tabilo, ultimo incontro del sabato], ma tornerò in campo per il primo doppio domenica. Preferisco non dover fare un nuovo riscaldamento, quindi rimarrò lì per il singolare. L’ho fatto per due anni all’università. Dritto.”
D. Come sta il tuo corpo dopo cinque match?
“Sì, sono tanti in poco tempo, ma il clima non è troppo tosto rispetto allo swing americano appena finito. Magari sentirò qualcosa domani o nei prossimi due giorni, ma ora sto bene.”
D. Vi aspettavate la squalifica di Medvedev per il lancio della racchetta?
“Non credo. Mi sembrava che l’avesse centrato la spettatrice in testa, anche dalla sua reazione, ma Mohamed mi ha detto che è passata a quattro metri. Non tollererei lanciare una racchetta tra il pubblico. Ovvio, un incidente, l’ha lanciata per terra. Fortunato che non abbia colpito qualcuno. Ma non penso che fosse da squalificare.”
D. Sto chiedendo a tutti i giocatori quale regola della Laver Cup cambierebbero…
“Adoro il formato. Vorrei che ci fosse un gran doppista o qualcuno che faresti giocare in doppio sabato e domenica. È stata dura per me la notte scorsa, non sono andato a letto fino alle tre e mezzo ed ero qui alle 10.30, cercando di stare in piedi per scaldarmi. Giocare senza giorno di pausa – anche se non giochi l’ultimo incontro sei qui a guardare – è molto stancante. Ma adoro il formato, non cambierei nulla.”